Il convincente debutto contro Humbert, sconfitto senza cedere un set, aveva fatto aumentare le speranze per un torneo positivo di Matteo Berrettini, attualmente numero trentasei del ranking e semifinalista sui campi di Flushing Meadows quattro anni fa. Nuovamente sul campo 5 e contro un francese, questa volta Arthur Rinderknech, numero settantatré del mondo, l’azzurro avrebbe potuto guadagnarsi l’accesso al terzo turno, garantendosi un’ulteriore iniezione di fiducia dopo aver vissuto una stagione davvero complicata.
Tuttavia, sul punteggio di 6-4 5-3 e 40-40 in favore del francese, che per un’ora e quaranta si è mostrato solido da fondocampo e incisivo in risposta, nel momento chiave del parziale si è verificato il dramma: scattando verso il lato sinistro del campo per un recupero di rovescio dopo aver colpito la risposta, Berrettini ha subito una distorsione alla caviglia destra, sprigionando un tremendo urlo di dolore. Successivamente all’intervento del fisioterapista, l’italiano ha deciso di ritirarsi, camminando faticosamente verso l’uscita del campo giungendo negli spogliatoi su una sedia a rotelle.
Martoriato dalla sfortuna e dagli infortuni, nel 2023 Matteo si era già ritirato ad Acapulco, nella sfida contro Rune ai quarti, per un problema al polpaccio destro, e a Montecarlo prima di disputare gli ottavi per una lesione di secondo grado agli addominali obliqui. Il ritorno nel circuito, sull’erba di Stoccarda dopo due mesi, era stato caratterizzato dalla disperazione per la sconfitta contro il suo amico e connazionale Lorenzo Sonego, ma con le ottime prestazioni a Wimbledon sembrava direzionato verso la luce in fondo al tunnel.
Ora si attendono notizie più chiare sulla gravità dell’infortunio di Berrettini, che fa parte della squadra azzurra che tra circa due settimane affronterà il girone di Coppa Davis a Bologna, sfidando Canada, Cile e Svezia.