Ultimato il restyling del Monviso Sporting Club, parte oggi il 50mila dollari di Torino. Due top 100 nel main draw e cut off al 236
C’è molta attesa a Torino per il Challenger in partenza questa mattina presso gli impianti del Monviso Sporting Club. Era dalla fine degli Anni 80 che non si svolgeva una rassegna internazionale al Monviso, lo storico club tennistico che nel 1970 e nel 1980 aveva ospitato due incontri di Coppa Davis e ora sta vivendo una seconda giovinezza. Questo grazie anche ai lavori di rifacimento del circolo piemontese che hanno interessato le tribune, grazie all’allestimento di oltre mille seggiolini nuovi e tabellone luminoso sul campo centrale.
Dei 6 tornei Challenger che si disputeranno nel mondo la prossima settimana questo del Monviso Sporting Club è quello con il cutoff più elevato (236 ATP) ha assicurato Giorgio Tarantola, direttore del torneo, saranno in campo Jaziri, Bedene, Kamke, Beck, Roger Vasselin, che in passato hanno raggiunto piazzamenti importanti nei tornei del circuito maggiore e hanno sconfitto top 10.
Forfait dell’ultimo minuto del funambolico tedesco Dustin Brown, inizialmente iscritto, e del francese Lokoli, che hanno tuttavia permesso l’ingresso in tabellone al livornese Filippo Volandri.
Per quanto riguarda gli azzurri, hanno ricevuto una wild card per il tabellone principale Matteo Donati e Lorenzo Sonego, al pari dei coetanei Gianluigi Quinzi e Stefano Napolitano. Nel main draw si andranno ad aggiungere a Marco Cecchinato, Andrea Arnaboldi, Potito Starace, Matteo Viola e Filippo Volandri.
Marina Filippuzzi, responsabile dellorganizzazione del Challenger di Torino ha parlato in sede di presentazione del torneo dei progetti in programma durante il torneo Abbiamo sviluppato un progetto con alcune classi scolastiche. I ragazzi verranno accompagnati lungo un percorso guidato, per vedere gli allenamenti (tecnici e di preparazione atletica) e le partite dei giocatori, per conoscere il mondo e la serietà dei professionisti. Sono previste anche esibizioni di padel e di tennis in carrozzina, a dimostrazione di come il nostro sia un sport davvero per tutti.