Eat to win

Esiste un’alimentazione ideale per vincere a tennis?

Esiste un’alimentazione ideale per vincere a tennis? Ma il tennis è davvero uno sport così complicato come i tennisti lo fanno apparire? Se avessimo fatto questa domanda ai giocatori di club di inizio secolo ci avrebbero forse riso in faccia. Probabilmente ci avrebbero detto che il tennis è gioco, intrattenimento della domenica pomeriggio, campi d’erba e completi candidi … Negli anni invece le cose sono cambiate. Senza avere la presunzione di un oggi migliore bisogna prendere atto che il gioco stesso del tennis si è fatto più pesante e che i quattro scambi a palla del passato sono diventati oggi delle prestazioni fisiche pesantissime, con scambi a volte di venti, trenta palle da fondo e a velocità altissime Forse per questo ultimamente si parla di argomenti che fino a qualche anno fa nessuno menzionava. Si parla sempre di più di ciò che sta dietro al tennis, alle prestazioni dei grandi campioni ma anche, per chi respira tennis, di ciò che ci viene proposto nell’ esperienza personale tennistica e nei vari articoli e libri. Si parla da un po’ di anni di preparazione atletica mirata al nostro sport, di coaching mentale e anche di alimentazione sportiva. Di quest’ultima  poi si è parlato in particolare a causa dalle scelte alimentari  fatte da vari esponenti del circuito per ragioni di salute o per migliorare le prestazioni atletiche e sportive. Il primo che viene in mente parlando di alimentazione è ovviamente Novak Djokovic. Nole ha cambiato la sua dieta nel 2010, dopo una dura sconfitta contro Tsonga. Dopo il terzo set  Novak non riusciva a correre e gli mancava il fiato con sintomi simili all’asma. Novak aveva avuto inoltre vari infortuni che avevano minato la sua carriera. Questo fino a quando il Dottor Igor Cetojevic di Cipro ha intuito che i suoi deficit fossero da imputare al glutine, pur non essendo Djokovic propriamente celiaco. Infatti  il sistema gastrointestinale e quello respiratorio lavorano spesso in simbiosi e il trasporto di ossigeno nel sangue viene ostacolato dal glutine. Ovvero quando il glutine è immesso nell’organismo, le varie componenti del sangue tendono ad attaccarsi l’una all’altra, rendendo più difficile per i globuli rossi il trasporto di ossigeno in tutto il corpo. I suoi risultati sono aumentati in maniera esponenziale. Cambiando dieta, Djokovic non ha avuto più attacchi d’”asma” Cambiata la dieta, cambiato il movimento di ossigeno muscoli e organi vengono ossigenati più spesso, facilitando compiti e prestazioni atletiche. Djokovic ne ha fatto anche un libro “Serve to win” uscito lo scorso Agosto. Egli scrive che, da quando ha cominciato la nuova dieta, le “mie allergie sono diminuite; la mia asma è scomparsa; le mie paure e i miei dubbi sono stati sostituiti dalla fiducia.” E aggiunge: “Non ho avuto un raffreddore serio o l’influenza da quasi tre anni”. Ma soprattutto Djokovic ha permesso al suo corpo di avere la benzina necessaria al suo lavoro di campione. Infatti  oltre a una ferrea disciplina, a un duro training e a una tecnica perfetta, è necessaria anche una corretta alimentazione, se si vuole arrivare primi. Il corpo umano è in grado di raggiungere la soglia del dolore e di ottenere le massime prestazioni solo se ha a disposizione tutte le sostanze nutritive importanti che gli danno l’energia necessaria. Non fa differenza se si pratica dello sport durante il tempo libero, a livello agonistico o se non lo si pratica del tutto – l’alimentazione ideale, cioè equilibrata, è composta per tutti dalle stesse percentuali. Molti altri tennisti come Andy Murray e Jo-Wilfred Tsonga hanno adottato la dieta Gluten-free constatando notevoli benefici in termini di rendimento fisico. Però non tutti la pensano come Djokovic e il dottor Cetojevic. Per Kimiko Date, l’highlander tascabile del tennis che a 43 anni ancora vince partite sul circuito femminile, la ricetta della longevità sta tutta nel verso di un haiku: «Cibo giapponese, molta acqua, tè verde. E almeno nove ore di sonno al giorno» Con l’età calano gli ormoni e diventa più facile infortunarsi, il segreto è un’alimentazione antinfiammatoria, quindi ricca