Diario di Wimbledon: giorno 3

Federer amministra per due set, poi diventa radioso demiurgo. Serena avanza attenendo altre sfide. Fabbiano può e deve battere questo Wawrinka. Tutto il meglio, ed il peggio, della terza giornata ai Championship.

-L’immacolato Roger Federer, che di Uniqlo vestito danza sui verdi prati mostrando la miglior condizione, fisica e non, fin qui messa in mostra nella seconda parte di stagione, si sbarazza con suprema nonchalance di Lukas Lacko, imponendosi con il punteggio di 6-4 6-4 6-1. Lo svizzero, intoccabile al servizio, sfrutta le iniziali buone intenzioni dello slovacco per provare a concepire soluzioni vincenti ad un ritmo sostenuto, situazione alla quale il precedente avversario non era mai stato in grado di sottoporlo. Lacko dimostra, agli occhi adoranti del centrale, una mano piuttosto educata, tentando più volte colpi risolutori che in principio trovano impreparato Federer. È grazie ad una prima palla inattaccabile, però, che Roger veleggia austero verso la logica vittoria, tramutandosi, ad inizio terzo parziale, nella figura che incarna con più soddisfazione. Chiuso il secondo set, il vantaggio rassicurante lo trasforma in demiurgo abbagliante. Ogni palla è toccata con diverso taglio, la potenza dei fondamentali aumenta progressivamente, gli angoli si fanno più stretti ed incisivi. Quando l’elvetico mette in campo un simile livello di gioco, arginarlo, o soltanto opporgli resistenza, è sforzo immane ed inutile. Prossimo avversario il tedesco Struff, che batte in una maratona di quattro ore Ivo Karlovic e prenota una carneficina in programma sotto il plastico sorriso delle buone maniere. 

-Serena Williams, nel corso del primo set giocato contro Viktoriya Tomova, pare essere nuovamente la dominatrice che su questi campi ha ottenuto un così alto numero di successi. La surclassa sotto ogni punto di vista, scagliando al suolo servizi vincenti che finalmente toccano le velocità per le quali è divenuta famosa. Dopo aver preso coscienza di sé, Serena inserisce il pilota automatico, sufficiente per concludere la sfida in due parziali superando appena l’ora di gioco. La sfida successiva la vedrà opposta a Kiki Mladenovic, giocatrice dal tennis raffinato che, grazie alla naturale predisposizione per il verde, potrebbe metterla particolarmente in difficoltà. Vedremo se la potenza impareggiabile della Williams, fusa ad un carattere monarchico, saprà schiacciare anche gli astuti trucchi della francesina. 

-La partita più bella di giornata, nel tabellone femminile, è stata quella tra Lucie Safarova e Aga Radwanska. La ceca, ovviamente vincente sulla sbiadita sagoma polacca, è interprete di un tennis ottimo, fatto di traiettorie mancine e colpi ficcanti limati dalla specializzazione maturata grazie alla fruttuosa carriera da doppista. Aga è capace come nessuna di inventare dal nulla magie sopraffine, nonostante una commentatrice, probabilmente in stato di shock dovuto ad una sua apollinea smorzata, sostenga che la Safarova possegga maggior manualità, ma troppe sono le pecche che il suo gioco attualmente possiede per pensare di essere competitiva. Già, i nove game conquistati, possono considerarsi un miracolo, se considerati i continui colpi centrali senza peso, l’ostinato masochismo che l’ha vista insistere sul dritto della Safarova ed un servizio non all’altezza di uno sport sempre più orientato verso la potenza e l’aggressività in risposta. 

-Camila Giorgi, in due set fotocopia, supera la Brengle, attenendo al terzo turno una tra Jabeur e Siniakova. Partita gestita con tranquillità su un avversaria meno dotata, con gli occhi ben puntati verso una sezione di tabellone che offre squarci interessanti. 

-Se Lorenzi perde con Monfils, come da pronostico, ribalta le aspettative Thomas Fabbiano, in vantaggio su Wawrinka, prima dell’interruzione per pioggia, due set a zero. Il nativo di Grottaglie, ad essere sinceri, sarebbe potuto già essere al terzo turno se non avesse sprecato, in vantaggio di un break anche nel terzo parziale, l’importante momento favorevole, sfruttando la frustrazione accumulata da Wawrinka e chiudendo la disputa senza ammettere repliche. Invece lo svizzero, parso di nuovo il giocatore incapace di reggere il ritmo imposto dagli scambi visto sui campi da sette mesi a questa parte, riesce a rientrare, lasciando il terreno di gioco sul punteggio di 6-7 3-6 6-5. Domani in programma la continuazione dell’incontro, con Thomas che sarà costretto ad una delicata ripresa. Questo Wawrinka è battibile ed è quindi giusto dargli il colpo di grazia il prima possibile.

Dal vostro cronista è tutto, a domani.

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