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Serena Williams e la finale a New York

Serena Williams non smette mai di stupire. Dopo la finale colta a Wimbledon, ha portato a casa un altro risultato di prestigio: la finale a New York, suo torneo di casa. La trasferta americana non era però iniziata nel migliore nei modi, infatti, ha subito la peggiore sconfitta in carriera contro la Konta, a San Jose. E non sembrava presagire nulla di buono questo risultato. Le sensazioni negative sono state poi confermate a Cincinnati, dove si è arresa alla ceca Petra Kvitova al secondo turno. Ma come sappiamo benissimo, Serena è una tennista diversa dalle altre, con un talento ed una grinta fuori dall’ordinario, che dovrebbe essere di ispirazione per tutti i giovani talenti. Qui a Flushing Meadows la cavalcata che l’ha vista arrivare in finale è stata condita da vittorie di grande valore, come contro sua sorella Venus e Ka.Pliskova. Contro la lettone Sevastova, alla sua prima semifinale slam, è inutile dire che fosse favorita. Serena ha rispettato i pronostici, giocando un tennis sublime e lasciando dodici degli ultimi tredici giochi alla sua avversaria. La tennista del Michigan nell’intervista post match ha sottolineato che appena un anno fa si è trovata a lottare contro la morte dopo il parto della sua piccola Olympia: “È davvero incredibile: un anno fa stavo letteralmente combattendo per la mia vita in ospedale dopo aver avuto la mia bambina. Ogni giorno appena scendo in campo sono molto grata di avere l’opportunità di praticare questo magnifico sport. Quindi non mi importa come termina una partita, mi sento come se avessi già vinto” ha concluso una smagliante Serena Williams.

Luciano Nocera

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