di pesce, specie di mari freddi, di olio extra-vergine d’oliva, cibi che contengono i famosi omega 3. Va ridotta la quantità di pasta e pane, favorita l’assunzione di frutta e verdure ricche di colore, segno della presenza di elementi antiossidanti. E poi mirtilli e cacao per aumentare la lucidità mentale, che per un atleta è fondamentale. Nadal dice in un’intervista “Mangio leggero la notte prima delle partite: solitamente pasta, e qualche volta una pizza. Mangio carne e pesce quando non devo giocare il giorno successivo. Non prendo mai il dessert e neanche il caffè.” Roger Federer invece interrogato riguardo alla dieta Gluten-free adottata da così tanti tennisti nel circuito risponde “Mangio glutine in abbondanza (ride). Ho sempre mangiato sano… Sono cresciuto con una sorta di alimentazione vegetariana quando ero più giovane. Oggi sono felice di poter mangiare un po’ di tutto, il che rende tutto più facile in generale. Ho visto alcuni nutrizionisti di tanto in tanto, ma niente di pazzesco o importante davvero” Molti tennisti, invece, come Boris Becker, Billie Jean King, Martina Navrativlova, ma anche altri come le sorelle Williams sono diventati vegetariani o addirittura vegani. Venus Williams neo campionessa a Dubai  è riuscita addirittura a circoscrivere attraverso la dieta la sua malattia, la Sindrome di Sjögren che le aveva tolto tutte le forze e impedito per anni di giocare a tennis. Per solidarietà tutta la famiglia Williams e in particolare la sorella Serena (32 anni e n1 WTA)hanno adottato il regime Vegan con i risultati che tutti conosciamo. La dieta Vegana prevede cereali preferibilmente in semi (carboidrati) per il 60/70%, legumi (proteine)per circa 20/30% e frutta e verdura a volontà anche come fonte di antiossidanti. Molta acqua anch’essa antiossidante e fonte d’idratazione per tutti ma per gli sportivi in particolar modo. Assolutamente banditi carne e pesce ma anche latticini e uova. Questa dieta sembra essere molto energetica, infatti in particolare la preferenza nel consumo di cereali apporterebbe più del doppio dei carboidrati(benzina per gli atleti)contenuti nello stesso quantitativo di pasta o di pane. Quindi più energia equivarrebbe a maggior rendimento fisico e per quanto concerne il tennis rendimento mentale. Prediligere   prodotti biologici che sono ricchi di nutrienti, nel rispetto della densità nutrizionale (molto importante per una sana alimentazione), e privi di sostanze nocive è poi sempre auspicabile per un atleta il cui rendimento deve essere massimo Da studi di elettromiografia è emerso infatti che quando un tennista fa un servizio gli addominali si contraggono con una percentuale molto alta (tra l’85% e il 90% della contrazione massima) e nei colpi da fondo campo la percentuale di contrazione risultata leggermente minore, ma comunque molto alta. Ovvero, per giocare a tennis serve una forza fisica in alcune aree muscolari, di gran lunga superiore alla media. Quindi quale sarebbe la dieta ideale del tennista? Molti carboidrati semplici, come cereali , proteine ma non in eccesso, vitamine e antiossidanti, molta acqua per l’idratazione e per alcalinizzare il corpo, pochi grassi come olio d’oliva o di pesce e assolutamente mai zuccheri. Come in molte cose ultimamente, a volte si rischia di cadere nell’eccesso però chi gioca a tennis spesso matura , che lo dichiari o meno, una sorta di perfezionismo e di rigore che lo predispongono anche a cambiare la propria dieta pur di raggiungere certi risultati. Ovviamente soprattutto a livelli dilettantistici o pseudo-agonistici questa non può essere l’unica, anche se legittima motivazione, però in un periodo in cui si presta più attenzione a ciò che si mangia (e infatti fioriscono i negozi bio) questa ricerca del “sano non può che essere positiva e in fondo in linea coi tempi. D’altronde già il filosofo Feuerbach diceva “Noi siamo ciò che mangiamo”e in un atleta che è l’emblema della perfezione umana questo vale ancora di più. E quindi facciamo le nostre riflessioni ma come scrive Djokovic nel suo “serve to Win”(servire per vincere) “Ciò che conta è avere una mente aperta”

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