La finale tutta azzurra che ha messo di fronte Eleonora Alvisi (laureatasi campionessa d’Italia Under 16 nello scorso weekend) e Matilde Paoletti al Taça Diogo Napoles”, torneo ITF junior di categoria Grade 4 disputato sui campi in terra rossa di Porto, è la cartina tornasole di un gruppo che da alcuni mesi sta crescendo velocemente e mietendo risultati importanti nel circuito junior femminile.
Eleonora Alvisi (2003), Matilde Paoletti (2003) e Asia Serafini (2003), a cui si sono aggiunte dall’inizio dell’anno Matilde Mariani (2002), Beatrice Ricci (2003), Sofia Rocchetti (2002) e Alessandra Simone (2003), fanno parte del Centro tecnico Permanente di Foligno per la stagione 2017/2018.
Il successo a Porto insieme alla vittoria tricolore della coppia Serafini-Paoletti nel doppio dello stesso torneo è solo la punta dell’iceberg di una serie di risultati molto positivi. Solo per citare qualche highlights, da sottolineare la finale della Paoletti a Leira, torneo in cui ha trionfato nel doppio insieme alla Serafini, o la finale della stessa Serafini all’Avvenire, le vittorie della Alvisi ad Hillegom in Olanda e della Mariani in Sud Africa.
Conosciamo meglio le ragazze azzurre incontrando i coach della Fit che le seguono quotidianamente presso il Centro Tecnico Permanente di Foligno: Sebastian Vazquez che è al secondo anno con questo gruppo e Riccardo Rosolin arrivato a dar man forte al progetto a settembre 2017. Cominciamo proprio dal tecnico romano che in passato ha seguito giocatrici del calibro di Ana Ivanovic, Daniela Hantuchova e Maria Sakkari.
“Innanzitutto ringrazio Sebastian che mi ha fatto entrare in un progetto già avviato, con delle ragazze molto valide. Lo scorso anno ha fatto il lavoro “sporco” quello, chiamiamolo, di pulizia. Successivamente, grazie ad un’intesa facilitata dalle nostre competenze ed esperienze passate si è creata una buona integrazione. Devo dire che il nostro passato internazionale ci ha dato un metodo di lavoro fenomenale, che grazie all’apertura mentale ci ha portato a svolgere lavori specifici che si completano a vicenda.
Per quanto riguarda le ragazze c’è stata una crescita continua, arrivata grazie al lavoro personalizzato che abbiamo impostato ma anche grazie ad un rapporto umano con loro e con le famiglie, fondamentale per conseguire certi risultati”.
“Si perché c’è anche da tenere in considerazione – aggiunge Sebastian Vazquez – che ogni ragazza ha i suoi tempi. Quando ho iniziato questo lavoro avevo tre ragazze che non si conoscevano, con tre capacità diverse, a cui ho insegnato ad allenarsi, le ho aiutate nella formazione delle loro personalità e alla fine dell’anno si è creato un gruppo unito che lavorava nella stessa direzione”.
Tanto che sono arrivati risultati quasi inaspettati già dal primo anno. Nel mondiale U14 Matilde Paoletti è arrivata in finale di doppio insieme alla Pigato, nella Winter Cup, l’Italia è arrivata terza, Eleonora Alvisi ha iniziato l’anno al n. 700 Itf ed è arrivata tra le prime 10 d’Europa.
Un lavoro di squadra che vede come players la Fit e la Tennis Training School Villa Candida di Foligno.
“Devo dire -annuisce Rosolin – che abbiamo un ‘ottima squadra guidata da Michelangelo Dell’Edera, direttore dell’Istituto Superiore di Formazione Roberto Lombardi con il coordinamento di Giovanni Paolisso.
Della TTS che dire, i responsabili e gli allenatori sono delle grandi persone. Non è un caso se sono i numeri uno d’Italia. Professionisti molto competenti che seguono un metodo di lavoro eccezionale, molto vicino alle mie corde. Un lavoro che pone al centro la parte fisica per poi sviluppare la parte tecnica. Ma al dei là di questo è una grande famiglia, sono rispettosi l’uno dell’altro, nessuno invade il campo altrui e credo che questa sia la loro forza”.
Tutti questi fattori hanno fatto si che le ragazze potessero contare su tutte le condizioni ottimali per arrivare al massimo della loro performance.
“E’ un lavoro che parte dalla comunicazione, che punta prima di tutto a far sentire a loro agio le ragazze e le famiglie, facendo capire che deve essere seguito un percorso che ha bisogno dei suoi tempi e che deve essere personalizzato: c’è chi deve lavorare più mentalmente, chi maggiormente sul fisico, chi invece deve competere di più”.
“Si, perché comunque – spiega Vazquez – il fattore del distacco da casa a specie a quest’età non è semplice. Con noi si sentono bene perché possono contare su di noi per ogni cosa e per le donne, specie nell’età della formazione è importante.
Come in tutti gli ambiti della vita, la priorità è sentirsi tranquilli e sereni, poi sta a noi gestire le loro doti tennistiche e portarle al massimo. Riccardo ha messo la sua esperienza, il suo metodo di lavoro, che si è integrato molto bene con quello che stavo facendo io”.
Dove, invece, dobbiamo recuperare terreno a livello più generale – conclude Rosolin – è sul piano della maturità e la ragione di questo gap secondo il mio punto di vista risiede nel fatto che le ragazze americane o inglesi ad esempio crescono prima perché iniziano a competere a livello internazionale molto anticipatamente rispetto a noi. E questo le consente di riuscire a gestire meglio il match, soprattutto a leggere meglio i momenti più importanti dell’incontro”.
Ora è già al via la stagione 2018/19. Confermato lo stesso gruppo di ragazze, di sede e staff (ne fanno parte anche il preparatore atletico Prof. Fabrizio Roscini e il preparatore mentale Sergio Costa) a cui si aggiungerà Sara Ziodato (2002) di Trieste e con tutta probabilità un terzo tecnico della Federazione.