UN FENOMENALE POUILLE ESTROMETTE RAFA NADAL- Trema il terreno sull’Atur Ashe Stadium. Nella prima serata di New York, infatti, si realizza una delle sorprese più fragorose degli US Open 2016, che finora ci hanno regalato davvero tante emozioni: Rafael Nadal, testa di serie numero quattro del torneo e apparso in ottima forma nei precedenti impegni, è stato sconfitto da uno stellare Lucas Pouille al tie-break del quinto set. Prestazione travolgente del giovane francese, granitico a livello mentale e disarmante a livello tecnico. A suon di vincenti, rovesci sulle righe e fendenti da ogni parte del campo Lucas, sopravvissuto precedentemente ad una battaglia al quinto contro lo svizzero Chiudinelli, ha distrutto le resistenze che l’iberico ha provato ad offrire, con la consueta forza di volontà che lo ha sempre caratterizzato e che lo ha reso il campione che tutti conosciamo. Il tasso tecnico è stato davvero alto: entrambi hanno offerto soluzioni pregevoli, sono state tante le discese a rete, in particolare da parte di Rafa, e in generale tutti e due hanno impostato la loro tattica sull’aggressività. E il risultato non poteva che essere una sfida al cardiopalma, ricca di capovolgimenti, di lotta e di intensità agonistica, decisa solo da pochi punti. Nadal ha provato in ogni modo a ribaltare l’esito della sfida, facendosi sempre più propositivo, ma ad impressionare più di ogni altra cosa è stata la forza mentale di Pouille, che ha resistito nei momenti più complicati e, alla fine, si è aggiudicato un incontro che sembrava perso nel finale.
L’avvio del transalpino è mortificante. Pouille ingrana fin dall’inizio ingrana una marcia superiore al rivale, spingendo come un ossesso da fondo e mettendo continuamente sotto pressione Nadal, quasi scioccato da una tale potenza. Il francese, sotto gli occhi del capitano di Davis Noah, strappa così il servizio in apertura, volando in men che non si dica sul 3-0. L’iberico non riesce a reagire, e di fronte alla spinta forsennata dell’avversario è costretto a forzare, commettendo spesso errori evitabili. In appena 28 minuti, dunque, Pouille incassa con autorità la prima frazione, con un nettissimo 6-1. Il pubblico di New York è inevitabilmente sorpreso, ma tutti si aspettano la reazione del campione; che, infatti, non tarda ad arrivare. Nelle prime fasi della seconda frazione qualcosa cambia per Lucas, che, un po’ dal nulla, si fa rimontare nel secondo game dal 40-0 e subisce un break inaspettato alla seconda occasione, commettendo un gratuito di dritto. Rafa scorge le prime crepe nel gioco del francese e prova ad approfittarne, ma, sul 4-2 in suo favore, torna ad essere falloso e concede ben tre chance per rientrare. Lo spagnolo però è determinato a non mollare, salva tutte le palle break grazie a due errori del rivale e ad un dritto vincente e mantiene la testa avanti. Pouille subisce il contraccolpo e nell’ottavo game smarrisce ancora la battuta, e di conseguenza anche il set con il punteggio di 6-2.
L’equilibrio è ristabilito, ma dura davvero poco. Nel primo game del terzo set, infatti, l’inerzia, in questo momento apparentemente dalla parte dell’iberico, cambia nuovamente, con il francese che ritrova l’efficacia iniziale e piazza un fondamentale break, che si rivelerà decisivo. Il parziale, infatti procede on serve fino alla fine, mentre a Nadal non riesce il guizzo in risposta. Il transalpino, dunque, archivia in proprio favore anche la terza frazione, portandosi ad un solo set dal successo più importante della sua carriera. L’incontro, tuttavia, continua ad avere un andamento strano: proprio quando sembra che uno dei due possa prendere il sopravvento, infatti, il tennista più in difficoltà riemerge e in qualche modo riagguanta il rivale. Ciò avviene anche nel quarto set, in cui le cose si mettono molto male per Rafa. Il numero 5 del mondo, infatti, trova proprio alcune breccia nella battuta avversaria, e nel quinto game commette due sanguinosi doppi falli ritrovandosi 0-30. Al servizio con un piede nel baratro, però, Nadal trova nuova linfa vitale e completa la rimonta, nonostante qualche simpatico spettatore continui a disturbarlo tra la prima e la seconda. Pouille, piuttosto inspiegabilmente, stacca la spina, senza un’apparente ragione. Forse per l’occasione sprecata, non clamorosa ma in ogni caso ghiotta, o forse perché le riserve fisiche e mentali si esauriscono, ma sta di fatto che sul 2-3 il francese realizza un mezzo disastro, regalando il turno di battuta con una volée vincente e un doppio fallo. Lo spagnolo si esalta, dando prova, come se ce ne fosse ancora bisogno, della straordinaria motivazione che lo accompagna da più di dieci anni; ma anche lui, nel momento di allungare, inciampa e subisce un break che riporta il rivale in carreggiata. Le sorprese però non sono ancora finite: vi è infatti il terzo break consecutivo, maturato soprattutto a causa degli errori di un falloso Pouille. Questa volta, però, Rafa non si fa scappare la chance, e chiude i conti con un 6-4 che rimanda ogni discorso al quinto parziale.
