Sonego-Djokovic, un abbraccio che vale più di mille parole

Un abbraccio, a volte, può voler dire più di mille parole. Ed è proprio quello che è successo al termine della sfida tra Novak Djokovic e Lorenzo Sonego, che si sono dati battaglia per quasi tre ore contendendosi un posto in finale agli Internazionali BNL d’Italia. Ad avere la meglio è stato il serbo, ma guardando l’abbraccio a fine partita, si può dire che hanno vinto entrambi.

L’azzurro ha riscritto la storia del tennis italiano, diventando il primo semifinalista azzurro al Foro Italico da Volandri nel 2007. Tuttavia sarebbe riduttivo descrivere in questo modo la settimana strepitosa di Sonego. Il classe 1995 ha battuto tre teste di serie, tra cui due Top 10 (il numero 4 e il numero 7 del mondo) ed ha infiammato Roma. Inoltre ha dimostrato di possedere un tennis per giocarsela alla pari con i migliori giocatori del pianeta, di avere una forza mentale notevole ed anche di essere un ottimo ballerino (che non guasta). Sonego ha coinvolto tutti gli spettatori presenti sulle tribune del Foro Italico, li ha chiamati spesso a raccolta e questi hanno risposto presenti.

Non ci sono dubbi sul fatto che in campo non ci fosse un solo giocatore, bensì tutta Italia. Ciononostante Djokovic è riuscito comunque a vincere, perciò sarebbe ingiusto non rendergli merito. Solitamente non è facile giocare con il pubblico contro, e in alcuni momenti Nole sembra aver accusato ciò. Tuttavia, lasciatosi alle spalle quella situazione difficile (finale del secondo set). ha ribadito la sua superiorità ed ha portato a casa il match da vero campione. L’abbraccio a fine match? Prevedibile, ma non così lungo e intenso. Quanti al posto di Djokovic l’avrebbero fatto? Difficile a dirsi, ma probabilmente non molti.

Un’immagine eloquente che può riassumere un’edizione degli IBI inusuale ma comunque fantastica. E soprattutto che lascia ben sperare per il futuro. Il tennis italiano è sempre più vicino ai vertici di questo sport e nei prossimi anni continuerà l’assalto alla vetta. Adesso, però, pensiamo solamente a goderci questo momento ed a sorridere ripensando a quello splendido abbraccio.

Antonio Sepe

Sono nato tre giorni dopo Jannik Sinner. Il talento, però, l'aveva già preso tutto lui. Guardo il primo turno di un Atp 250 con lo stesso entusiasmo di una finale di Wimbledon.

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