Lutto nel tennis italiano: ci lascia Giuseppe Merlo

Giuseppe Merlo è stato un grande tennista italiano, vincitore di 22 tornei con all'attivo due semifinali al Roland Garros ed un quarto turno a Wimbledon. Si è spento a 91 anni nel paese natio.

Giuseppe Merlo è stato un grandissimo tennista italiano. E’ stato uno dei primi al mondo ad utilizzare il rovescio a due mani, il primo in Italia. La carriera di “Beppe” è stata ricca di risultati prestigiosi. Nel 1955 e 1956 è arrivato in semifinale al Roland Garros, nel 1955 ha raggiunto il quarto turno a Wimbledon. Vanta anche due finali agli Internazionali Bnl d’Italia perse contro Fausto Gardini e Nicola Pietrangeli. Merlo era dotato di un fisico leggero e di un tennis d’anticipo e delicato.

Nonostante ciò, il magazine satirico “Il Guerin Sportivo” l’ha più volte criticato, dandogli il soprannome di “gracile dongiovanni della racchetta”. Si fa conoscere nel mondo come uomo di grande onore nel 1956 quando nei quarti del Roland Garros regala al pubblico una maratona con Paul Remy. Sul 7-7 al quinto, l’arbitro gli assegna un punto su una palla del francese apparentemente uscita di pochissimo. Come ricordava Lea Pericoli sul Giornale: “Beppe corresse il giudice di sedia e regalò il punto che mandò il francese a servire per il match. Fino a quel momento aveva avuto tutto il pubblico contro. Quando l’azzurro vinse, venne giù lo stadio”.

In Coppa Davis ha vinto ben 25 incontri su 35. Il torneo in cui  ha vinto più volte è stato il “Torneo Internazionale di Reggio Calabria” in cui si è laureato campione assoluto ben tre volte. Il trentino non ha vinto solo in Italia ma anche all’estero, per esempio in Spagna, Francia, Svizzera, Germania, India ed Egitto. Insomma, un grandissimo atleta.

Purtroppo, spesso i “grandi” vengono ricordati a pieni titoli solo dopo la loro dipartita e non in vita. La redazione di Tennis Circus porge le più sentite condoglianze alla famiglia e manda una caro saluto a Giuseppe “Beppe” Merlo, che ci ha portato sul tetto del mondo tantissime volte negli anni ’50 e ’60.

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