Coppa Davis: Svizzera, ora o mai più

E' tutto pronto per la sfida di coppa Davis che vedrà affrontarsi Svizzera e Francia. Per gli elevetici questa è forse l'ultima e più nitida occasione per portare a casa la loro prima insalatiera, ma tanto dipenderà da Federer, non al meglio della condizione. I francesi invece dopo tante sconfitte sono a caccia della "decima", hanno una squadra più equilibrata rispetto agli avversari e la terra battuta potrebbe favorirli.

 Chi l’ha detto che la buona vecchia Coppa Davis ha perso il suo appeal? La finale  che si disputerà a Lille questo week end (da venerdì 21, a domenica 23), ha visto i biglietti polverizzarsi in pochissime ore. Forse perché se in campo scende un certo Roger Federer, che la Davis non l’ha mai vinta, l’insalatiera più famosa del mondo sembra prendere quasi la forma del trofeo di Wimbledon.

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Lo svizzero però è reduce dall’infortunio alla schiena rimediato durante la semifinale del Master di Londra; le sue condizioni fisiche sono molto incerte. Ieri pomeriggio si è allenato per la prima volta dopo lo stop forzato, ed anche in mattinata ha ripetuto la seduta, apparendo molto più mobile. Pare che il dolore sia scomparso ma non ha sciolto completamente le riserve sulla sua presenza. Se sia una strategia o meno, non lo si sa, fatto sta che mai come quest’anno la Svizzera potrebbe provare a vincere la sua prima  insalatiera e l’assenza di Roger, o una prestazione a mezzo servizio, sarebbe una bella beffa.In che condizioni sarà Federer?”.

La nazione intera crede nell’impresa e attende da anni un momento come questo, anche perchè, diciamocela tutta, è vero che i successi Slam di Re Roger valgono più della Coppa delle nazioni, ma agli elvetici ha sempre ‘bruciato’ il fatto di non poter competere alla pari con altre super potenze tennistiche, nonostante abbiano in squadra due fenomeni. Accanto a Federer, infatti, ora c’è uno Stan Wawrinka più maturo, che quest’anno ha vinto il suo primo Slam e che nonostante una seconda parte di stagione non esaltante, a Londra ha fatto benissimo e quando decide di mettere il turbo non ce n’è per nessuno. Altra nota preoccupante per i rossocrociati è il presunto battibecco avuto tra le due punte di diamante, dopo la semifinale di Londra, che ha visto Stan soccombere a Roger. Pare che l’allarme sia rientrato, in ogni caso i due sono professionisti e sapranno mettere da parte gli screzi personali.

Il capitano Luthi affiancherà loro Chiudinelli e Lammer: il primo non è mai stato nei primi 50, il secondo nei primi 100. Saranno sicuramente chiamati in causa nel doppio, dato che se Federer dovesse giocare, verrà probabilmente risparmiato almeno nella giornata di sabato. I precedenti delle eliminatorie però dimostrano che il doppio non è una garanzia per gli svizzeri, battuti con e senza Federer sia dal Kazakistan che dall’Italia. Questo potrebbe far pendere l’ago della bilancia dalla parte dei transalpini, i quali con Tsonga e Gasquet, hanno sconfitto in semifinale gli esperti cechi Berdych e Stepanek e dimostrato di essere una delle coppie più forti.“La Francia non va sottovalutata”.

Tra le fila francesi, oltre ai sopracitati, ci saranno  Monfils e Benneteau: in pratica la Francia si presenta con tre top ten e un top trenta e con Simon, già n.6 del mondo, lasciato a casa. Gli svizzeri restano senza dubbio superiori nei singoli ma possono fare affidamento solo sulle loro due stelle: se Federer non sarà al meglio, le possibilità di vittoria per gli elvetici si ridurrebbero drasticamente.

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La Svizzera è alla seconda finale Davis della sua storia. La prima la perse nel ’92 contro gli Stati Uniti di Agassi e Sampras, ed in questi anni ha spesso galleggiato tra il World Group e il rischio della B. Un paradosso per chi può vantare il n. 1 per eccellenza e un top 5 come Wawrinka. Proprio quest’ultimo pare aver convinto il più quotato compagno di giochi a dedicarsi anima e corpo alla Davis, che Roger aveva spesso disertato salvo presentarsi negli spareggi per evitare ai suoi la retrocessione. Entrambi sono coscienti che questo può essere l’anno buono per portare a casa il tanto agognato trofeo, l’unico mancante nella bacheca di Federer che quindi farà di tutto per esserci.

Per il ‘divino’ un’eventuale vittoria sarebbe la ciliegina sulla torta di una carriera straordinaria, per Stan la conclusione di un 2014 memorabile. I francesi invece della Davis sono veterani: ne hanno vinte nove e perse sette; l’ultimo titolo risale al lontano 2001, l’ultima finale appena al 2010. Hanno una squadra meno incentrata sui singoli e più sul collettivo, più varia ed omogenea: non possiedono tennisti da Slam ma tutti sono giocatori di vertice. Inoltre saranno avvantaggiati dalla superficie, poco consona soprattutto a Wawrinka.“Per Roger la vittoria Davis sarebbe la ciliegina sulla torta di una carriera straordinaria”.

Perdere l’ottava finale consecutiva, non piacerà loro di certo; nell’ultima fu decisivo probabilmente il forfait per infortunio di Tsonga, senza contare che Monfils a New York ha avuto sul braccio due match-point per mandare a casa Federer, a dimostrazione dell’equilibrio che ci sarà in campo. E poi si sa, i francesi nello sport sono sempre un po’ spocchiosi ed orgogliosi: se Roger vorrà riscrivere la storia del proprio Paese, dovrà sudare, e non poco. A noi non resta che goderci lo spettacolo.

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