Durante tutto il periodo dell’emergenza coronavirus, tutto il mondo dello sport è stato messo in quarantena, letteralmente congelato, in attesa di quelli che sarebbero stati gli eventuali e possibili risvolti futuri. Se da un lato sport di squadra come la pallavolo, il basket o il calcio si sono letteralmente trovati con le spalle al muro, con l’aggravante del contatto fisico, altri invece, come il tennis, forti della loro individualità, hanno avuto vita un po’ più facile, ovviamente nei limiti del consentito. Da qualche mese, per fortuna, tutto sembra essere ripartito, con la speranza di ritornare quanto prima ad una normalità a tutti gli effetti. Per fare ciò, però, è estremamente importante che ciascuno faccia la sua parte, nel rispetto di sé stesso e degli altri. Proprio alla luce di ciò, hanno fatto abbastanza discutere alcune vicende che hanno avuto come protagonista il numero uno del ranking mondiale: Novak Djokovic.
Il campione serbo, secondo quanto riportato dalla stampa e dalle tv locali, sembra essersi esposto ad un rischio di contagio dopo aver preso parte ad una partita di esibizione di basket organizzata in onore del leggendario allenatore serbo Dejan Milojevic. Allo stesso evento sembrerebbe aver preso parte il cestista Nikola Jankovic, risultato positivo al coronavirus e, (s)fortunatamente, asintomatico, fattore molto importante che non gli avrebbe permesso di avere una diagnosi preventiva. Costui sarebbe venuto a contatto con diverse altre persone che partecipanti allo stesso evento e che, per sicurezza, saranno obbligate al mantenimento di un allontanamento sociale.
Nole sembra essersi messo in evidenza anche per un altro episodio. Durante il torneo di esibizione tenuto a Belgrado negli scorsi giorni (torneo che ha visto vincitore Dominic Thiem), battezzato come “Adria Tour”, il numero uno del mondo sembrerebbe aver badato poco alla sicurezza personale, lasciandosi ritrarre in molte occasioni in atteggiamenti affettuosi con i propri compagni, tra cui abbracci, risate assieme e una partitella di calcio organizzata poco prima dell’inizio del torneo, come testimoniano le varie foto e video postati dai partecipanti. Si tratta di irresponsabilità oppure la situazione è stata semplicemente presa sottogamba? Le certezze attualmente sono poche, ma tutto ciò potrebbe mettere seriamente in dubbio la fiducia delle varie federazioni sportive che, con tanta fatica, stanno cercando di restituirci uno sport che sia il più sicuro e protetto possibile.