Se il mondo della musica pare avanzare a ritmi forsennati, con volti nuovi e giovani sempre più giovani lanciati al successo, cosa possiamo dire dell’attuale situazione del nostro sport preferito? Probabilmente che “l’evoluzione inciampa”, come direbbe qualcuno che musicalmente parlando si è evoluto molto velocemente nell’ultimo anno solare. Il 2017 del circuito WTA è partito con tante ombre e poche luci: c’è qualche giovane tennista sulla rampa di lancio, ma la finale australiana ancora tutta “made in Williams” non è un buon segnale per chi sogna una nuova rivelazione nel mondo tennistico al femminile.
Iniziando la nostra analisi partendo proprio dallo Slam disputato a gennaio, è chiaro come un dominio di Venus e Serena Williams evidenzi una vera e propria mancanza di alternative concrete all’interno del circuito. Poteva essere lo Slam di conferma per qualche volto nuovo come Karolina Pliskova o Johanna Konta che, seppur non giovanissime costituiscono sicuro una buona alternativa per il futuro, oppure l’occasione di un salto di qualità per altre come Daria Kasatkina, Caroline Garcia e Kiki Mladenovic. La Pliskova è probabilmente il volto più positivo di quest’inizio anno, con due tornei vinti e highest ranking raggiunto da poco, anche se nei tornei maggiori le è mancata la zampata finale, vedi la recente semifinale persa a Indian Wells per mano della rediviva Kuznetsova. Non si può dire lo stesso di Konta che, dopo la vittoria a Sydney e i quarti di finale a Melbourne, non ha partecipato a Doha e Dubai, ed ha lasciato al secondo turno il tabellone in California.
Guardando la top-ten del ranking, chi spicca maggiormente in questo inizio di stagione è sicuramente l’ucraina Elina Svitolina, partita subito in quarta con venti vittorie (e appena tre sconfitte) fino ad ora, tra le quali i successi a Dubai e Taipei ma anche le dolorose sconfitte ad Indian Wells (per mano di Muguruza), e in Australia. Proprio Garbine pare essere uno dei volti più ignoti di questo inizio di stagione; partita probabilmente con tante pressioni e il peso di essere una tra le pretendenti al trono mondiale, ha ben figurato a Brisbane – raggiungendo la semifinale – ma in seguito ha parzialmente deluso, uscendo ai quarti di finale agli Australian Open (con un tabellone non proprio spigoloso) prima del secondo turno a Doha e il ko al debutto a Dubai. Continuando la lista delle tenniste più in ombra, è d’obbligo citare la numero uno del mondo Angelique Kerber, seguita da Halep, Radwanska e Cibulkova. Tutte e quattro le giocatrici sono partite con il freno a mano molto tirato, compensando quasi le vittorie con le sconfitte. Sfogliando i vari tabelloni dei tornei è difficile scovare uno di questi nomi nella parte destra. Ha infatti racimolato appena due semifinali Dominika Cibulkova, soltanto una Kerber mentre “Aga” Radwanska è stata finalista a Sydney nella prima uscita stagionale. Qualche buono spunto l’hanno fatto vedere Wozniacki e Kuznetsova che, pur avendo vissuto stagioni migliori, in questo momento storico piuttosto incerto riescono ancora a piazzare qualche colpo interessante. Ancora non pervenuta l’americana Madison Keys, appena tornata dall’infortunio e recentemente riunitasi a Lindsay Davenport, una che invece di finali e vittorie un po’ se ne intende. Non dimentichiamo infine le assenze forzate di tre regine del circuito Wta, ovvero Viktoria Azarenka (neo-mamma), Petra Kvitova (infortunata a seguito di una rapina subita), e Maria Sharapova (prossima al rientro dopo la squalifica per doping).
Abbiamo analizzato fino adesso le lacune delle prime giocatrici del mondo, ma è d’obbligo ricordare che come qualcuno scende, sicuramente qualcuno sale. E allora? Cercasi storie dal gran finale, come incita il nostro amico Francesco Gabbani. Kayla Day? Catherine “Cici” Bellis? Entrambe minorenni e americane di belle speranze. Per la Day, dopo la vittoria all’ITF di Rancho Santa Fe è arrivato il terzo turno ad Indian Wells, superando avversarie ben più navigate come Nara e Lucic-Baroni e strappando anche un set alla Muguruza; per la Bellis invece i quarti di finale a Dubai. Entrambe questa settimana hanno raggiunto il loro best-ranking. Se poi ci attrezziamo con una lente di ingrandimento, possiamo azzardare Anastasia Potapova e Amanda Anisimova, 16 anni ancora da compiere per entrambe, rispettivamente 454 e 512 del ranking, ma con la strada spianata davanti a loro e risultati di tutto rispetto nel circuito futures.
Infine, anche se negli ultimi tempi non hanno propriamente brillato, non vanno del tutto dimenticate giocatrici come Belinda Bencic, Daria Kasatkina, Louisa Chirico e Jelena Ostapenko o ancora qualche nome meno conosciuto come Rebecca Sramkova, Naomi Osaka e Natalia Vikhlyantseva, che molto spesso, partendo magari dalle qualificazioni, riescono a racimolare punti utili alla scalata della classifica per piazzarsi nei tabelloni principali magari nei prossimi mesi. Le speranze ci sono e il futuro è tutto da scoprire; nel presente intanto è anche bello assistere alle vittorie delle sorelle Williams, loro che da ormai vent’anni dominano la scena mondiale, che già a diciotto anni piazzavano tasselli importanti nella costruzione di due carriere straordinarie e probabilmente irraggiungibili ancora per qualche quinquennio. L’anno è comunque iniziato da poco, ancora tanti tornei e tante battaglie si prospettano davanti a noi; qualche nome nuovo emergerà e, con ogni probabilità, qualche giocatrice data ormai per smarrita se non addirittura finita, piazzerà qualche colpo importante e tornerà in sella cancellando i dubbi. Comunque vada, aspettiamoci tutte “storie dal gran finale”.