[tps_title]RIVOLUZIONE[/tps_title] Il 2018 è alle porte: il tempo dei bilanci è terminato e dunque è ora di pensare alla prossima stagione, cioè, l’imminente futuro. Il tennis femminile nel 2017 ha vissuto un periodo importante, con la solita altalena di posizioni delle discontinue tenniste, ma anche la maternità di Serena Williams, leader incontrastata degli ultimi anni, e quella post parto di Vika Azarenka. Il ritorno di Maria Sharapova dalla squalifica per doping, la seconda giovinezza di Venus Williams e l’ascesa delle nuove leve. Finalmente la posizione numero 1 ha avuto nuove madrine, un po’ troppe, forse, che di certo non sono state sinonimo di certezza e continuità: dopo il meraviglioso 2016 di Angelique Kerber, con la vittoria di Australian Open e US Open, più la finale a Wimbledon, alle Olimpiadi a Rio de Janeiro e alle WTA Finals, che le avevano consegnato lo scettro, ecco un susseguirsi di nuove giocatrici in vetta. La testa della classifica, prima conquistata da Karolína Plíšková, grazie ai quarti di finale conquistati a Melbourne e le semifinali di Parigi, è poi passata a Garbine Muguruza, trionfatrice a Wimbledon dopo il Roland Garros dell’anno precedente, per poi attestarsi definitivamente con Simona Halep, che ha più volte sfiorato la vetta prima di conquistarla. Un continuo cambiamento al vertice, rispetto ad un recente passato in cui vi era una sola dominatrice, che oggi, forse, per età e altre necessità, potrà lasciar spazio ad un erede, magari duratura e non come quest’anno, in un periodo di transizione. L’ascesa della Next Gen è vicina, come mostrato da Jelena Ostapenko con la vittoria del Roland Garros e Elina Svitolina, vincitrice a sua volta di 5 titoli, tra cui gli i Premier WTA di Roma e Toronto. Starà a loro confermarsi già l’anno prossimo, in un 2018 che sia in ambito maschile che femminile sarà ricco di protagonisti, infortuni permettendo. Ma proprio dopo questa sintesi del 2017, è interessante ipotizzare chi ha maggiori possibilità di vincere uno Slam l’anno prossimo. 5 le papabili, diverse le escluse illustre, a voi la scelta…
[tps_title]1. CAROLINE WOZNIACKI[/tps_title]
È l’indiziata numero 1. La tennista danese è completamente rinata e a 27 anni, può ancora dire la sua. Classe ’90 e figlia di genitori polacchi, l’ex promessa sposa di Rory McIlroy ha occupato per 67 settimane la vetta WTA tra il 2010 e il 2011, appena 20enne. La giocatrice originaria di Odense è stata la prima tennista di sempre ad aver battuto 3 numero 1 al mondo nello stesso anno, quello in corso ai danni delle tre giocatrici che si sono susseguita al trono: Karolína Plíšková, Garbine Muguruza e Simona Halep. Dal 2008, ogni stagione, vince almeno un titolo, e quest’anno ha conquistato quello più importante: le WTA Finals di Singapore contro l’eterna Serena Williams. Ha raggiunto ben 8 finali quest’anno, portando a casa solo Tokyo e il Master Finale appunto, ma la sensazione è che la più forte giocatrice danese di sempre, sia uscita dal tunnel, abbia ritrovato la luce e ora non voglia più fermarsi. Quest’anno ha raggiunto i quarti di finale a Parigi ed il quarto turno di Wimbledon, eguagliando il suo migliori piazzamento a Londra; nel magnifico 2011 ha raggiunto la semifinale agli AO e a 19 anni la finale a Flushing Meadows, ripetendosi nel 2014. Caro, che ora ha ri-trovato l’amore con il cestista David Lee, vuole metter fine all’ossessione: vincere uno Slam. E a gennaio, se proseguirà come ha giocato quest’anno, la n.3 al mondo potrà farcela.
[tps_title]2. GARBINE MUGURUZA[/tps_title]
Per colpi, è la più forte e la degna erede di Serena Williams. Indiziata numero 2 ad un titolo Slam non per l’indiscutibile talento, quanto per il difetto di staccare la spina sul più bello, come fatto nel finale di stagione, in cui invece la danese ha spiccato il volo. La bella classe ’93 ha già due prove dello Slam in bacheca, coadiuvata dall’ex campionessa spagnola Conchita Martinez, ora capitano della nazionale spagnola di Fed Cup, più una terza finale Slam raggiunta nel 2015, anno dell’esplosione. A 24 anni, 5 titoli conquistati, di cui un Roland Garros ai danni di Serena Williams nel 2016, prendendosi la rivincita dell’All England Club dell’anno prima, e un Wimbledon, conquistato quest’anno ai danni di Venus, la più grande delle sorelle Williams. Oltre al trofeo di Cincinnati, che ha permesso alla spagnola di conquistare la posizione #1 ai danni di Simona Halep, salvo poi perderla proprio in favore della rumena per suoi demeriti. Dopo aver voluto con forza e sacrificio la vetta, ecco il calo e la discontinuità subito dietro l’angolo, vendendo subito punita. Ma se vorrà, Garbiñe, con il suo dritto potente, già a gennaio, potrebbe far suo lo Slam e la vetta, migliorando i quarti del 2017 in Australia.
