Il diario di Linda Alessi: si ritorna in patria..ma per poco!

La trasferta è cominciata così: abbiamo perso il volo che avevamo di mattina causa traffico e abbiamo aspettato fino alla sera per prendere il volo per Belgrado e da lì noleggiare una macchina per andare fino a Skopje. Purtroppo, da Roma non ci sono voli diretti, quindi siamo stati costretti a fare mille giri per arrivare a destinazione e non è stato per niente facile. Lì ho svolto gli ultimi due tornei di questa lunga permanenza fuori casa e sono andati abbastanza bene.

Devo dire che il primo torneo è andato meglio rispetto al secondo come qualità di gioco. Nel secondo mi aspettavo qualcosa di più, ma comunque sono abbastanza soddisfatta, perché sento che sto riprendendo bene e sto recuperando tutto quello che ho perso durante l’infortunio con un buon livello di gioco che ha ancora tanto da migliorare.

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IL TENTATO GOLPE –  Skopje, la capitale e sede del torneo, non sta vivendo per niente un bel periodo. La seconda settimana che eravamo lì, è avvenuto un assalto in Parlamento: coloro che erano al governo precedentemente, dopo aver perso le elezioni, si sono ribellati entrando in parlamento scatenando una vera e propria rissa in cui ci sono stati molti feriti. La città, quindi, era ben supervisionata da molti poliziotti che cercavano di assicurare calma e serenità, evitando che da un momento all’altro scoppiasse una guerra civile.

La gente del posto ci ha tranquillizzato molto dicendo che c’era poco di cui preoccuparsi, ma per sicurezza ci eravamo procurati il numero dell’ambasciata italiana e di quella macedone per eventuali problemi. L’unico consiglio che ci avevano dato era quello di non “girovagare” per il centro, ma, essendo stati lì per un torneo di tennis, ci sono stati pochi problemi perché il tempo a disposizione era poco.

Il ritorno, invece, è stato un po’ tragico: ho volato per la prima volta da sola di notte perché la mia compagna di doppio doveva giocare i quarti di finale, quindi io ho preferito tornare prima e ho atteso per ben 7 ore in aeroporto. Ho preso il taxi dall’hotel per andare all’aeroporto alle 3 di notte e avevo il volo per le 5:45 che arrivava a Zagabria. Ho atteso fino alle 14:30 in aeroporto ed infine ho preso il volo per Roma Fiumicino. In questo lungo viaggio, ho avuto in testa i peggiori pensieri, soprattutto quando ho dovuto prendere il taxi di notte, ma è stata un’altra esperienza che ho dovuto affrontare e iniziare a fare perché la vita dei tennisti è questa: prendere aerei su aerei in continuazione, in compagnia o in solitudine.

FINALMENTE IN PATRIA DALLA MIA FAMIGLIA ….E DAI MIEI COMPAGNI – Ora sono a Foligno ed è da un bel pezzo che non vado a scuola, più di un mese tra le settimane di tornei e vacanze di Pasqua e, sinceramente, un po’ mi preoccupa tornare, soprattutto perché dovrei recuperare tutto ciò che ho perso, ma sono felice perché almeno rivedrò i miei compagni di classe con cui ho un buon rapporto, nonostante le molte settimane in cui sono fuori.

Quest’anno, la dirigente ha accettato il progetto del Miur rivolto a tutti i licei scientifici sportivi per i ragazzi di interesse nazionale da parte della Federazione.
Include sia gli sport di squadra che quelli individuali, considera le assenze per allenamenti e tornei come assenze giustificate e si ha il diritto ad aver due tutor: uno che si interessa all’ambito scolastico, in questo caso la mia professoressa di matematica, un altro che si interessa all’ambito tennistico, in questo caso mio padre, non che mio maestro.
Io o mio padre comunichiamo, circa una settimana prima di partire o più, la mia programmazione dei tornei e quanto tempo starò fuori, affinché la tutor scolastica possa avvertire tutti gli altri professori.
A SCUOLA PER CONTINUARE IL MIO PERCORSO DI VITA –  Durante la mia assenza, ricevo gli appunti tramite il professore o un compagno di classe, affinché io possa essere sempre aggiornata su quello che stanno svolgendo a scuola.
Ovviamente, il tempo a disposizione per studiare è poco, ma cerco di fare sempre il possibile, organizzandomi con interrogazioni e verifiche: o le faccio di partire, oppure, se dovessi avere una lunga permanenza fuori, chiedo ai professori del tempo per studiare e recuperare prima di farle.
Per di più, da qualche anno, hanno inserito nel sito della scuola anche il registro elettronico, quindi, per me e per i professori è più semplice aggiornarci.
Durante la settimana, quando i miei compagni svolgono l’attività motoria, io sono autorizzata ad uscire per andarmi ad allenare anche durante la mattinata.

Non tutti hanno la fortuna di avere una scuola così comprensiva e propensa a nuovi progetti e nuove proposte.
Molte mie coetanee sono costrette a lasciare la scuola e a continuarla online o privatamente perché il tennis, arrivato ad un certo livello, richiede molte ore di allenamento e molte partite e tornei da giocare.
Per questo devo ringraziare la preside e i miei professori che mi permettono e garantiscono l’occasione di poter continuare il mio percorso scolastico, tennistico, ma soprattutto umano.

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