Nishikori vs Cilic, appuntamento con la storia a Flushing Meadows

Nishikori contro Cilic. La finale che non ti aspetti. L’ultimo slam della stagione porta con sé una pagina importante nella storia recente del tennis. È infatti questa la prima finale dopo quasi 10 anni che non vede in campo nessuno dei fab four. Era il 30 gennaio del 2005 e agli Australian Open si affrontarono in finale Marat Safin e Leiyton Hewitt. Vinse il russo in 4 set. Da allora iniziò il dominio totale di Federer (17), Nadal (14), Djokovic (7) e Murray (2) che si spartirono quasi tutti i majors fino a oggi, fatta eccezione per gli Us Open del 2009 quando vinse Del Potro e per gli Australian Open di quest’anno in cui si impose Wawrinka.

Per questo, la partita di stanotte potrebbe significare davvero la chiusura di un’epoca e l’inizio di una nuova, in cui ci potrà essere spazio per l’affermazione di nuovi campioni. Un cambio generazionale di cui si cominciava a sentire il bisogno, auspicato dagli addetti ai lavori. Perché solo grazie all’affermazione di nuovi campioni si può sperare di mantenere l’alto livello di gioco che ha offerto il tennis da 10 anni a questa parte.

Altro dato che rende storico l’incontro di questa notte è che non si giocava una finale di Slam senza top ten dal 2002, quando al Roland Garros si disputò il derby spagnolo tra Albert Costa e Juan Carlos Ferrero.

Tutti si aspettavano il remake della finale di Wimbledon tra Djokovic e Federer e invece saranno di fronte Kei Nishikori, n.11 del ranking, e Marin Cilic, n.16. Per entrambi si tratta della prima finale in un major. Chi di loro riuscirà a spuntarla? Già per quello che hanno fatto in semifinale meriterebbero tutti e due di concludere l’impresa in bellezza ma purtroppo soltanto uno potrà alzare al cielo la coppa. Il 24enne giapponese ha battuto il numero 1 del mondo e finalista nelle ultime 4 edizioni, Novak Djokovic, contro il quale si trova sorprendentemente in vantaggio negli scontri diretti per 2 a 1. Mentre per il croato la vittoria con Federer in semi ha forse un sapore più dolce dato che Marin non era mai riuscito a sconfiggere lo svizzero nei loro 5 precedenti. Non a caso, al termine dell’incontro il 25enne croato ha detto di aver giocato “il miglior tennis della mia vita”.

Ma torniamo alla sfida inedita. Sulla carta il favorito dovrebbe essere Nishikori, che non solo ha un ranking migliore del croato ma è in vantaggio su Cilic anche negli scontri diretti per 5 a 2. Quest’anno si sono già incontrati due volte e l’ha spuntata sempre il giapponese, sia a Brisbane sul cemento che a Barcellona sulla terra. Nello Slam americano si sono incrociati due volte, nel 2010 e nel 2012, e hanno portato a casa una vittoria ciascuno.

Il giapponese ha sulle spalle le sorti di un intero continente perché sarebbe il primo asiatico a vincere un torneo dello Slam. Un appuntamento con la storia che potrebbe rappresentare un peso per Kei e condizionarlo durante l’incontro. Oltre alla fatica in più rispetto a Cilic accumulata negli ultimi match contro Djokovic e Wawrinka, piegati rispettivamente in 3 e in 4 ore di gioco. Di Nihikori si dice da sempre che è un grandissimo talento ma che non è supportato da un buon fisico. Troppo fragile per affermarsi in un tennis fatto di potenza e resistenza.

E invece quest’anno, eccezion fatta per la finale di Madrid contro Nadal quando fu costretto al ritiro dopo aver dominato lo spagnolo sul suo terreno preferito, Kei ha smentito tutti inanellando convincenti vittorie e ottime prestazioni. A Wimbledon, due mesi fa, ha raggiunto gli ottavi di finale. Sconfitto dalla macchina di aces Raonic. E ora si ritrova in finale a Flushing Meadows. L’occasione della vita raggiunta grazie anche al contributo di Michael Chang che da quest’anno lo segue negli allenamenti e che lo ha fatto crescere dal punto di vista mentale e nella gestione della fatica.

Anche Marin Cilic nel 2014 è cresciuto tantissimo. Da quando è tornato a giocare, dopo la squalifica per doping, ha sorpreso tutti. Sotto l’ala del suo nuovo coach, Goran Ivanisevic, è diventato un altro giocatore. Più solido e continuo, più convinto dei suoi mezzi e più incisivo con i suoi colpi migliori. Ha sconfitto, prima ancora dei suoi avversari, le sue incertezze e la sua scarsa tenuta mentale sulla distanza. Non aveva mai vinto contro Federer e nella semifinale lo ha fatto addirittura perentoriamente in 3 set. Sicuramente lotterà con i denti per entrare nell’albo d’oro di Flushing Meadows.

Una finale inedita, dunque, che con ogni probabilità sarà anche molto equilibrata. Sarà determinante il rendimento di Cilic al servizio e la resistenza di Nishikori dopo un torneo giocato al massimo. Anche per i bookmakers la partita sarà incerta: il giapponese è dato infatti a 1,80 mentre il croato a 2,00.

Per chi vi scrive, avrà la meglio Kei. Voi cosa ne pensate?

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