Il 30 dicembre, sul Corriere della Sera, è stata pubblicata un’intervista della giornalista Gaia Piccardi a Sergio Giorgi, papà e coach da sempre di Camila, la più promettente tra le giovani tenniste azzurre.
“Camila è nata a Macerata perché mia moglie Claudia, argentina con madre di Varese e padre di Taranto, nel ’91 insegnava arte contemporanea nelle Marche. Ha un talento atletico impressionante”, spiega, ricordando l’infanzia di Camila, “qualsiasi sport facesse, le riusciva bene. Da bambina eccelleva nella ginnastica artistica, aveva maestri russi severissimi, stava per fare il salto in nazionale”.
Papà Giorgi poi racconta in che modo la figlia si era avvicinata al tennis. Proprio a questo punto, l’uomo parla di un particolare episodio che non può che destare qualche perplessità:
“I suoi fratelli giocavano a tennis. Lei volle provare. La portai in un pallone, spensi il riscaldamento. Le dissi di fare le flessioni con la faccia nella terra rossa. Camila piangeva, mia moglie voleva strangolarmi. Le spiegai che per fare la professionista del tennis ci vogliono mentalità vincente e fisico d’acciaio. Continuammo così per 4-5 mesi, senza toccare la racchetta. Camila aveva 5 anni“.
“La difesa è banale“, aggiunge, “Esistono, invece, infinite formule d’attacco, ma devi aver talento e gambe rapidissime, come Camila”.
“Presto sapremo come andrà la mia carriera da coach. Chi dice che di tennis non capisco assolutamente niente, forse ha ragione“.
Sergio parla poi di un capitolo molto buio della vita della famiglia Giorgi: la scomparsa della figlia Antonela, morta a soli 23 anni in un incidente stradale avvenuto nel 2011 a Parigi, dove viveva, mentre lui e Camila erano negli Stati Uniti per dei tornei:
“Camila si merita di vincere ogni partita che gioca. Io, a bordo campo, soffro tanto, da padre. Noi Giorgi ci portiamo dentro uno choc fortissimo. La gente si permette di giudicare, bla, bla, bla, ma non sa nulla. Quando Antonela è scomparsa, ci è crollato il mondo addosso: ho temuto che Camila lasciasse il tennis. Ha perso una sorella e non ha mai cercato scuse…”. “Oggi avrebbe 27 anni”, aggiunge Camila, aprendo bocca per la prima volta.
La tennista spera in un 2015 ad alti livelli: “Devo diventare più continua, non guardo né la classifica né i punti: il 2014 è stato un anno ad altissimo livello, ora mi sento più solida e nel 2015 tenterò il salto di qualità“.
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