Monfils sfiora l’impresa, Federer annulla due match point e vince al quinto. Cilic demolisce Berdych

Come a Cincinnati, Roger Federer riesce a domare l’esuberanza di Monfils rimontando da 2 set a 0 e annullando due match point per il francese nell’ultimo quarto di finale degli Us Open. Primi due set condizionati dalle forti folate di vento che hanno attraversato l’Arturo Ashe Stadium. Federer non è riuscito a prendere le giuste misure ai suoi colpi e ha cominciato a sbagliare parecchio. Colpa del vento ma anche di un Monfils in grande vena che ha avuto il merito di non dare punti di riferimento allo svizzero, variando spesso il suo gioco e chiudendo così i primi due parziali in un’ora e un quarto. Federer, palesemente nervoso e poco tranquillo, non è riuscito a fare il suo gioco, forzando spesso le soluzioni e costretto dal muro francese a dover fare sempre un colpo in più per fare punto.

Nel terzo set la battaglia si inasprisce. Il vento si calma e Monfils è più stanco e meno lucido. Federer finalmente strappa per la prima volta il servizio all’avversario, ma ha bisogno di un secondo break per portare a casa il set. Anche a inizio quarto set arrivano break di Federer e controbreak di Monfils e sul 5-4 15-40 il francese ha l’occasione di chiudere l’incontro ma non rischia forse come dovrebbe. Federer annulla con autorevolezza i due match point e nel game successivo approfitta di due doppi falli di Monfils per allungare e poi chiudere per 7 giochi a 5.

Il francese accusa il colpo e le sue resistenze cominciano a cedere. Non trova più le giuste soluzioni e non riesce più a passare Federer quando scende a rete. Lo svizzero ha in mano il gioco e chiude il match aggiudicandosi il quinto set in scioltezza. In semifinale lo attende Marin Cilic per un’altra battaglia.
Federer – Monfils 4-6 3-6 6-4 7-5 6-2 

2014 US Open - Day 3
Marin Cilic raggiunge la semifinale agli Us Open, annientando in 2 ore e spiccioli un inguardabile Berdych. Il ceco nei primi due set è un disastro. Mette in campo solo il 40% di prime al servizio e il diritto non incide.

Dà segni di risveglio nel terzo set, sorprendendo il croato e strappandogli il servizio in apertura. Sbaglia di meno in risposta e il servizio comincia a funzionare. Ma sul 4-2 30-15 e servizio, Berdych perde le staffe nei confronti del giudice di sedia Louise Engzell, conosciuta nel circuito per le sue clamorose sviste, che però questa volta ha ragione. Su una palla di Cilic deviata dal nastro, Berdych si lancia in avanti per cercare di prenderla. E la prende. Purtroppo per lui la palla aveva rimbalzato per la seconda volta a terra un millesimo di secondo prima del suo tocco. “Non hai mai avuto idea di cosa sia il tennis e ti permetti di fare chiamate di m**** come questa?”. Questo lo sfogo del ceco nei confronti di una atterrita Engzell che resta in silenzio, senza sanzionarlo. Il nervosismo ha la meglio su Thomas che si fa recuperare il break di vantaggio. Il set arriva al tie-break e Cilic ricomincia a macinare aces, chiudendo 7-4, terzo set e incontro.

Cilic ha dimostrato una solidità forse mai vista prima. Da quando è tornato dalla squalifica sembra un altro giocatore, sempre più convinto dei propri mezzi e non più vittima delle sue stesse incertezze. La cura Ivanisevic funziona e il gioco di Marin assomiglia sempre di più a quello del suo maestro.
Cilic – Berdych 6-2 6-4 7-6

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