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Fognini, tolti punti e prize money degli Us Open. Rischia 250mila dollari di multa e la squalifica a vita dagli Slam

Il n. 1 d’Italia Fabio Fognini potrebbe pagare a carissimo prezzo i gravi insulti rivolti contro la giudice di sedia Louise Engzell nel match di primo turno perso contro il connazionale Stefano Travaglia. L’altro ieri era arrivata la notizia della multa di 24mila dollari per comportamento antisportivo e in seguito la decisione della USTA di squalificarlo dal torneo, in singolo e doppio, dove era ancora in corsa al terzo turno insieme a Simone Bolelli. Sembrava una decisione equa, per alcuni addirittura fin troppo leggera nonostante le scuse, ma i procedimenti disciplinari non sono finiti qui e potrebbero addirittura segnare gravemente la carriera futura del ligure.

Come informa la Fit, infatti, il tennista azzurro, oltre alle multe, perderà i punti ottenuti (20 in singolare) e l’intero prize money guadagnato fra singolo e doppio (63mila dollari). Come avevamo già informato, inoltre, il procuratore federale della FIT Arianna Terzulli ha disposto l’apertura di un procedimento disciplinare sul caso di Fognini, che verrà ascoltato le prossime settimane.

Non è finita: in questi giorni, se non in queste ore, la USTA sta esaminando attentamente il caso di Fabio, come aveva fatto intendere il direttore della comunicazione degli Us Open, Chris Widmaier e potrebbero essere aggiunti altri procedimenti disciplinari. Il rischio concreto è che il comitato disciplinare del Major newyorkese consideri l’infrazione di Fognini come un “major offense” e ciò comporterebbe la squalifica a vita (permanent ban) dai quattro tornei Slam, com’è noto gestiti dall’ITF. Inoltre, la multa di Fognini potrebbe aumentare fino alla cifra di 250mila dollari per violazione del codice di condotta degli Slam. Gli organizzatori hanno fatto sapere infatti che l’infrazione di Fognini potrebbe rientrare nell’Articolo IV del Codice di comportamento e potrebbe essere definito sia come “comportamento aggravato” che come “condotta contraria all’integrità del gioco”. La violazione di entrambe le sezioni potrebbe appunto portare alla squalifica definitiva da tutti i Major.

In tutto questo, non è solo il ligure a pagare delle sue azioni, ma anche il compagno di doppio Simone Bolelli, che senza colpe ha dovuto abbandonare il torneo nel terzo turno: “La decisione di non farci finire il torneo quando eravamo agli ottavi di finale è veramente ingiusta – ha commentato –  Rimangono comunque le belle vittorie e sensazioni ritrovate dopo tanto tempo insieme”. Fra i pochi dalla parte di Fognini c’è il doppista indiano Rohan Bopanna, che ha condannato la decisione della USTA: “Se un giocatore è sotto investigazione, non dovresti inserirlo nella programmazione finché una decisione non è stata presa. Avrebbero dovuto fargli giocare tutto il torneo, e solo dopo prendere una decisione”.

Michele Alinovi

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