Mattia Bellucci, decimo italiano in tabellone agli US Open, ora ad un passo dalla Top 100

L'azzurro Mattia Bellucci centra il Main Draw agli US Open

Da tempo desideravo dedicare un pezzo a Mattia Bellucci, tennista classe 2001 da Busto Arsizio, e finalmente l’occasione propizia è giunta, con l’ingresso del 23enne mancino nel Main Draw dell’ultimo Slam di stagione, gli US Open di New York.

In realtà i motivi di merito sono assai più numerosi, come vedremo, ma cominciamo proprio dalla fine, dalla sua vittoria nel match decisivo di qualificazione al tabellone principale del Major americano.

Sul Court 13 di Flushing Meadows, Mattia Bellucci, testa di serie n°12 del seeding cadetto, supera il polacco Kamil Majchrzak con un doppio 6-3 in 1 ora e 8 minuti di gioco praticamente a senso unico.

Con il bustacco al servizio – così si chiamano i nativi di Busto Arsizio – si arriva senza troppi scossoni sul 2-3 0-30 a favore del polacco, lo stesso che è entrato in polemica doping con Sinner per il diverso trattamento ricevuto dall’ITIA rispetto a Jan. Tuttavia a questo punto Mattia si scatena e comincia un’altra partita, dominata totalmente dall’azzurro.

Il lombardo si porta sul 3-3 giocando splendidamente, brekka a zero il povero Kamil ed in un batter d’occhio si issa sul 5-3 a suo favore. Il tennista dell’Est torna a servire ma Mattia è assolutamente on fire e con un doppio break si aggiudica strameritatamente il primo set per 6-3.

Nel primo gioco del secondo parziale, Mattia subisce a sua volta il break da parte dell’ex n°75 al mondo, nell’unico vero passaggio a vuoto dell’azzurro ma grazie ai molti errori del polacco, l’italiano riporta immediatamente la frazione in parità.

Sul 3-2 per Bellucci e servizio Majchrzak, con belle giocate tra cui tre passanti vincenti, Mattia opera lo strappo decisivo, ottenendo il quarto break dell’incontro ed il 5-2 per l’italiano è solo una pura formalità.

Kamil limita i danni portandosi sul 5-3, ma grazie ad un game in scioltezza chiuso con un rovescio in contropiede vincente Bellucci si aggiudica il secondo e decisivo parziale ancora per 6-3, diventando così il decimo italiano nel Main Draw del torneo della Grande Mela.

Credit: https://www.cassisopenprovence.com/

Come dicevamo, i meriti di Mattia sono veramente molti e mi pare giusto evidenziarli, per onorare un giocatore che ormai è ad un passo dall’essere il decimo giocatore italiano ad entrare in Top 100.

Innanzitutto è l’unico azzurro dei 6 iscritti alle qualificazioni ad essere entrato in tabellone principale, e già questo è tanta roba. Ma i pregi di questo ragazzo cresciuto tennisticamente a Castellanza dal padre Fabrizio, maestro nazionale e suo primo coach, tennista full-time una volta ultimati gli studi superiori, i suoi pregi, dicevamo, vanno ben oltre.

Mattia, che da giovanissimo batteva spesso e volentieri il coetaneo Jannik, sta attraversando senza dubbio la sua stagione migliore.

Nel 2024 ha purtroppo fallito l’ingresso nel Main Draw dello Slam australiano, cosa che invece gli era riuscita già nel 2023, tuttavia ha brillantemente centrato a ripetizione quello al Roland Garros, a Wimbledon ed ora a Flushing Meadows, l’ultimo Slam che mancava all’appello nel suo personale curriculum.

Fino ad ora l’allievo di papà Fabrizio e Fabio Chiappini non ha ancora passato nessuno primo turno Major ma in questa stagione è stato stoppato ben due volte da giocatori di grande spessore al quinto set, dopo essere stato addirittura in vantaggio per 2 set a 1 in entrambi i casi: Frances Tiafoe a Parigi e Ben Shelton a Londra.

Scorrendo la lunga lista dei meriti, da molti mesi Mattia, specialista delle superfici veloci, sta giocando alla grande, come ben testimoniano anche i quarti di finale raggiunti al torneo di Atlanta nel mese di Luglio, e quando gli accade di perdere, le sue sconfitte arrivano sempre da giocatori assai quotati e dopo dure battaglie all’ultimo quindici.

Ci riferiamo ai già citati Tiafoe e Shelton, a cui aggiungiamo i nomi di Roman Safiullin in finale al recentissimo Challenger americano di Cary, Alex Michelelsen a Washington, ed Arthur Rinderknech ad Atlanta. Insomma, il livello c’è tutto per una bella carriera professionistica in Top 100, senza la più piccola ombra di dubbio, e Mattia lo sta dimostrando partita dopo partita.

Tornando agli US Open, Bellucci è stato sorteggiato nella parte alta del tabellone dal lato di Jannik Sinner ed il suo avversario di primo turno sarà il leggendario Stan The Man Wawrinka, lo svizzero pluri-vincitore Slam dal rovescio d’oro.

A parte l’emozione di trovarsi di fronte per la prima volta un mostro sacro del tennis moderno, Bellucci non parte battuto, a mio avviso, proprio per niente.

Il classe 2001 è veloce, agile, aggressivo, solido, dritto e rovescio quasi pari son, sempre in spinta ma in grado di variare ritmi e rotazioni con efficacia, spesso imprevedibile nelle geometrie dello scambio, bravo a venire a prendersi il punto a rete quando serve.

Quasi incredibilmente Mattia che non arriva probabilmente al metro e ottanta è dotato di un gran bel servizio, fondamentale di inizio gioco che riesce a spingere e variare con grande abilità tecnica.

In sintesi Bellucci, che mi ricorda Dolgopolov, un po’ per il fisico, un po’ per il tennis imprevedibile, un po’ per la pettinatura col tuppo, possiede tutte le doti necessarie per mettere in seria difficoltà un campione come Stan, non propriamente un giovanotto e non più velocissimo negli spostamenti.

Quanto sarebbe bello un suo passaggio al secondo turno qui a New York: prima volta per lui in uno Slam e probabilissimo ingresso nei fantastici 100, a coronamento di una stagione sin qui straordinaria.

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