Va bene così Fabio; certo c’è molto rammarico per essere arrivati vicini vicini alla vittoria e l’approdo ai quarti di finale del Roland Garros era ormai alla portata, ma perdere in questo modo contro Marin Cilic fa onore al ligure.

Fognini parte male e si trova subito sotto di due set senza quasi accorgersene: il croato è a tratti ingiocabile, le risposte di diritto e le accelerazioni con il rovescio sono potenti e precise, ma a un certo punto scatta qualcosa dentro Fabio che gli permette di stare attaccato all’avversario senza subire così prepotentemente le sfuriate del numero quattro del seeding.

Dal terzo parziale infatti Fognini gioca con il braccio più sciolto e, vuoi perché ormai non ha più nulla da perdere, vuoi perché anche Cilic un po’ cala, cominciano una serie di giochi in cui è l’azzurro a sembrare più in palla tanto da portarsi in parità.

Al quinto set però il nostro portacolori ci arriva stremato, Cilic rialza il livello del suo gioco e ne esce così un parziale a favore del croato che vola ai quarti di finale del Roland Garros estromettendo il sogno di portare due azzurri, dopo Cecchinato, tra i primi otto giocatori a Parigi.

Solitamente nelle sconfitte di Fognini ci sono molti aspetti negativi e tanto rammarico per le occasioni che spesso capitano e che però non vengono sfruttate per cali di concentrazione evidenti: ieri no, a parte i primi due set in cui era davvero difficile per chiunque giocare contro questo Cilic, ha tirato fuori il suo miglior tennis issandosi a livello dei top ten.

Fognini esce così da questo Roland Garros con la consapevolezza di potersela giocare contro qualsiasi avversario su qualsiasi superficie (soprattutto sul rosso) e il lavoro intrapreso con Franco Davin inizia a portare i primi frutti facendo tornare la speranza di rivederlo presto a ridossi dei primi giocatori del ranking mondiale.

Solo applausi per Fognini. La sua migliore sconfitta. Per quanto faccia male, è stato fatto il massimo.

Rodella Alessandro

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