A.Seppi– R.Federer 6-4 7-6 (5) 4-6 7-6 (5)
La storia è umorale, bizzosa e scostante. Si diverte a farsi beffe di noi miseri umani, invitandoci a farne parte a tradimento, solo quando è certa di coglierci impreparati, sprovvisti degli strumenti necessari per ammortizzarne l’imponenza.
Alla porta di Andreas la storia aveva già suonato una volta, presentandosi poco meno di 3 anni fa nei pressi di Parigi, zona Roland Garros. All’epoca Seppi non le aprì,forse temendo di trovare sull’uscio un funzionario di Equitalia, sprecando cosi l’occasione di sconfiggere in universovisione il nr 1 del mondo Novak Djokovic, sperperando il vantaggio di due set.
Capita però che la storia si incaponisca, decidendo cosi di suonare per la seconda volta, quella a cui nemmeno i soggetti più audiolesi possono rimanere insensibili.
La partita tra Roger Federer e Andreas Seppi si presenta sotto il gravoso peso dei numeri: 10 incontri disputati tra i due e 10 successi per il pluri campione di ogni trofeo esistente. Un bilancio ancor più scoraggiante se si tiene conto del numero dei set complessivi vinti da ognuno: 21 Roger 1 Andreas.
L’inizio sembra voler contrastare questa consolidata subalternità dell’italiano, cui non fanno difetto solidità e sapienza tattica, uniti ad un’inusuale spregiudicatezza. Lo svizzero ripercorre la falsariga del primo set disputato contro Simone Bolelli, alternando i soliti ricami sotto rete a marchiani errori da fondo campo, specie con il dritto. Seppi non soffre mai sui propri turni di servizio e, dopo aver impensierito Federer in un paio di occasioni, si procura le prime palle break dell’incontro sul 4-4. Un sanguinoso doppio fallo apre le porte al sorpasso dell’italiano, costretto ad un laborioso ultimo gioco in battuta prima di aggiudicarsi il primo set.
Federer, la cui mobilità sembra inficiata da qualche problema fisico, o forse solo dalle avverse condizioni climatiche, principia il secondo set non preoccupandosi di modificare il proprio schema abituale, sottovalutando i potenziali rischi di questa scelta. Sul 1-1 cede il servizio dopo aver inanellato un paio di errori gratuiti prima di giocarsi la palla break con un soffice attacco a rete sul rovescio di Andreas.
Sotto di un set e di un break, lo svizzero comincia a prendere sul serio la faccenda, rimontando immediatamente lo svantaggio. Dominio dei servizi fino al 4-4, quando a conclusione di un game infinito, Seppi si porta sul 5-4 e servizio grazie ad un recupero contorsionistico, snobbato dall’elvetico che si esime dal concludere a rete.
Per la seconda volta, il n. 2 italiano serve per il set e per la seconda volta è costretto a fronteggiare delle palle break; ma se nel primo set l’italiano si è avvalso della generosità dello svizzero nel secondo è costretto a fare i conti con un avversario molto meno benevolo, il nastro. Su un lungolinea dello svizzero il net si prostra al blasone del monarca consentendo alla pallina di arrampicarcisi fino alla beffarda e irrimediabile scalata.
L’unico modo per porre fine a questa rassegna di bizzarrie è il tie break. Federer si presenta con un servizio vincente, replicato da una solida prima dell’altoatesino, 1-1. Roger si procura il mini break di vantaggio punendo una timida seconda di servizio con un dritto incrociato, cui fa seguito un magnifico rovescio in controbalzo da fondocampo, le corde dello svizzero ora sembrano essere foderate di cashmere, lo svizzero cosi conduce il 13imo gioco fino al 5-3. Seppi non desiste e risponde con un vincente di rovescio ad una consistente prima dello svizzero, mini break recuperato e in rapida sequenza ottiene i due punti che lo portano al set point. Federer conferma di non essere in giornata attaccando nuovamente sul rovescio Seppi, il finale di questo siparietto è sempre il medesimo, passante vincente per Andreas e secondo set in cassaforte.
Nel terzo set si manifesta l’ineluttabile reazione della seconda testa di serie, coadiuvata da un prevedibile e legittimo calo dell’azzurro, per quasi 2 ore praticamente impeccabile. Federer strappa il servizio nel terzo gioco, conducendo il parziale senza concedere alcuna palla break all’avversario; in poco più di 30 minuti l’elvetico lo porta a casa.
