“Sei un idiota?” La cultura dell’abuso sugli arbitri nel tennis

Le discussioni tra giocatori e arbitri, anche se infrequenti, sono ben accolte dai fans, e sono incoraggiate dagli allenatori al livello junior.

Serena Williams è probabilmente la migliore giocatrice di sempre, avendo vinto ben 6 titoli agli Us Open e altri 15 tornei dello Slam. Ma oltre ai grandi successi, la sua storia nella Grande Mela resta legata ad uno degli episodi più tristi della storia del torneo.

In una sera di Settembre di quattro estati fa Williams, che cercava il quarto allora a Flushing Meadwos, affrontava nella finale del 2011 l’australiana Sam Stosur. Mentre fronteggiava una pericolosa palla break nel secondo set, Serena tirò un grande dritto, apparentemente vincente. Ma prima che la palla passasse dal campo della Stosur, Williams si lasciò sfuggire un ‘come on’

Seguendo il regolamento della USTA, che vieta ai giocatori di esultare prima che il punto sia concluso, l’arbitro Eva Asderaki assegnò il punto, e di conseguenza il game, all’australiana. Serena era su tutte le furie. “Non guardarmi” disse alla Asderaki. ” Se mai cammineremo sulla stessa strada, stai dall’altra parte. Sei totalmente fuori di testa. Sei un ‘hater’ è poco attraente dentro. Che perdente”. Williams fu multata di $2000, ma rimase comunque largamente impunita. Nel Maggio 2012, perse al primo turno del Roland Garros, sempre con l’Asderaki sulla sedia dell’arbitro. “Lei non è preferita tra i giocatori. Ho avuto davvero un flashback” disse l’americana dopo l’incontro.

Con la graduale introduzione dell’occhio di falco, le discussioni tra i giocatori e i giudici, spesso provocate da chiamate sbagliate, sono diventate sempre meno frequenti. Quando ciò accade, però, spesso porta da un aumento di traffico su internet. Un video su You Tube dello scontro tra la Williams e un giudice di linea, agli Us Open del 2009, ha ricevuto ben 300.000 visualizzazioni.

Jimmy Connors, che ha terrorizzato gli arbitri durante gli anni ’80, ha detto dopo il ritiro che le sue “buffonate” servivano per intrattenere il pubblico. Nick Kyrgios, che a Wimbledon ha insultato Mohamed Layani, ha ammesso che i suoi teatrini hanno lo scopo a volte di ‘metter su spettacolo’. “Mentre Williams e Kyrgios erano fuori di testa, lo facevano sicuramente per enfatizzare il dramma” ha affermato l’appassionato Lain Stewart, che ha seguito il tennis nelle ultime tre decadi, al portale Al Jazeera. “Connors e McEnroe erano molto divertenti. I giocatori che colpiscono semplicemente la palla senza dare emozioni, non lo sono. Ti piacerebbe vedere qualche interazione con il pubblico, l’arbitro o anche l’avversario”.

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“Così mentre questi incidenti dovrebbero essere condannati dalle autorità e puniti, sono anche un bene per lo sport, poiché coinvolgono la gente“. Però, se questi episodi forniscono spettacolo e provocano video virali sul web, diventano anche precedenti che si annidano nella cultura dei livelli più bassi dello sport. I tornei professionali minori e quelli giovanili sono la parte “invisibile” del tennis, lontani dall’attenzione dei media e del pubblico, e in cui gli arbitri, quando ci sono, sono molto meno esperti.

Ho visto un giocatore provocare il pianto dell’arbitro, dopo averle detto che non sa fare il suo lavoro e che tutti i tennisti la considerano la peggiore dell circuito”, ha rivelato la britannica  Naomy Cavaday. Naomy compete nel circuito ITF, ovvero il livello più basso dei tornei. “Questo è accaduto solo perché lui non era d’accordo con la sua decisione. Accadono sempre almeno due o tre volte questi episodi, in tutti i tornei in cui vado. Ho sentito alcuni giudici di sedia dire ‘Non voglio assolutamente arbitrare questo match, l’ultima volta mi sono sentito davvero intimidito”. “Ho visto anche un arbitro averne abbastanza delle discussioni e farsi sostituire, uscendo dal campo tre la risate del giocatore, prima dell’inizio del terzo set“. In un futures in India, il livello più basso del circuito maschile, un Israeliano è stato squalificato per aver indirizzato verso il giudice di sedia donna minacce sessuali. Ma l’impatto è stato così forte che quel l’arbitro ha deciso di stare lontano dal tennis per un po‘.

“Un giudice femminile può avere qualche problema quando arbitra tornei maschili”, ha detto Nimanshu Malik, un arbitro che gira in tutti i tornei Asiatici dell’anno,  sempre ad Al Jazeera. “Questo perché i giocatori possono vederle vulnerabili, e cercano in tutti i modi di minare la loro fiducia”. Nei tornei Futures, non ci sono giudici di linea, perciò quelli di sedia sono responsabili di tutte le chiamate, essendo più esposti. L’obiettivo di questi abusi è quello di intimorirli e mettergli pressione, così quando ci sarà da prendere un’altra decisione, andrà in loro favore. Con prize money bassi, e molti giocatori che tutte le settimane fanno fatica ad esplodere, questa è una strategia per ottenere qualche punto in più. Gli arbitri possono sanzionare, arrivando anche a multe molto salate, ma ci vuole molta esperienza per sapere quando è come le regola vanno applicate, ed ecco perché i tennisti cercano di destabilizzare i nuovi giudici.

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Possono farvi arrabbiare non poco, ma dovete avere fiducia nelle vostre decisioni e non lasciare che vi influenzino”, ha aggiunto Malik. “Per essere un buon arbitro, devi mantenere il giusto temperamento, anche se i tennisti riversano la loro rabbia su di te, e devi dimostrare di essere forte, e non nervoso, e di non aver paura di prendere decisioni“.

E quando ciò accade ad alto livello, nei tornei più importanti, rende tutto più complicato . “Giocatori come Williams e Kyrgios sono modelli per i più giovani, quindi qualcuno sicuramente li copierà, e forse addirittura i coach incoraggeranno i ragazzi a discutere con il giudice di sedia, se ritengono che potrebbe aiutarli”.

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