Greg Rusedski, ex meteora del tennis anni ’90, canadese eccentrico, naturalizzato britannico, nel corso della carriera ha sempre mostrato particolare dedizione al tennis, ottenendo grandi risultati negli Slam. Nel 1997 infatti, raggiunse la finale US Open, perdendo da Patrick Rafter, ma nello stesso anno si spinse anche fino ai quarti di finale in quel di Wimbledon. Un funambolo alla riscossa, che vinse nel ’98 il Paris Masters contro Pete Sampras, per poi riconfermarsi l’anno dopo in quel di Monaco di Baviera contro Tommy Haas nella Grand Slam Cup. Il classe ’73, ritiratosi nel 2007 per problemi fisici, ha concesso un’intervista al Metro, giornale d’Oltremanica, parlando della stagione che sta per concludersi, quella in cui, il mondo ha assistito al grande ritorno di Roger Federer e Rafael Nadal. Una breve analisi, ma importante, riguardo la classifica ATP, il futuro di The King, e l’imminente 2018…
SORPASSO MANCATO- Il britannico, che ha rappresentato il paese di nascita del Canada fino al 1995, crede che l’asso svizzero sarebbe stato il numero uno del mondo se non avesse subito l’infortunio durante la finale Master 1000 di Montreal: “Se Federer non si fosse infortunato, avremmo potuto parlare di una storia diversa.” Infatti, scorgendo la classifica del 14 agosto, cioè il day after della sconfitta del The Swiss Maestro contro Sascha Zverev, la classifica recitava: Rafael Nadal 7555 contro i 7145 di Federer. 410 punti di distacco, una distanza che si sarebbe potuta assottigliare se solo Roger avesse vinto contro il tedesco, e dunque se non avesse sofferto dei noti problemi alla schiena. Al torneo successivo di Cincinnati, Roger non partecipò in ottica Flushing Meadows, con Rafa che operò il definitivo sorpasso ai danni di Andy Murray, con lo scozzese con appena 5 punti in più al classe ’81. Con la conquista del 16° Slam poi, il maiorchino ha spiccato il volo, salendo a 9465 punti contro i 7505 di Federer, reo di essere uscito ai quarti contro Juan Martin Del Potro. La classifica rimarrà invariata fino al prossimo 8 gennaio, ma le due Leggende sono tornate.
FEDAL RITROVATO: VINCITORE INVERTITO- Sia Roger Federer che Rafael Nadal hanno vissuto una stagione paragonabile a quella degli anni migliori: basti pensare che Roger non vinceva due Major dal 2009 mentre lo spagnolo da 4 anni, da quel 2013 in cui si era saputo reinventare, come ha fatto quest’anno, in cui si è mostrato “più umano” e adattato al gioco offensivo. Federer e Nadal hanno vinto due Grand Slam ciascuno nel 2017 raggiungendo rispettivamente, quota 19 e 16 successi Slam. I primi due della classifica ATP, i primi due nella storia a livello di vittorie Slam, solo a parti invertite rispetto alle posizioni occupate oggigiorno. Uno scambio di ruoli, che non si è manifestato solo in classifica, con Rafa che prevale sull’elvetico, ma anche in termini di confronti: prima del 2017, Rafa comandava 23-11 negli head to head, e ora? Roger, prima di Melbourne, si era aggiudicato l’ultimo capitolo della saga, in casa, a Basilea, per 6-3 5-7 6-3, per poi attraversare l’annus horribilis del 2016. Bene, oggi, a meno di 15 giorni dalla chiusura di una stagione di grandi successi e grandi ritorni, lo svizzero ha assottigliato il gap: 23-15 per lo spagnolo, reduce da 5 sconfitte consecutive contro l’eterno rivale, cosa che non era mai accaduto prima d’ora. Semmai, lo stesso Nadal ci era riuscito, in ben 3 occasioni, ma oggi, a fine carriera, Roger pare abbia trovato l’antidoto, soprattutto con un Rafa umanizzato rispetto al passato, che gli ha aperto le porte della sua Academy come segno di stima e amicizia, segni che forse hanno fatto sentire più a suo agio Federer, quando quest’anno si sono rincontrati sui campi da gioco miracolosamente, dopo le pessime condizioni in cui si erano presentati in occasione dell’inaugurazione del quartier generale del maiorchino. Al di là della nuova attitudine dello svizzero nei confronti di Rafa, la chiave tattica ha fatto il resto, anche perché lo spagnolo di certo non si fa intimorire dal GOAT. Ma come evidenziato dal canadese, se Roger starà bene come negli ultimi incontri, potrà ripetersi:”Lui [Nadal] è in vantaggio nei testa a testa contro Roger, anche se ha perso tutti e quattro match quest’anno; ma se Roger rimane in buona salute, penso che Roger lo potrà superare.” Beh, superare è difficile, ma se dovesse rimanere così e i due dovessero dar seguito alla serie, perché no?
