INSUFFICIENTE FOGNINI – Esce di scena all’esordio a Flushing Meadows Fabio Fognini, che saluta anzitempo lo slam americano per mano, proprio, di un americano di nome Reilly Opelka. Brutta prova dell’azzurro, che ha sofferto i colpi del suo avversario e non è riuscito a trovare una chiave per arginarlo. Di contro, Opelka, che ricordiamo misurare 211 cm, ha tenuto in mano il pallino del gioco sin dall’inizio, comandando lo scambio grazie ai suoi colpi estremamente potenti e spesso grazie al servizio, che ha fruttato 26 aces ed in parecchie occasioni gli ha agevolato le pratiche. Dopo i primi due negativi parziali, caratterizzati da tanta frustrazione per Fabio, come testimoniano i diversi lanci della racchetta, vista l’impossibilità di dar filo da torcere al bombardiere americano, la lampadina si è accesa nel finale di terzo set, dove Fognini ha strappato la battuta al suo avversario in ben due occasioni, prima di far suo brillantemente il tie-break, con tanto di match point annullato. Purtroppo, nella quarta frazione di gioco la musica non è cambiata ed Opelka ha chiuso con il punteggio di 6-3, volando al secondo turno. Una sconfitta che brucia, che fa riflettere, ma che non manda messaggi troppo positivi: Fabio è il numero 11 del ranking e, per quanto il gioco del suo avversario lo possa infastidire e per quanto sia difficile contrstarelo, una prestazione così non se la può permettere. Ad eccezione del terzo set, raddrizzato nel finale, gli altri tre parziali sono stati nettamente insufficienti ed Opelka ha dominato. Proseguono le difficoltà dell’azzurro negli slam, che quest’anno ha rimediato almeno tre sconfitte piuttosto amare: togliendo infatti quella contro Zverev a Parigi, che ci può stare, Fabio ha perso contro Carreno Busta, sua bestia nera, in Australia, contro Sandgren a Wimbledon ed ora contro Opelka a New York; nel complesso, buoni giocatori ma avversari battibili. L’asticella si è alzata, ma almeno per il momento, nei major il Top 10 Fognini sembra far ancora molta fatica.
SINNER A TESTA ALTA – Malgrado la sconfitta, si chiude in maniera davvero positiva l’esperienza newyorchese di Jannik Sinner, che ha esordito per la prima volta nel main draw di uno slam e lo ha fatto con la sua solita personalità, giocando un ottimo match tanto da riuscire a strappare persino un set a Stan Wawrinka, che un paio d’anni fa qui a Flushing Meadows ha conquistato il terzo slam della sua carriera. Lo svizzero è oggettivamente superiore perciò aspettarsi una vittoria da parte dell’altoatesino era utopia, però già la prestazione, con tanto di set portato a casa, e l’atteggiamento non possono che far sorridere e sperare per il futuro di questo ragazzo, che continua a crescere notevolmente ed a regalarci soddisfazioni. Nel primo set, Sinner non ha sentito la pressione della prima volta su un tale palcoscenico e contro un tale avversario, ma è partito piuttosto a suo agio, tenendo il servizio in un paio di occasioni prima di subire il break nel sesto gioco. Nonostante ben quattro chances per ridurre immediatamente lo svantaggio nel gioco seguente, Wawrinka ha tenuto duro e non ha mai perso la battuta, aggiudicandosi dopo 36 minuti il parziale per 6 giochi a 3. Malgrado il break subito in avvio di secondo parziale, Sinner è stato bravissimo a piazzare il controbreak di lì a poco ed a tenere botta al suo avversario, rispondendo colpo su colpo tanto da garantirsi il tie-break. Purtroppo, qui, a prevalere è stato l’elvetico, che ha chiuso 7-4. La terza frazione di gioco è stata invece appannaggio di Jannik, che finalmente è riuscito ad assicurarsi un set, strappando la battuta al suo avversario in ben due occasioni prima di imporsi per 6 giochi a 4. Wawrinka, infine, è riuscito a mettere fine all’incontro vincendo un inusuale quarto set, caratterizzato da ben tredici palle break, di cui solo tre convertite, e probabilmente approfittando della stanchezza dell’azzurro, il quale disputava per la prima volta in carriera un match 3 su 5. Promosso dunque a pieni voti Jannik, nonostante la sconfitta; promosso anche Wawrinka, bravo a superare un avversario non così facile.
