Come se non ce ne fossero abbastanza, dopo le scommesse agli Australian Open, il caso meldonium della Sharapova, Indian Wells si conclude con Raymond Moore, direttore del torneo californiano, che si dimette dopo aver reso pubblico un suo pensiero, definito sessista, sul tennis femminile.
L’ormai ex CEO del torneo aveva detto che le donne dovrebbero essere grate dell’esistenza di Nadal e Federer, altrimenti non avrebbero lo stesso trattamento in termini di prize money. Anche Novak Djokovic, fresco dell’ennesimo primato, si è detto parzialmente d’accordo con le dichiarazioni di Moore, facendo notare che è il circuito maschile che ha più rischiamo di pubblico, per cui il torneo maschile dovrebbe esser maggiormente retribuito, nonostante abbia ammesso che non fanno di certo la fame.
Le parole del numero uno della classifica Atp non son passate ovviamente inosservate, e sulle pagine del “Telegraph” viene fatto notare come il tennis femminile sia stato un precursore per molte conquiste in diversi ambiti sportivi differenti dal tennis. E’ stato infatti il primo sport ad offrire lo stesso compenso in termini di vittorie, grazie alle pressioni di Billie Jean King agli Us Open del 1973, e dal 2007 i 4 Major offrono lo stesso compenso.
Le parole di Djokovic risultano tristi, non tanto per l’opinione in sé, ma perché spinge per far tornare il tennis al Medioevo. Secondo il quotidiano, tennis femminile e maschile non hanno la stessa disparità, come può essere per il calcio, Serena Williams è altrettanto conosciuta quanto Federer.
L’idea che il tennis maschile debba avere più riconoscenza deriva dal fatto che per tanti anni si è sempre pensato che gli uomini siano superiori alle donne, per cui più legittimati a venir considerati migliori.
Serena Williams è rimasta sconcertata dalle parole di Moore, mentre Martina Navratilova si è espressa su Djokovic dicendo: “Mi piace tantissimo, ma credo che non capisca il motivo per cui, giocando in tornei combinati, uomini e donne meritino lo stesso trattamento.”
Questa battaglia è stata vinta 40 anni fa e ora uomini come Moore e Djokovic vogliono riportare tutto indietro, nonostante abbiano assistito ai progressi del tennis femminile.