Osaka, Stephens, Del Potro ed il solito Federer. I primi 3 mesi di tennis.

La stagione tennistica dei tornei maschili e femminili di questo inizio 2018 ha vissuto un periodo caratterizzato da qualche conferma e molte sorprese. È giunto il momento di tracciare un primo bilancio provando ad immaginare cosa accadrà nel prossimo futuro sulla Terra Rossa ... con vista sull'erba di Wimbledon.

C’è stato un tempo, non troppo lontano da oggi, nel quale parlare di tennis voleva dire ripetere come una cantilena una breve lista di nomi, che per comodità venivano riassunti nei Big Five più Serena Williams.

Quel tempo non c’è più, il lento scorrere degli anni ha usurato ginocchia, polsi e gomiti in alcuni casi, in altri ha semplicemente chiesto uno doveroso stop, regalando quella che per molti è la gioia più grande che una donna possa vivere nella sua vita, la nascita di un figlio.

Con Murray e Wawrinka fuori uso, Nadal e Djokovic in grande difficoltà, Serena Williams fuori forma e Simona Halep N°1 più per inerzia che per meriti personali (a quando la prima vittoria di uno Slam?), Federer e Del Potro riescono faticosamente a tenere a bada gli scalpitanti giovani della nuova generazione, fra le donne invece l’incertezza è tale da rendere impresa non solo il pronostico sulla possibile vincitrice di un torneo ma anche indicare la favorita di ogni singolo match.

C'era una volta un Quintetto fenomenale ...
C’era una volta un Quintetto fenomenale …

Partendo proprio da queste premesse e dai risultati dei tornei finora disputati, abbiamo deciso di tracciare un bilancio di questo inizio di stagione, provando a disegnare il prossimo futuro che si chiama Terra Rossa, da Montecarlo a Parigi con vista sul prato verde di Londra.

Gli invincibili (o quasi)

Nel caos che regna sovrano fra giocatori che alternano buoni tornei a disastri totali, un dato però rimane certo ed evidente. Roger Federer e Juan Martin Del Potro hanno letteralmente dominato la fase iniziale della stagione : il Maestro, dopo l’imperiale rientro del 2017, ha iniziato l’anno a cannone vincendo prima il suo ventesimo Slam in Australia poi il Master 500 di Rotterdam, il torneo che ha sancito il suo ritorno provvisorio in vetta alla Classifica ATP all’età di 36 anni. Imbattuto per ben 17 incontri, lo svizzero ha passato il testimone a Del Potro, l’altro dominatore della prima fase, nella finale di Indian Wells, prima affermazione in carriera dell’argentino in un Master 1000 dopo aver conquistato Acapulco.

I dominatori di inizio stagione : Juan Martin Del Potro e Roger Federer.
I dominatori di inizio stagione : Juan Martin Del Potro e Roger Federer.

Il futuro di entrambi è il riposo, Federer lo rivedremo sull’erba, Del Potro sicuramente al Roland Garros, il vantaggio di entrambi rispetto agli avversari è la corretta programmazione della stagione, puntando ad obiettivi precisi e senza strafare. Nessun dubbio sul fatto che a Wimbledon saranno entrambi carichi a pallettoni, ma è facile attendersi un altro exploit dell’argentino a Parigi.

Gli assenti

Ne abbiamo già parlato in un articolo di qualche giorno fa, è indubbio che in questi 3 mesi i due ex N°1 Djokovic e Serena siano “mancati” al loro rientro. Illuso dal fatto che un lungo riposo forzato potesse riportarlo subito al Top della forma, come accaduto a Roger l’anno prima, Djokovic in realtà ha ottenuto l’esatto effetto contrario : uscito velocemente nei due Master americani, Nole non è sembrato in sofferenza per il gomito operato a fine Gennaio, quanto piuttosto perso in mezzo al campo, inconcludente e senza quella grinta che aveva caratterizzato la sua carriera.

Un rientro difficile per il tennista serbo, con un futuro pieno di incognite.
Un rientro difficile per il tennista serbo, con un futuro pieno di incognite.