[tps_title]3. VIKTORIA AZARENKA[/tps_title]
Ridatele il suo bambino, e riconquisterà il circuito WTA. La tragedia che ha colpito Vika è senza precedenti, con il marito che non le permette di rivedere il primogenito, andando diritto in tribunale. In attesa della sentenza del tribunale sull’affidamento del piccolo, probabilmente la bielorussa non tornerà in campo, dando precedenza a guai più seri. La classe ’89 è probabilmente una delle più potenti giocatrici del tennis femminile, che ha vinto tanto e che senza i vari i problemi fisici, avrebbe dato vita a scontri senza precedenti con Serena Williams. Proprio dell’americana, Vika è la bestia nera, come mostrato nel 2016 con le vittorie consecutive di Indian Wells e Miami, dopo oltre tre anni di digiuno, interveallati da tanti, troppi infortuni, che hanno permesso a Serena, anch’egli in maternità, ora, di fare piazza pulita. Ex numero 1 al mondo, posizione conquistata nel 2012, ha vinto per due volte consecutive gli Australian Open, nel 2012 e 2013, anni in cui ha raggiunto la finale a Flushing Meadows, oltre le semifinali del Roland Garros e di Wimbledon. È inevitabilmente la più esperta e con più vittorie del lotto, ma sarà difficile riprendersi dopo lo spavento di questa questione, ancora irrisolta, e l’importante forma fisica da ritrovare, non semplice da ritrovare dopo il parto. Ma l’età è dalla sua parte, motivo per il quale è presente nelle 5 papabili rispetto a Serena Williams, di 8 anni più anziana. Finalista alle Finals nel 2011 e medaglia di bronzo alle Olimpiadi nel 2012, Vika ha vinto 20 titoli WTA, ma anche in doppio non se la passa male: finalista nel 2008 e 2011 agli AO e nel 2009 al Roland Garros in doppio femminile e medaglia d’oro a Londra in quello misto con il connazionale Maks Mirny. Specialità in cui ha vinto a Parigi nel 2008 e New York nel 2007, anno della finale a Melbourne. Sprofondata oltre il 210° posto, sarà agevolata dal ranking protetto: dopo la delusione di non aver potuto aiutare la sua Bielorussia a vincere la Fed Cup contro gli USA e la tensione accumulata per questa questione, potrebbero portare Vika a fare un grande torneo nel primo, preferito, Major dell’anno, forma psico-fisica permettendo. Prossimamente ulteriori notizie…si spera
[tps_title]4. ELINA SVITOLINA[/tps_title]
La rivelazione dell’anno insieme a Jelena Ostapenko, vincitrice del Roland Garros e Most Improved Player of 2017. L’ucraina non avrà vinto uno Slam, ma già il 2018 potrebbe essere l’anno buono. 5 trofei conquistati nell’anno corrente, quello dell’esplosione, tra cui i Premier WTA di Roma e Toronto, oltre l’ingresso in Top 5 e la partecipazione alle Finals di Singapore. 3 anni più grande della lettone, più matura e pronta per fare già il salto di qualità, rispetto a Jelena, già vincitrice Slam ma che deve ancora dimostrare tanto, cercando di dare sprazzi di continuità dopo l’exploit del 2017. Elina è già seguita da Justine Henin, e con il suo aiuto, nel 2018 potrà migliorare i quarti di finale raggiunti già due volte a Parigi, e i quarti turni di Wimbledon e US Open, che si gioca in cemento, superficie che predilige. A livello juniores ha vinto il Roland Garros e perso in finale a Wimbledon contro la spaesata Eugenie Bouchard; prime apparizioni al Round Robin in Asia e i quarti alle Olimpiaidi. Le stigmate per essere una predestinata ci sono: da crescere con cura.
[tps_title]5. SIMONA HALEP[/tps_title]
Sembrerà strano, ma la numero 1 al mondo, è l’ultima del lotto per vincere uno Slam. Sì. La rumena, che ha conquistato finalmente la vetta il 9 ottobre, ha vissuto un tira e molla continuo, che l’ha portata finalmente in cima, non senza soffrire. Vincitrice degli Open di Francia juniores nel 2009, ha raggiunto nuovamente la finale, nel circuito maggiore, nel 2014, anno dell’esplosione, e nel 2017, dove si è raggiunto il tragicomico. Dopo già varie occasioni sprecate, a Parigi sembra che le ultime speranze siano svanite, perdendo la finale dopo essere stata in vantaggio di un set e mezzo e dunque ad un passo dalla vittoria del primo Major. Per sua fortuna, ad ottobre, raggiungendo la finale al China Open, il lieto fine si è avverato, ma per la classe ’91, il tragitto è ancora a lungo. Bisognerà confermare quanto fatto di buono fin qui, attraverso dedizione e passione, senza mollare e dimenticare di detenere la posizione più ambita, conquistata in autunno, diventandone la venticinquesima madrina. Sempre nel 2014 ha raggiunto i quarti agli AO, bissati l’anno dopo, e le semifinali di Wimbledon, oltre la finale al Masters di Singapore. Dopo tre anni, in cui ha conquistato anche una semifinale a New York, è arrivato il momento di maturare, a 26 anni e con una posizione #1 in più. See you in Melbourne Simona!