La stagione sulla terra rossa entra nel vivo, e viene da chiedersi cosa ci aspetterà quest’anno. Mai come stavolta però, davvero risulta difficile e anche interessante fare pronostici, perché i giochi sono aperti, e il risultato per niente certo. Tutta un’altra storia rispetto al passato.
Dal 2005 a questa parte infatti, abbiamo avuto il più forte giocatore della storia sulla terra rossa a dettare legge. Ha lasciato poco e niente ai suoi avversari, e soprattutto i suoi regni principali sono rimasti quasi sempre inviolati per anni, con poche eccezioni.
Quando da noi in Europa arriva l’aria di primavera, le giornate diventano più lunghe e il sole comincia a battere sulla polvere di mattone, significa che è arrivato il momento di Rafa Nadal.
Sembra ieri, e invece sono passati nove anni da quando lo spagnolo, in canottiera arancione e pantaloni alla pescatora, arrivò a sconvolgere i piani di tutti i terraioli, e non, del tempo. Coria, Gaudio, il maestro Moya, Ferrero, tutti si dovettero arrendere alla carica di quel diciannovenne che portò a casa il suo primo Master 1000 a Montecarlo, poi il torneo di Roma, poi il primo Roland Garros.
Negli anni successivi Nadal ha mantenuto il suo dominio ovunque, non riuscendo a imporsi come dominatore solo a Madrid (prima Amburgo) dove l’altitudine e la stanchezza (prima Madrid si giocava dopo il tris Montecarlo-Barcellona-Roma), poi anche la terra blu, gli hanno sempre causato qualche problema (ma dove ha comunque vinto nel 2010 e l’anno scorso). A Roma ha lasciato per strada solo due edizioni, quella del 2008 e dello scorso anno.
L unica volta nella quale poi Nadal ha fallito al Roland Garros è stato nel 2009. Sconfitta contro Soderling in questione a parte quindi, Rafa ha sempre portato a casa il trofeo, e conta otto successi. Infatti ogni anno, al di là di momentanee difficoltà, e qualche finale lasciata per strada a Djokovic (l’unico in grado di batterlo tre volte sulla terra in questi anni), alla fine, quando ha sentito aria di Slam, Nadal non si è mai fatto sorprendere e ha sempre portato a casa il torneo parigino.
Lo spagnolo quindi, in linea di massima, rimane il favorito per il prosieguo della stagione sulla terra e soprattutto per il rush finale di Parigi. Ovviamente, tutto dipenderà dalle sue condizioni fisiche.
Che Nadal non facesse suo il primo Master 1000 sulla terra, a partire dal 2005 si era verificato solo una volta, quando l’anno scorso aveva perso in finale da Djokovic. Tuttavia, era poi riuscito a vincere il successivo torneo di Barcellona, che, anche se di rango minore, rimane il torneo di casa e gli aveva sempre dato fiducia. Quest’anno invece é arrivata un’altra sconfitta a sorpresa, per mano di Almagro, dopo quella rimediata a Montecarlo conto Ferrer .
Così Rafa arriva a Madrid in una posizione molto scomoda: in questo 2014 deve ancora portare a casa un titolo pesante, e provare a farlo proprio sulla terra veloce di Madrid non sarà una passeggiata. Se poi non dovesse raggiungere i quarti e Djokovic dovesse portare a casa il torneo, Nadal perderebbe addirittura la prima posizione in classifica.
Nella Caja Màgica ci si è trovato sempre bene invece Federer, che al momento é particolarmente in forma e potrà provare a fare suo il torneo (mentre sarà per lui difficile sui campi più lenti di Roma, quando tra l’altro il parto della moglie Mirka sarà alle porte). In lizza per il titolo ci sarà anche il neo-campione di Montecarlo Wawrinka, che ha già battuto Nadal nella finale di Melbourne a gennaio, ma che sull’amata terra, e per di più nelle condizioni di gioco di Madrid, potrebbe fare ancora più male.
Djokovic invece, che poi sarebbe stato l’avversario più pericoloso, è un incognita, per il problema al braccio che l’ha fermato a Montecarlo. Nole viene da una settimana di vacanza e riposo imposto dal medico, e anche lui vive una delicata situazione personale, con l’annuncio di un figlio in arrivo.
Guardando oltre, Roma sembra decisamente più adatta per dare risposte circa quel che potremmo aspettarci dal futuro Roland Garros. Non solo ovviamente per la maggiore vicinanza temporale al secondo Slam dell’anno, ma anche per altri due motivi: il primo è che le condizioni di gioco sono decisamente più simili a quelle parigine; il secondo è che per allora probabilmente sia Djokovic, sia lo stesso Nadal, avranno avuto una settimana in più per recuperare dai problemi fisici che in questo inizio di primavera non gli hanno permesso di esprimersi al meglio. I favoriti, se il fisico li assisterà, rimangono pur sempre loro.