Roger Federer non ne può più e, obiettivamente, non gli si può dare torto. In una delle tante conferenze stampa tenute in questo US Open, gli è stato chiesto, nuovamente, quando e se intende ritirarsi. Il numero due del mondo, col consueto aplomb, ha così risposto: “E’ da otto anni che mi viene posta questa domanda– ha ammesso il trentasettenne di Basilea- e inizialmente ho pensato che non poteva essere vero. Poi mi sono convinto che sia giusto parlarne, perché in quel determinato momento potrei essere io stesso ad annunciarlo. Ma non lo direi subito, prima mi confronterei con la mia famiglia e con il mio team. A volte però mi ricordo di averne parlato il giorno prima o due mesi fa, e allora mi domando perché me lo chiedano ancora… Infatti interpreto la cosa in modo sorridente e capisco che tutti devono fare il proprio lavoro“. Alla domanda se ritenga corretto il comportamento del giudice di sedia Lahyani, che ha spronato Kyrgios durante il match di secondo turno con Herbert, Roger si è espresso in maniera molto netta ed inequivocabile: “Non è compito dell’arbitro scendere dalla sedia; lui deve stare sulla sedia e non iniziare a parlare in quel modo. Non sono interessato a ciò che ha detto, ma posso dire che una cosa è chiedere come ci si senta, un’altra stare a parlare per troppo tempo e dare vita ad una conversazione che può cambiare la mentalità del giocatore e il suo approccio alla gara“.
Il venti volte campione slam, nella serata di ieri, ha battuto proprio Nick Kyrgios col punteggio di 64 61 75 in un’ora e 42 minuti di gioco e domani affronterà un altro australiano, ovvero John Millman, per un posto nei quarti di finale dell’ultimo slam stagionale.
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