Uno dei fondamentali, giudicato da molti esperti, migliori della storia del tennis per la rotazione devastante impressa alla palla e per lefficacia prodotta, è il dritto di Rafael Nadal. Colpo con il quale il campione di Manacor ha sempre messo in serie difficoltà i suoi avversari.
Ogni volta che gioca il dritto, sia in situazioni offensive che difensive, Nadal disegna traiettorie in topspin molto accentuate e la palla, dopo aver rimbalzato, schizza via rapidamente costringendo lavversario a rispondere lontano dalla riga di fondo campo e a rigiocarla in topspin o in recupero choppato.
I dritti arrotati dello spagnolo possono anche essere anticipati in fase ascensionale, cioè quando la palla non raggiunge ancora la massima altezza ma solo nei casi in cui i colpi di Nadal sono più corti perchè, qualora risultino profondi, rispondere vorrebbe dire giocare in controbalzo e giocare in controbalzo sulle rotazioni di Nadal è molto complicato.
Tennisti come Federer, Djokovic e Berdych adottano spesso una tattica aggressiva quando giocano contro Nadal, cercando di colpire la palla in fase ascensionale in modo da impedire al campione iberico di sfruttare al meglio le rotazioni e di mirare agli angoli estremi del campo. E una delle poche se non lunica strategia efficace per contrastare il gioco dello spagnolo.
La tecnica e la biomeccanica del dritto di Nadal sono state attentamente ed accuratamente analizzate da Raffaele Tataranni, tecnico nazionale della Federazione Italiana Tennis, specializzato nella videoanalisi dei giocatori di tutti i livelli. Tataranni, nello studiare ogni minimo particolare del dritto del campione iberico, ha riscontrato come Nadal tenda ad esasperare il movimento di esecuzione del colpo da un punto di vista biomeccanico e compia un notevole dispendio di energie a causa dellampia escursione del braccio.
Inoltre Tataranni ha sottolineato come la tecnica del cosiddetto reverse forehand (dritto reverse) acquisita e praticata da Nadal sia sconsigliata nellapprendimento del diritto nelle scuole tennis, non solo perchè è molto complessa da imparare e applicare, ma anche perchè può rivelarsi particolarmente nociva per i tendini e le articolazioni delle ginocchia. Non è un caso, infatti, che Nadal abbia sofferto e tuttora soffra di problemi non indifferenti alle ginocchia.
La sindrome di Hoffa contratta dal giocatore di Manacor nel 2013 potrebbe derivare dallo sforzo prolungato e dalle continue sollecitazioni delle gambe proprio perchè Nadal, durante lesecuzione del dritto, fa leva sul ginocchio sinistro.
Qui è riportata la videoanalisi effettuata da Raffaele Tataranni sulle diverse fasi di esecuzione del dritto da parte di Nadal, con particolare attenzione al lavoro compiuto dal braccio sinistro, dal tronco e dagli arti inferiori.