GRAZIE PAOLO – Oltre alle sconfitte di Fognini e Sinner, ha steccato il match d’esordio anche Andreas Seppi, che ha ceduto il passo a Grigor Dimitrov. Il tennista di Caldaro non ha disputato un buon match, anzi ha perso in maniera piuttosto netta tutti e tre i set vinti dal suo avversario. Una magra consolazione è il tie-break del secondo parziale vinto con lo score di 7-2, che ha evitato ad Andreas un’immeritata sconfitta in tre set. Fortunatamente, in una giornata tutt’altro che positiva per i colori azzurri, ci ha pensato Paolo Lorenzi a farci tornare il sorriso. Il tennista senese, infatti, alla tenera età di 37 anni e mezzo, ha superato in rimonta Zachary Svajda, wild card statunitense che a novembre compirà 17 anni. Ben 21 primavere di differenza tra i due, ma comunque nella giornata di ieri a trionfare è stata l’esperienza. Sotto due set a zero, Paolo, entrato in tabellone come lucky loser al posto di Anderson, ha dato vita ad una splendida rimonta culminata con la vittoria al quinto set dopo quattro ore e ventiquattro minuti di battaglia. Onore al suo avversario, che avrà tempo di rifarsi, ma onore immenso ad un immenso Lorenzi, che non molla mai e che ci crede fino in fondo, regalandoci gioie simili. Al prossimo turno l’ostico Kecmanovic, ma chi ha il coraggio di dire a Paolo di smettere di sognare?
OK I BIG – Buona la prima per il numero uno del mondo, che si libera in tre comodi set dello spagnolo Carballes Baena e stacca il pass per il secondo turno. Ancora troppo presto per valutare lo stato di forma del serbo, apparso comunque in buone condizioni. Cede il primo set, proprio come a Wimbledon contro Lloyd Harris, ma poi approda in scioltezza al secondo turno Roger Federer, che dopo un avvio in salita si sbarazza in quattro parziali dell’indiano Nagal. Avanza a gonfie vele Medvedev, che concede appena sette games ad un altro indiano, Prajnesh Gunneswaran, mentre Kei Nishikori beneficia del ritiro di Marco Trungelliti e raggiunge il secondo turno senza nemmeno faticare. Goffin lascia un set per strada ma è convincente il suo esordio con vittoria contro Moutet, così come non desta preoccupazione Borna Coric, che dopo un primo set lottato contro il russo Donskoy, vinto al tie-break, dilaga negli altri due.
Us Open – Primo turno
[1] N. Djokovic b. R. Carballes Baena 64 61 64
[3] R. Federer b. S. Nagal 46 61 62 64
[5] D. Medvedev b. P. Gunneswaran 64 61 62
[23] S. Wawrinka b. J. Sinner 63 76(4) 46 63
[7] K. Nishikori b. M. Trungelliti 61 41 ritiro
J.I. Londero b. S. Querrey 36 61 76(3) 75
R. Opelka b. [11] F. Fognini 63 64 67(6) 63
F. Lopez b. [26] T. Fritz 36 64 63 64
P. Lorenzi b. Z. Svajda 36 67(5) 64 76(4) 62
Y. Nishioka b. M. Giron 36 64 64 64
D. Evans b. A. Mannarino 64 63 26 63
G. Barrere b. C. Norrie 76(4) 64 46 67(5) 76(2)
J. Brooksby b. T. Berdych 61 26 64 64
H. Dellien b. S. Kwon 63 64 26 23 ritiro
[15] D. Goffin b. C. Moutet 63 36 64 60
K. Majchrzak b. N. Jarry 67(2) 76(5) 76(6) 16 64
[17] N. Basilashvili b. M. Fucsovics 36 64 62 36 63
P. Carreno Busta b. [19] G. Pella 63 46 76(2) 63
[31] C. Garin b. C. Eubanks 36 76(5) 64 67(4) 63
[12] B. Coric b. E. Donskoy 76(7) 63 60
A. de Minaur b. P. Herbert 64 62 67(6) 75
D. Koepfer b. J. Munar 64 76(2) 57 75
[25] L. Pouille b. P. Kohlschreiber 63 46 64 64
R. Berankis b. J. Vesely 46 76(4) 36 76(4) 64
B. Klahn b. T. Monteiro 63 62 63
G. Dimitrov b. A. Seppi 61 67(2) 64 63
D. Kudla b. J. Tipsarevic 36 61 76(5) 61
P. Cuevas b. J. Sock 64 75 76(5)
M. Kecmanovic b. L. Djere 62 61 75
J. Chardy b. H. Hurkacz 36 63 67(6) 61 64
[27] D. Lajovic b. S. Darcis 75 63 63
D. Dzumhur b. E. Benchetrit 46 62 63 60