Conferenza stampa: le parole di Monfils e Djokovic

Le parole dei protagonisti di quella che è stata tra strategie, magliette strappate e fischi probabilmente la semifinale slam più strana degli ultimi dieci anni.

La conferenza stampa post semifinale di Gael Monfils si apre con una domanda riguardante l’enorme quantità di umidità che ha caratterizzato il match. “Uno strano match. All’inizio Novak stava giocando molto bene, io non ho servito bene e molto velocemente siamo andati 5-0. Lì ho dovuto cambiare un po’ il mio gioco. Questa cosa è potuta risultare un po’ drastica perché sicuramente le persone non sono abituate a vederlo. Perché restare così e subire il 6 a 0 senza cambiare niente? Quindi ho decisamente cercato di entrare nella sua testa proponendogli qualcosa di nuovo.Quando qualcuno gioca bene e lo fa in maniera sciolta e tu non giochi tanto bene, hai bisogno di cambiare qualcosa.. Se ho dato il 100%? Penso di aver dato il massimo in ogni momento, lui è stato semplicemente più bravo” .

A Monfils è stata poi posta una domanda sul se la sua strategia abbia innervosito Djokovic. “Credo di sì. Voi semplicemente non volete vederlo. Se nessuno la mette in pratica tutti diranno sempre: gioca a tennis in questo modo, devi fare così. A volte è un bene cambiare un po’ le cose. Non c’è un solo modo di giocare a tennis. Quando il tuo avversario colpisce in maniera pulita e tu non stai rispondendo e servendo bene, gli devi mostrare qualcosa che non si aspetta. Ti piazzi al centro del campo, inizi a fare qualche doppio fallo. Poi gli offri delle palle molto lente, ma io potevo comunque correre. E poi lui viene a rete e io lo passo. E da 0-5 mi sono ritrovato 3-5 15-40…”.

La domanda successiva chiede a Gael se gli fosse mai capitato di incontrare avversari che cambiavano tattica. Qui il francese visibilmente innervosito risponde “No, nessuno lo fa per via di tutte le domande che poi riceveranno al riguardo. Ciò non è normale. La prima domanda è stata: tu non sei stato competitivo. C***o sì io ho lottato ma lui è stato troppo bravo. Dovevo solo cambiare qualcosa, sono stato coraggioso a provare a fare una cosa del genere contro il numero 1 del mondo. Sono sotto 5-0, d’accordo, ti faccio vedere come gioco nella maniera non accademica. Poi alla fine non vincerò il match in questo modo ma posso vincere forse 15 minuti, forse 2 game. Posso spingerlo un po’ oltre il limite, acquisire un po’ di fiducia e fargli perdere la stabilità del suo gioco. Credo sia stata una strategia fantastica”.

In telecronaca per ESPN John Mcenroe ha dato del non professionale a Monfils che risponde: “A me piace John, penso sia una grandissima persona e non ho niente di personale contro di lui, quindi sono molto triste nel sentire questo. Sono triste nel sentire che una leggenda del genere mi critica, perché alla fine quello che posso dire a John è che io voglio essere il migliore. Mi dispiace se voi pensiate che io non sia professionale, ma sto lavorando e sto imparando. Sicuramente sto fallendo molte volte, ma sto cercando di rialzarmi. È dura perché quando lui mi definisce non professionale, si riferisce anche al mio coach e al mio fisioterapista e a tutto il mio team. È un duro colpo. Non ho vinto ed è facile bastonarmi”.

Adesso passiamo alle parole di Novak Djokovic su questa semifinale. “E’ stato un match strano come sempre d’altronde quando giochi contro Gael che è un giocatore imprevedibile. Per certi versi me lo aspettavo. Ero avanti 5-0 in meno di 20 minuti e fino a quel momento stava andando tutto alla grande. E’ dal 5-1 che tutto è iniziato. Ero entrato nel pallone, se andavo a rete lui mi passava giocando colpi impossibili, ma questo è Gael. E’ così che gioca ora, è così che ha sempre giocato. Ama variare il gioco e avere colpi difensivi. Ama gli scambi lunghi. Per certi versi si è comportato in maniera inaccettabile, ma fa parte della sua tattica. Io dovevo solo concentrarmi sul mio gioco. Penso che non avrei dovuto farlo tornare nel match dopo essere andato avanti due set a zero e 2-0 nel terzo. In quel momento ho perso il servizio, lui ha iniziato a credere in sè stesso e il pubblico lo ha sostenuto perchè volevano vedere un match lungo. Entrambi verso la fine del terzo e del quarto set eravamo stanchi; scambi lunghi, momenti di tensione…”.

Al campione serbo durante il match non sono mancati momenti di nervosismo. “Mi è scappata un po’ la mano, è successo nella foga del momento… sono cose che succedono. A volte vedi un lancio di racchetta, a volte una maglietta strappata”. Parlando invece di condizioni fisiche che l’hanno costretto a chiamare il fisio, dice: Come sto fisicamente? Per fortuna bene, i problemi fisici sono acqua passata. Ora ho un giorno di riposo e farò di tutto per poter lottare per il trofeo domenica”.

Non manca neanche l’analisi del match da parte dell’allenatore di Monfils, lo svedese Mikael Tillstrom. “Novak ha giocato bene ad inizio match, Gael ha avuto una brutta partenza, voleva cambiare tattica e ha fatto un sacco di doppi falli ed errori non forzati. L’idea era di giocare profondo e di cogliere tutte le opportunità. Ha giocato meglio nel terzo set, ma in generale è stata una partita molto strana. Non credo che abbiamo visto il vecchio Monfils, è più una questione di stress e di mancanza di mobilità”.

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