Mai come oggi tutte le aspettative dell’italtennis sono riposte nella tarantina, reduce da due finali consecutive. A 31 anni il suo obiettivo resta uno solo: entrare nella top ten.
La potenza non è tutto. Ne sa qualcosa una delle giocatrici più forti del tennis italiano e la migliore a livello mondiale nel gioco a rete. Stiamo parlando naturalmente di Roberta Vinci, considerata da molti, e forse non a torto, la più talentuosa tra le italiane.
La tarantina sta indubbiamente attraversando un grande periodo di forma. Dopo la storica vittoria nel torneo di doppio a Wimbledon, insieme all’inseparabile compagna Sara Errani, ha sfiorato la conquista di due titoli consecutivi in singolare. Sulla terra rossa di Bucarest a dovuto cedere alla padrona di casa e numero 3 del mondo Simona Halep per 6-1 6-3, mentre una settimana dopo si è arresa all’ex numero 1 Caroline Wozniaki nella finale di Istanbul con il punteggio di 6-1 6-1.
Due sconfitte che hanno rovinato l’ottima media della Vinci: prima di queste aveva disputato 10 finali Wta, vincendone 9 e perdendone una sola contro Francesca Schiavone a Barcellona nel 2010. Ma che comunque rilanciano le quotazioni della tarantina in vista della stagione sul cemento americano.
La sua carriera ha raggiunto l’apice nel 2013 con la vittoria di due titoli, i quarti di finale agli Us Open e il suo best ranking al n. 12. Con l’inizio del 2014 e con il suo 31esimo compleanno, si pensava stesse iniziando l’inevitabile parabola discendente. Ma Roberta, dopo una prima parte di stagione non certo esaltante, con l’uscita al primo turno in ben 11 tornei su 18 disputati, è riuscita a tornare ad alti livelli, uscendo sconfitta solo contro due giocatrici che hanno nella difesa e nell’adattamento al gioco avversario le loro armi migliori. Caratteristiche che la Vinci ha sempre sofferto e che la obbligano a disputare delle vere e proprie maratone contro avversarie più giovani e più fondiste di lei.
La grande tecnica nel colpire, la sensibilità di polso a rete, le numerose variazioni di gioco, fanno della Vinci una delle giocatrici più piacevoli da vedere. E’ una delle pochissime tenniste in circolazione a praticare il serve&volley e detiene l’invidiabile record di aver vinto tutti i 14 doppi giocati in Fed Cup. I suoi colpi, non potenti ma profondi e arrotati, mettono in difficoltà chiunque. L’unico neo della tarantina è il rovescio in top, che non pratica mai se non quando costretta al passante, preferendo invece colpire la palla in back, colpo congeniale anche per l’approccio a rete.
Roberta Vinci è un raro esempio di intelligenza sportiva. Consapevole anche dei suoi limiti, ha saputo adattare il gioco alle sue caratteristiche tecniche e atletiche. Forse anche per questo i risultati nel singolo sono tardati ad arrivare. Cresciuta principalmente come doppista, già all’età di 20 anni vantava due semifinali di Slam in coppia con la francese Testud, ha dovuto lavorare sodo per migliorare anche nel palleggio da fondo e salire così in classifica.
Sarà dunque lei a guidare la spedizione italiana in Nord America, scenario in passato di parecchie soddisfazioni per l’italtennis al femminile. Sappiamo come le italiane, eccezion fatta per la Errani, si trovino a loro agio più sulle superfici veloci che sulla terra. Potremo assistere, dunque, a un gran finale di stagione per i nostri colori.
Flavia Pennetta in Usa si esalta sempre e quest’anno ha già vinto a Indian Wells. Sulla Giorgi potrebbero pesare le grane giudiziarie del padre in quel d’America, ma le sue ultime apparizioni oltreoceano non sembrano averne risentito (lo sorso marzo ha conquistato lo scalpo della Sharapova a Indian Wells). Per cui si spera che Camila possa di nuovo far bene. Altre belle sorprese potrebbero venire da Errani, anche se non è la sua superficie, o da Schiavone e Knapp. Ma dato il loro attuale stato di forma, in questo momento partono qualche gradino sotto le altre.
Insomma, le aspettative del tifo italiano sono tutte sulle spalle di Roberta che, dopo esser diventata insieme alla Errani la numero 1 al mondo nel ranking di doppio e aver vinto con lei tutti gli Slam, ha come obiettivo riuscire a entrare nella top ten della classifica di singolare. Impresa non facile, soprattutto considerando l’ottimo piazzamento allo Slam americano del 2013 che la obbligherà a raggiungere i quarti di finale anche quest’anno per non perdere punti. Attualmente è risalita fino alla 23esima posizione e sappiamo che Roberta è una ragazza di carattere, che non demorde. Capace di assorbire le sconfitte con serenità e lucidità. Del resto, già il suo cognome potrebbe bastarle come esortazione ad andare avanti verso traguardi sempre più lontani. Roberta…Vinci per noi!