Il quarto parziale è egemonizzato da fulminei turni di servizio, i due contendenti sembrano essere già proiettati al secondo tie-break di giornata, l’unico sussulto è ubicato nell’undicesimo gioco, quando Andreas si trova ripetutamente a due quindici dalla vittoria. L’italiano però gioca in punta di piedi i punti decisivi dando cosi l’impressione di essere non solo irreperibile ai reiterati squilli della storia, ma di esserle dichiaratamente ostile.
Due mini break in apertura, seguiti da un servizio vincente di Federer, sono l’incipit di questo tie break. Roger fa un uso smodato di back e slice, cercando di mandare di fuori giri l’abitudinario rivale. Seppi fatica ad adattarsi al nuovo nuovo scenario balistico: 3-1 per lo svizzero. L’azzurro riesce nuovamente ad impattare il punteggio grazie al 416imo passante di rovescio su attacco di Federer e soprattutto sfruttando un doppio fallo dell’elvetico.
Sul 4-4 Seppi si consegna a rete a conclusione di uno scambio ben manovrato da Federer, che sale 5 a 4, con due possibilità di servire, conquistare il set e portare le sorti al quinto. L’altoatesino seppellisce a rete un rovescio privo di ambizioni: 5-5. Con un dritto anomalo, stavolta intriso di audacia, Andreas si procura la prima palla del match, lo svizzero nuovamente al servizio.
La leggenda vivente si presenta a rete supportato da un rovescio lungolinea che rimbalza a pochi centimetri dalla riga. Seppi si vede costretto ad agganciare la risposta in precario equilibrio, impattando la palla con un occhio rivolto alla traiettoria e l’altro ai teloni retrostanti. Il risultato di questo complicato numero di equilibrismo è un passante lungolinea che si accasa alle spalle di Federer, il coefficiente di difficoltà è pari a quello di un doppio carpiato con avvitamento effettuato indossando il costume di Giuliano Ferrara. Il punto che sbriciola ogni residua ritrosia dell’italiano, ora la storia è sua.
Y. Wickmayer– S. Errani 6-4 4-6 6-3
Brutta ma non inattesa sconfitta per Sara Errani, battuta in tre set dalla corazziera belga Yanina Wickmayer.
Sarita, giunta a questo terzo turno senza incantare, cerca di soffocare le velleità dell’avversaria a fin dal principio, avvantaggiandosi di un break portandosi sul 4-3, a cui fa seguito però l’immediato contro break della Wickmayer. La Errani però non si lascia condizionare e, dopo aver nuovamente strappato il servizio alla belga, tiene la battuta con inusuale facilità, il primo set è cosa sua.
Nel secondo parziale la nuova nr1 italiana cavalca l’inerzia positiva portandosi rapidamente sul 2-0, mancando due palle break per assestare il montante decisivo alla barcollante avversaria. Ad un passo dal tracollo la Wickmayer guadagna il centro della scena grazie alla potenza e all’aggressività dei suoi colpi, arma doppiamente incisiva sul morbido servizio della Errani. Recuperato il break di svantaggio la belga in vantaggio 5-4 mette in campo tutta la prepotenza fisica di cui è capace, sfilando nuovamente il servizio alla romagnola e pareggiando il conto dei set.
Come nei due precedenti parziali anche il set decisivo è contrassegnato dalla decisa impronta dell’italiana. L’immancabile break di vantaggio però viene vanificato dal nuovo atteggiamento tattico della belga, l’italiana deve sottostare alla perentorierà dei colpi sciorinati dalla sempre più propositiva rivale. Dal 2-2 la belga piazza l’allungo decisivo portandosi sul 5-2, prima di risolvere la pratica tenendo senza complicazioni l’ultimo turno di servizio.
Australian Open – Terzo turno
A. Seppi– R. Federer 6-4 7-6 (5) 4-6 7-6 (5)
Y. Wickmayer– S. Errani 6-4 4-6 6-3
F. Pennetta/M. Hingis– K. Knapp/D. Hantuchova 6-3 6-7 6-2
S. Bolelli/F. Fognini– L. Paes/R. Klaasen 2-6 6-4 6-1