FUTURO VINCENTE- “Posso vedere Roger arrivare a 20, 21 entro la fine del prossimo anno, forse Rafa vincerà ancora un paio di French Open così sarà molto, molto vicino all’elvetico.” Ecco la provocazione dell’ex numero 4 al mondo, lanciata sia a chi vi scrive sia ai diretti interessati. Entrambi possono ancora far bene certo, ma molto dipenderà dalle proprie condizioni fisiche, dato che, come visto quest’anno, è importante saper gestire le forze e programmare bene a stagione, come fatto egregiamente da Roger quest’anno, che comunque ha sofferto qualche problemino. La schiena ha scricchiolato in Canada, mentre per Rafa, lo spettro dei problemi al ginocchio si è ripresentato verso fine stagione, mettendone a rischio la partecipazione alle Finals. La salute prima di tutto, al di là delle qualità tecniche che non si discutono, al di là dei tatticismi utili per far fronte all’età. Ma oltre questo aspetto, ci sarà il ritorno degli altri due Fab Four, che hanno lasciato la scena agli iniziatori del quadrato perfetto che ha dominato gli ultimi 15 anni, in quanto vogliosi di una pausa dopo essersi presi le copertine degli ultimi anni grazie al grande lavoro personale oltre agli acciacchi degli avversari. Ma come accaduto a Novak Djokovic, che si è fatto le ossa ed è esploso tra i due dei più grandi della storia, e Andy Murray, bravo a sfruttare il momento giusto dopo aver agito da gregario per anni, anche Rafa e Roger hanno sfruttato il proprio potenziale nel momento giusto, al loro ritorno in aggiunta a quando i big sono venuti a mancare per infortuni oppure perché impotenti nei confronti degli attuali #1 e #2 della classifica mondiale. Il 2018 potrebbe essere un anno di grande equilibrio, magari, dopo anni di dominio, un po’ come quest’anno, ma con i Fab 4 al completo, magari subito in forma, più la Next Gen attesa al varco, i vari Nick Kyrgios, Dominic Thiem, la maturazione di Alexander Zverev negli Slam, oltre ai soliti, vecchi volponi outsider come Tomas Berdych, Stan Wawrnika e Marin Cilic. Un anno importante, dove, infortuni permettendo, si potranno vedere tutti al completo e soprattutto al top, per testare ambizioni e talento fin da subito, dal prossimo, attesissimo gennaio 2018, per iniziare subito con il botto. Naturalmente, il 2018 sarà però un altro anno sul groppone dei GOAT del XXI secolo, e anche Greg non si sbilancia riguardo le possibilità di ritiro di Federer e Nadal: “Credo che Roger abbia ancora uno o due anni ancora, se riesce a rimanere in salute, questa è la grande incognita. Anche Rafa, quanti anni potrà ancora tenere fisicamente? Solitamente, sopra i 30, le carriere sono già in un tempo extra.” Un’analisi severa ma giusta dell’ex tennista, che proprio per problemi fisici, a 34 anni si è dovuto ritirare: solitamente, dopo i 30 anni, si è già in riserva in qualche modo, avendo vissuto già i migliori anni, ma ci sono anche eccezioni come quella di The King. La salute e il tempo saranno le risposte a 2 Leggende senza tempo, che, anche quest’anno, si sono rinnovate: e voi cosa ne pensate? Quanto resisteranno ancora al top? Il mondo spera a lungo, agli dei del tennis la scelta…