Roger Federer mette a tacere tutte le voci su un probabile ritiro, rassicurando i fans di tutto il globo con un Tweet : ” Wimbledon è stato incredibile, una finale difficile, ma mi sono divertito per 13 giorni e mezzo! Grazie per tutto il supporto come sempre. Ci Vediamo il prossimo anno! Ci sarò”.
https://twitter.com/rogerfederer/status/621680240251678720
La domanda sul possibile ritiro è diventata ormai una costante nelle interviste e conferenze stampa della leggenda svizzera, che però come ha dichiarato più volte ha ancora fame di successi e voglia di competere ad alti livelli. Le ultime di una lunga lista sono le dichiarazioni dello svedese Borg: ” A 34 anni Roger è ancora motivato. Lavora ancora tanto, vuole giocare e vincere ancora tornei, ancora titoli del Grande Slam. Penso che disputerà unaltra stagione. Presumo voglia provare a vincere le Olimpiadi a Rio, poi credo che si ritirerà. Anche se spero di sbagliarmi”.
È vero che il tennista di Basilea ha ammesso di pensare al ritiro, cosa del tutto normale per un giocatore di 34 anni. Perchè però tifosi e addetti ai lavori non fanno che domandarsi in modo quasi ossessivo quando il vincitore di 17 Slam appenderà la racchetta al chiodo? Probabilmente ciò è insito nel genere umano, desideroso sempre di sapere quando finirà qualcosa, non godendo in questo modo del presente e del tempo rimanente. Non sarebbe più giusto ammirare ogni singola magia del Re del tennis fino a quando deciderà di deliziarci con il suo splendido gioco?
Del resto il diretto interessato ha ribadito più volte di non sapere quando smetterà di giocare e di volere anzi continuare a calcare i campi da tennis il più a lungo possibile. Dai giochi olimpici del 2012 non si parla di altro, ma la leggenda elvetica n.2 del mondo e finalista a Wimbledon la scorsa settimana non è dello stesso avviso, mostrando una forma fisica invidiabile. Perchè allora si continua a parlare di ritiro? Non c’è motivo fin quando Federer riuscirà ad essere competitivo e a godersi la famiglia, che ha sicuramente un ruolo importante nella sua carriera.
Roger, considerato una vera e propria leggenda vivente, ha saputo cambiare alcuni aspetti del suo gioco, migliorando tra l’altro il gioco di rete e il servizio , per spendere sempre meno energie dal punto di vista fisico. Fondamentale in questo mutamento l’apporto dello svedese Stefan Edberg, uno che a rete ci sapeva fare. Spaziale la prestazione contro Andy Murray nella semifinale dei Championships che ha visto Federer dominare dall’inizio alla fine, mettendo in mostra l’intero repertorio tennistico. Di fronte a cotanto spettacolo non possiamo far altro che inchinarci a sua Maestà, ammirando ogni singolo match e ogni singola pennellata d’autore che esce dalla sua racchetta.
Fonte: Punto De Break
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