L’ennesima grandissima sorpresa di questi mirabolanti Us Open 2017 è giunta quest’oggi da un ragazzo che, giorno dopo giorno, sta legittimando il suo ingresso tra i campioni del tennis. Andrey Rublev sarà ricompensato con un’incredibile crescita nella classifica ATP, ma sicuramente non scorderà mai queste due settimane a Flushing Meadows che gli valgono i primi quarti di finale Slam e un’attenzione internazionale a cui, probabilmente, si dovrà abituare.
GOFFIN PIEGATO – Quella del belga è solo l’ultima testa che cade contro pronostico, in questa fantastica cavalcata iniziata con l’eliminazione di una testa di serie importante come quella di Grigor Dimitrov. E perché finora si era parlato così poco di questo tennista dai capelli rossi e dallo stile di gioco così vicino a quello del suo illustre connazionale Kafelnikov? Sicuramente perché eclissato dagli altri Nextgen rampanti Khachanov o Medvedev. Però qualche tempo fa di Rublev già si era parlato, quando sconfisse Verdasco a Barcellona per poi dare filo da torcere agli spagnoli in Coppa Davis, vincendo nettamente contro Andujar per poi perdere senza storia da Robredo. Già allora del tennista russo spiccavano il carattere e l’anima combattiva. Dopo un paio di stagioni di formazione è riemerso ad Umago quando, dopo essere stato ripescato come Lucky Loser, si è fatto strada nel torneo eliminando Berlocq, Fognini fino ad imporsi in finale su Lorenzi. Questi Us Open, che stanno segnando un cambiamento che potremmo forse ricordare fra qualche anno, servono proprio a presentarci Andrey Rublev come è una realtà del nostro tennis, e il match di quarti di finale contro Nadal sarà uno scontro generazionale quasi folle, il cui risultato ad oggi, per quanto Rafa parta ovviamente favorito, è di difficile previsione.
SORPRESA – Probabilmente neanche il russo stesso si aspettava mai un risultato del genere, eppure per lui è un piccolo pezzo di storia: è il primo della sua annata (1999) a raggiungere i quarti di finale di uno Slam, e c’è riuscito in proporzione molto prima degli altri giovani prospetti Dominic Thiem e Nick Kyrgios. Anche il grande candidato a guidare il tennis nei prossimi anni, Sascha Zverev, pecca di grandi lacune in sede Slam nonostante l’esponenziale miglioramento degli ultimi mesi. Rublev ha tuttavia dichiarato di ispirarsi molto all’ultimo grande giocatore russo, Marat Safin, che vinse il suo primo slam quando Andrey aveva soltanto qualche mese. Guarda caso un altro punto di riferimento è proprio Rafa Nadal, che sarà il suo avversario nei quarti di finale: «lui è il campione, io farò del mio meglio, ma devo dire che è impressionante anche per me essere riuscito a giungere ai quarti di finale degli Us Open, e me la sto godendo il più possibile» queste le parole del giovane russo, che ha anche aggiustato il tono dopo essere stato tacciato di presunzione anni fa (disse a Robredo al termine del match di Davis giocato due anni fa «entro un anno ti batto senza troppo sforzo», salvo poi scusarsi). Dall’altra parte Nadal, dall’alto della sua ben conosciuta diplomazia, mostra un grande rispetto per l’avversario più giovane di lui di tredici anni «è uno dei migliori al mondo già adesso, o comunque lo sarà a breve. Sarà una partita difficile e combattuta». Il tutto va a condire questo anno folle che è servito per il ritorno dei grandi di sempre Federer e Nadal e l’affermazione dei giovanissimi. Un quarto di finale da godersi dal primo quindici.