Piccole curiosità sul tennis: moda, materiali e superficie

Come nacque la terra rossa? Chi fu il primo tennista che indossò i pantaloncini? Cos'è la racchetta "spaghetti"? Scopritelo!

La storia del tennis è molto ricca di aneddoti. Vediamone alcuni.

La racchetta «spaghetti»

Negli anni ’70, non esisteva ancora una regolamentazione per le racchette da tennis. E fu così che un artigiano tedesco, Edwin Fischer nel 1977 ha avuto l’idea di inventare una racchetta con un’accordatura doppia. Le corde erano sovvraposte e in una tensione minima. Questa racchetta inedita permetteva di dare molti più effetti alla palla ed era particolarmente favorevole per giocare una palla liftata. La sua traiettoria era quindi illeggibile. Molti giocatori usavano la racchetta di Fischer chiamata «racchetta spaghetti». Ed anche qualche giocatori discreti avranno risultati insperabile contro i leader del circuito. L’australiano Philips-Moore è stato il primo ad usare per primo questa racchetta nel mese di giugno nel 1977. Guillermo Vilas, campione del momento con 53 vittorie successive su terra rossa, fu umiliato in un torneo in francia (Aix en Provence) per mano del rumeno Ilie Nastase. Questa sconfitta ha permesso a Rafael Nadal 30 anni dopo di battere il record di vittorie consecutive su questa superficie. Il tedesco Stan Smith ha subito la stessa ‘maledizione’ qualche mese dopo agli Us Open contro un discreto giocatore americano e qualificato, Mike Fischback. Velocemente, la racchetta a doppia accordatura fu accusata di stravolgere il gioco. La polemica cresceva torneo dopo torneo fino all’ottobre del 1977, data nella quale la federazione internazionale di tennis ha deciso di vietare l’uso di questa racchetta.

Il tennis mediatico

I mass media hanno messo un po’ di tempo per parlare di tennis. Le cose sono iniziate negli anni Venti, con la prima ritrasmissione di una partita di tennis alla radio. Nello stesso tempo, i giornali cominciarono a concedere grandi spazi per gli eventi tennistici. Quanto alla televisione, il primo match in tv si è svolto nel 1937 in Inghilterra. La partita vedeva avversarie l’americana Alice Marble e la britannica Winthrop. La partita era trasmessa dalla BBC.

La perfetta mise del tennista?

Dall’inizio degli anni Novanta, i completi dei giocatori di tennis hanno preso improvvisamente dei colori che ha messo fine al regno del bianco. Wimbledon rimane il solo torneo dove il bianco è d’obbligo. Conosciamo tutti il brasiliano Kuerten con le sue magliette arancioni o ancora Serena Williams che ha fatto sensazione negli Us Open del 2004 con la sua tenuta Nike. Qualche anno prima, in 1992, André Agassi aveva lanciato lo stile «Grunge», sempre con capi della Nike; quest’ultimo indossava uno short in jeans slavato con delle mutande aderenti in lycra fluo. Ma il premio per la mise più inusuale riviene ad Anne White. Non sono molti che hanno presente la sua tenuta in lycra bianca (in foto). Nel 1985 mentre era in gara nel secondo turno di Wimbledon, Anne White si è presentata sul campo con un outfit bianco dalla testa fino ai piedi. Un abbigliamento aderente e leggermente trasparente. Un’altra giocatrice aveva ribattuto dicendo: «Quando non si può dare nell’occhio con una racchetta in mano, si deve per forza usare qualcos’altro».

L’invenzione del lob

La discesa verso la rete per giocare una volée apparse nel primo torneo della storia del tennis a Wimbledon nel 1877. Il britannico e vincitore Spencer Gore giocà la finale contro M. Marshall. Spencer Gore vinse questa finale scendendo a rete dopo quasi ogni servizio del suo avversario. In rete, Spencer poteva vincere quasi tutti i punti perchè la rete misurava 1 metro e 21 di altezza in centro e 1 metro e 52 all’estremità (al posto del 95 cm. odierni). Giocare un passante era quasi impossibile e l’avversario non era dunque nelle condizioni di difendersi. L’anno successivo, gli organizzatori del torneo avevano deciso di ridurre l’altezza della rete a 95 cm. per mettere il giocatore di rete in una condizione di rischio. La finale di Wimbledon nel 1878 oppose Spencer Gore e Frank Hadow. Nonostante le ascese in rete di Gore, Hadow vinse la finale poichè aveva inventato… il lob !

Lo short è di moda

L’inglese Bunny Austin è il primo giocatore ad avere indossato dei pantaloncini agli internazionali di Forest Hill (futuro Us Open) nel 1933. Questo nuovo stile  è stato sostanzialmente adottato da tutti gli altri giocatori già verso la fine della Seconda Guerra Mondiale, dopo un regno del pantalone durato oltre sessant’anni!

Nascita della terra rossa

La prima superficie di un campo da tennis è stato naturalmente l’erba (ricordiamo che l’inventore del tennis fu inglese). Purtroppo, l’erba ha velocemente subito la concorrenza della terra battuta. Nel 1878, i fratelli Renshaw, parecchie volte campioni di Wimbledon, avevano deciso di costruire un Tennis Club su erba in francia (Cannes) ma velocemente si resero conto che, a causa del clima, la superficie si consumava. Fu così che nel 1880 i due fratelli ebbero l’idea di ricoprire il campo con una cipria proveniente da una macinatura di barattoli in fittile. Fu così che nacque la terra battuta! In confronto all’erba, la terra battuta ha costi molto più contenuti nella costruzione e nella manutenzione. Per questo motivo i campi da tennis su terra rossa conobbero un vero e proprio successo internazionale, soprattutto in Europa e in America del Sud, dove il clima è più favorevole. Col passare del tempo, la terra battuta subì qualche modifica nella sua composizione (oggi la terra è formata dal calcare e dal cotto); essa cambiò anche nel suo colore (la terra battuta è grigia o verde negli Stati Uniti).

(Traduzione dal sito Tennis-histoire.com)

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