Fatti fuori in rapida sequenza Agassi e Stepanek, il serbo sembra in confusione anche fuori dal campo, chissà non sia colpa del suo Mental Coach Pepe Imaz, già protagonista del divorzio da Boris Becker nel 2016!

Discorso diverso per Serena Williams, il cui istinto distruttore non si è affatto perso durante il lungo stop per la nascita di Alexis Olympia. In ritardo di condizione e fisicamente ancora troppo lenta nei movimenti, l’americana dovrà lavorare molto nelle prossime settimane con lo storico Coach Moratoglu se vorrà tornare ai massimi livelli, con la zavorra di una classifica che la vede lontanissima dalla vetta ed un’età che non fa sconti.

Gli infortunati

Mentre Roger e Del Potro sembrano due ragazzini in grado di reggere anche 2 ore di match, gli altri trentenni che hanno dominato la scena degli ultimi 10 anni sono fuori gioco o quasi.

L’assurdo è che uno di loro, Rafa Nadal, è l’attuale N°1 del Ranking, lo spagnolo che non termina un torneo dal 15 ottobre dello scorso anno quando perse in finale contro Federer a Shangai. Bercy, i Master e Melbourne hanno segnato altrettanti ritiri anticipati, l’arrivo però del suo terreno preferito potrebbe risvegliare il vecchio guerriero che vorrà confermare il suo indiscusso dominio, mantenendo quel primato in classifica tanto sudato lo scorso anno quanto meritato.

Due operazioni al ginocchio nel corso nel 2017 non consentono oggi a Stan Wawrinka di ristabilirsi totalmente, nonostante un ritorno tutto sommato positivo agli Open d’Australia. La strada verso il completo recupero è ancora lunga … come quella dell’ultimo dei Big Five Andy Murray, assente dai quarti di finale di Wimbledon dello scorso anno.

I lungodegenti Stan Wawrinka e Andy Murray. Una strada tutta in salita dopo il lungo stop.
I lungodegenti Stan Wawrinka e Andy Murray. Una strada tutta in salita dopo il lungo stop.

L’anca operata a Gennaio sembra essere tornata a posto e con l’erba (… e soprattutto Wimbledon) che si avvicina, lo scozzese ha fretta di tornare a ringhiare in campo, il rientro potrebbe avvenire a Hertogenbosch il giorno 11 Giugno.

Le delusioni

Diciamoci la verità, la vittoria del Master di fine anno aveva fatto credere a tutti che a quasi 27 anni Grigor Dimitrov fosse pronto per il definitivo salto in alto, Kyle Edumund a Melbourne, Jaziri a Dubai, Verdasco ad Indian Wells e Chardy a Miami hanno invece riportato il bulgaro al punto di partenza, in attesa del nuovo exploit e della nuova illusione.

Molto ci si attendeva anche da Nick Kyrgios, partito benissimo con la vittoria di Brisbane ad inizio anno ma perso poi nei tornei successivi: senza allenatore e con una preparazione fisica non al top, l’australiano continua a perdere il treno giusto e non sfruttando l’attuale momento di confusione che regna nel circuito ATP.

La vittoria al Master sembrava aprire definitivamente le porte ... ed invece manca ancora il salto definitivo per Grigor.
La vittoria al Master sembrava aprire definitivamente le porte … ed invece manca ancora il salto definitivo per Grigor.

Tra le donne, escludendo la Halep comunque N°1, è facile indicare in Karolina Pliskova e Garbine Muguruza le due grandi delusioni di questa prima fase della stagione.

La ceca, regina degli Aces, si è persa subito dopo aver raggiunto il N°1 della classifica nel 2017, pur giocando discretamente Karolina pare aver perso quella superbia che caratterizzava il suo tennis potente e silenzioso, forse una battuta d’arresto, di certo un lungo periodo inconcludente.

Che fine ha fatto la grinta della tennista ceca?
Che fine ha fatto la grinta della tennista ceca?

