Ormai è qualche anno che il mondo WTA non ha una vera e propria regina, di quelle che regnano a lungo come fece l’immensa Serena.
Ci sono però tantissime potenziali campionesse, e come sempre il tabellone WTA è quello più aperto a sorprese più che a conferme.
Troviamo otto nomi caldi, sezionando il Main Draw in più parti.
La Rybakina sta facendo bene bene nei tornei di preparazione, mentre sto scrivendo ha appena battuto la Zhang; potrebbe forse accusare un po’ di stanchezza visti i tanti match già giocati, e poi, onestamente, questa prima parte di tabellone ha nella Barty un nome che non si può ignorare, perché la ragazza è fortissima, ha un tennis divertente e completo, è australiana e ha una fame di vittorie pazzesca.
Ashleigh, you’re in.
La seconda batteria di sedici tenniste è casuale, quasi da monetina: Keys avrebbe anche i colpi per andare avanti, nel 2015 fece addirittura semifinale, però boh, mi sembra le manchi quel qualcosa per competere con i più forti.
Gira che ti rigira, anche se ho un leggero dubbio sulla forma, mi prendo le chance della Kvitova, finalista lo scorso anno, mancina e quindi tifata di default da chi scrive, con il giusto mix tra classe, potenza ed esperienza.
Il terzo quadrante è interessante, soprattutto in prospettiva: c’è da vedere se la precoce Gauff sarà stato solo “un foco de paja”, un’avventura estiva, oppure una campionessa del futuro.
C’è da tenere d’occhio la Kenin, che magari è meno appariscente di altre, ma è molto ma molto solida.
C’è da dare credito a Osaka, campionessa in carica, giocatrice molto forte e con una buona preparazione tutto sommato, avendo perso a Brisbane da Pliskova (ci può stare) in semifinale, dopo aver comunque imposto il suo gioco contro Bertens, Kenin e Sakkari.
Non si può non segnare il nome di Naomi, suvvia.
Le ultime sedici, che completano la parte alta del tabellone, hanno due nomi super interessanti, per motivi diversi.
Da una parte c’è Serena Williams, che non ha bisogno di presentazioni, alla pari di Federer tra gli uomini.
C’è, e quando c’è, c’è per vincere.
Senza tanti fronzoli.
Dall’altra però, il nome che vorrei inserire come sorpresa è quello della Yastremska.
In queste notti australine pre-Aussie sta facendo faville, ha demolito la Sabalenka ad Adelaide, la Vekic, la Kerber e la Babos.
Si è fermata solo in finale contro la Barty, ma tornei come questi possono far scattare qualcosa nella testa delle giocatrici, e prendendo un rischio, scarto la pericolosissima Williams e mi prendo lei.
Sabalenka che potrebbe essere il nome buono per il prossimo quadrante, vista la pochezza generale e il basso livello.
Senza offesa per nessuno, ma Bencic è sempre un terno al lotto, soprattutto per la forma, Vekic a questi livelli non ce la vedo, Sharapova è operazione simpatia, Ostapenko, nemmeno mi ricordavo ci fosse se non avessi letto con attenzione tutti i nomi.
Aryna è matura e forte, è lei il nome giusto qui.
Andando avanti con la selezione, bisogna e bisognerà fare i conti con Halep; non si può certamente lasciar fuori una giocatrice del suo livello, anche se Collins potrebbe essere un bel veleno, si è ben comportata nei giorni scorsi anche se è ancora troppo indietro, se paragonata alla rumena.
Le altre non rubano l’occhio, forse Mertens potrebbe far bene, ma sempre contro Simona si fermerebbe, perciò…
Altre sedici, altro giro, altra giostra.
Svitolina non mi convince fino in fondo, testa di serie numero 5, con dei primi turni nettamente alla portata, ma poi potrebbero sorgere problemi.
A ben vedere, inoltre, il percorso della Bertens sembrerebbe molto più agevole, ed è proprio Kiki quella che ha le chance maggiori di entrare fra le otto migliori.
Ultimo gruppo, uno dei più agguerriti, uno dei più difficili e forse uno dei più indecifrabili.
Kerber è sempre velenosa, dovrebbe superare di slancio la nostra Cocciaretto (tra l’atro, le faccio i complimenti per essersi qualificata!), ma poi?
Pavlyuchenkova non mi dà quella affidabilità tale da selezionarla, mentre Vondrousova si, e ovviamente Pliskova si.
La mancina ceca darà sicuramente del filo da torcere a tutti, ma almeno qui in Australia, lascio che sia la bella Karolina a prendersi l’ultimo posto disponibile: semifinalista la scorsa edizione, ha vinto dominando il torneo di Brisbane battendo Keys, Osaka, Riske e Tomljanovic, arriva sempre in fondo alle competizioni, è numero 2 del mondo, come fare senza di lei?
Riassumiamo gli otto nomi: Barty, Kvitova, Osaka, Yastremska, Sabalenka, Halep, Bertens, Pliskova.
Le nuove leve cominciano a farsi largo tra le campionesse affermate, tanto che mi sento di dire che Barty potrebbe essere il nome giusto tra le prime quattro.
Ovvio che si parla di una giocatrice già affermata, ma che deve consacrarsi definitivamente.
Nell’altro gruppo tifo fortemente Pliskova, per me matura per un primo piano.
In una ipotetica finale, non posso non tener conto delle motivazioni che potrebbero scattare nella testa di un’australiana che ha la chance di vincere il torneo più importante di casa.
La Barty è la mia favorita, è Bet365 ce la fa scommettere a @9.00, che è una quota di assoluto rispetto.
La Pliskova, la mia seconda favorita, si gioca a @12.00, e anche in questo caso, se le previsioni fossero giuste si potrebbe anche fare un dutching fra le due.
A voi la scelta finale, io la mia l’ho già fatta…