Inizia la stagione di ferro sul rosso che culminerà con il Roland Garros. Ci sarà la rinascita di Nadal e di Fabio Fognini? E Djokovic riuscirà a portare a casa l’unico Slam che manca alla sua bacheca?
La terra rossa è la superficie della discordia: non amata esattamente da tutti gli appassionati, ne da molti tennisti, in via d’estinzione sul circuito maggiore. Eppure mantiene ancora intatto il suo fascino di palcoscenico di tennis d’elitè, quello delle divise attillate e delle racchette di legno. Per molti protagonisti del circuito, come Rafa Nadal e Fabio Fognini, è un’amante dal fascino irresistibile la giusta linfa che potrebbe cucire le ferite della stagione in cemento. Il maiorchino è sceso dal podio dell’ATP e mai i numeri erano stati così impietosi con lui: un solo torneo in bachecha, il 250 di Buenos Aires, ovviamente sulla terra. Non solo, Rafa appare insicuro e spaesato ed il suo tennis è decisamente peggiorato, cose che da uno come lui è difficile aspettarsi. Vedremo se la superficie amica, della quale è da anni il re incontrastato, possa riportarlo ai livelli abituali.
Le strade del mancino di Manacor si intrecciano con quelle di Fabio Fognini, per il semplice fatto che l’unico acuto di stagione del nostro n.1 è stata proprio la vittoria a Rio contro Nadal, una prova superlativa che sembrava poter essere l’inizio della risalita. Purtroppo non è stato così: sul veloce Fabio non vince da cinque mesi e non può essere solo un fattore tecnico. Non sembra nemmeno sia un problema caratteriale, dato che anche nelle sconfitte Fognini ha palesato una per lui inusuale tranquillità, speriamo che la terra possa fargli tornare quella fiducia della quale ha bisogno.
La crisi di Nadal fa venire l’acquolina in bocca a Novak Djokovic, che lo sappiamo per quel titolo a Parigi non ci dorme la notte. Il Roland Garros è l’unico trofeo dello Slam che manca al serbo e fino ad ora solo lo spagnolo, che all’ombra della torre Eiffel impera da ben nove anni, è riuscito a negargli.
Della terra come il pane avrebbe bisogno anche Sara Errani che sul rosso va come un motorino e soprattutto riesce ad evitare stese come quella contro la Lisicki a Miami. Sara ha punti importanti da difendere ma la terra è il suo habitat naturale e li difficilmente delude.
Poi ci sono i meno terraioli come Federer e Murray, Serena e Sharapova ma anche come Bolelli, Giorgi e Pennetta, coloro che non anelano alla fonte del rosso. Vedremo chi sarà a prendersi la scena se i dichiarati amanti della terra battuta, o i sedotti occasionali.