La spagnola, anch’essa ex N°1 nel corso dello scorso anno, ha ottenuto in questo inizio di stagione solo pesanti sconfitte, in alcuni casi assolutamente sorprendenti come quella contro la Hsieh al secondo turno degli Australian Open. Dopo la separazione da Conchita Martinez spetta a coach Sam Sumyk il difficile compito di riportare ai vertici la campionessa in carica di Wimbledon.

Le matricole

Se la Williams e la Sharapova faticano a tornare ai vertici e le outsider non sono in grado di approfittarne, ecco che nel caos che regna sul circuito WTA spuntano i volti freschi di Naomi Osaka e Daria Kasatkina che mostrano come la differenza di età e soprattutto di ranking ed esperienza oggi contano poco.

Ace e colpi potenti e precisi sono le armi della nippo-americana, gli stessi del suo idolo Serena Williams, battuta senza storia a Miami in due set per 6-3 6-2, lo stesso risultato che le aveva consentito qualche giorno prima di vincere il Master 1000 di Indians Wells contro l’altra matricola Daria Kasatkina, in ascesa nella classifica WTA dove oggi occupa il posto N°12.

Naomi Osaka, pronta all'esplosione definitiva?
Naomi Osaka, pronta all’esplosione definitiva?

Per la Russa Miami è stato solo un piccolo passaggio a vuoto, dovuto forse alla troppa pressione mediatica, il percorso di crescita è comunque molto interessante e da seguire sulla terra rossa.

Tra gli uomini la copertina è tutta per la star Sud Coreana Hyeon Chung, impressionante per le sue capacità difensive, la sua maturità e la sua tecnica di base di assoluto livello. Sempre fra i primi 8 finalisti nei tornei disputati finora, è indubbio che l’exploit nei quarti di finale a Melbourne contro Djokovic ha rappresentato il trampolino di lancio e la conferma di avere dinanzi non solo il vincitore del NextGen di Milano del 2017 ma un futuro potenziale Top 3.

Il vecchio ed il nuovo, passaggio di testimone fra Nole ed Hyeon?
Il vecchio ed il nuovo, passaggio di testimone fra Nole ed Hyeon?

Salito alla ribalta a 17 anni e presentato come futura star del tennis mondiale, Borna Coric ha dovuto attendere qualche anno per liberarsi della grossa pressione e dimostrare di essere un talento vero. La semifinale di Indian Wells contro Federer e i quarti di Miami hanno sicuramente permesso al croato di credere nei propri mezzi, chissà non sia giunto il tanto atteso cambio della guardia tra la vecchia e la nuova generazione.

Le sorprese

Esclusa dal lotto Elina Svitolina, la tennista con maggiore costanza tra quelle in vetta e trionfatrice nei tornei di Brisbane e Dubai, è indubbio che in mezzo a tanta incertezza spunti il volto ed il sorriso dell’americana Sloane Stephens, sorprendente vincitrice degli US Open 2017 che sembrava essersi successivamente persa. La ritroviamo invece trionfante e imbattibile a Miami dove ha dominato il torneo senza lasciare spazio alle avversarie, compresa Jelena Ostapenko, anch’essa ritrovata ed in attesa di conferme dopo l’incredibile exploit al Roland Garros dello scorso anno.

Sloane Stephens, gli Usa hanno l'erede di Serena Williams.
Sloane Stephens, gli Usa hanno l’erede di Serena Williams.

E tra gli uomini? Il nome in fondo è uno solo, quello che non ti aspetti. Perché in fondo il lungagnone trentaduenne Isner, con la sua raffica di Aces e di dritti non lo daresti mai vincente di un Master 1000 … ed invece ecco la sorpresa! Non solo la vittoria dominata ma anche un tennis efficace, stilisticamente perfetto, con una conclusione di match sotto rete degna del miglior Federer.

Comincia ora il rosso, le temperature si alzano in Europa, Montecarlo, Madrid, Roma, Parigi … chi saranno i protagonisti delle prossime settimane?

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