La frazione decisiva si rivela un concentrato di emozioni. L’inerzia in avvio è totalmente dalla parte di Nadal, forte del set appena vinto e di conseguenza più sicuro dei suoi mezzi. L’iberico parte alla grande, strappando subito il servizio grazie ad un errore di rovescio dell’avversario, e conferma subito il vantaggio issandosi sul 2-0. Pouille sembra ormai affranto, ma trova le energie per rimanere attaccato al punteggio grazie alla battuta. Si procede on-serve senza scossoni fino al 4-1 per Rafa, saldamente al comando e proiettato verso il successo. Qui, però, accade l’inimmaginabile: sul 4-2 30-0 e servizio, in un game ormai vinto, lo spagnolo subisce un parziale di quattro punti consecutivi che regalano al francese un break assolutamente inaspettato, che rimette tutto in discussione. Sul 4 pari, però, Lucas tenta il suicidio sportivo commettendo un mezzo disastro: sul 30 pari non chiude clamorosamente uno smash più che agevole, e offre così una palla break che assomiglia ad un match point. Con tanta determinazione, però, alla fine il giovane transalpino si aggiudica alla seconda occasione il game, molto rocambolesco, e vola sul 5-4. La lotta continua, Nadal tiene agevolmente la battuta e impatta sul 5 pari, ma anche Pouille non è da meno garantendosi ai vantaggio il tie-break. E la più giusta conclusione è proprio la partita decisiva, ricca di emozioni proprio come il set intero. Il francese parte con il piede sbagliato regalando il primo punto, ma si rifà immediatamente pareggiando i conti e portandosi poi avanti di un mini-break, grazie ad un gratuito di dritto dello spagnolo. Nonostante l’inevitabile tensione del momento, Lucas dimostra una sicurezza invidiabile per gran parte dei colleghi, scagliando un dritto vincente ed un ace che lo lanciano sul 4-1. Rafa non molla e si mantiene in scia sul 3-4, ma non può nulla nei due punti successici: il francese si issa sul 6-3 e si guadagna tre match point. Tutte le occasioni, però sfumano rapidamente, per la gioia dell’Artur Ashe che vuole vedere ancora bel tennis. L’esito arriva pochi minuti dopo, e ad esultare per ultimo è proprio Pouille: Nadal, infatti, affossa malamente un dritto a campo aperto e concede un altro match point, nel quale il transalpino è micidiale chiudendo la contesa con un dritto vincente.
Lo stadio esplode, la giovane promessa si sdraia sul duro cemento di New York, faticando probabilmente a rendersi conto fino in fondo dell’impresa appena compiuta. Il vecchio leone, invece, si avvicina alla rete, domato ancora una volta da un avversario capace del match della vita, ed esce dal campo con un’altra inaspettata e dolorosa sconfitta sulle spalle. Pouille raggiunge dunque i quarti di finale, e avrà bisogno di ricaricare le energie poiché ad attenderlo c’è un convincente Gael Monfils.
TSONGA SI DISTRAE E SMARRISCE UN SET, MA ALLA FINE DOMA SOCK- Si preannunciava una sfida molto interessante quella tra Jo-Wlifried Tsonga, testa di serie numero 9 del torneo, e Jack Sock, forte dello scalpo di Marin Cilic ottenuto nel turno precedente; in parte, però, ha deluso le aspettative. L’equilibrio, infatti, è durato davvero poco, ed è stato il francese a prendersi la scena e ad essere padrone del campo per buona parte dell’incontro, mentre il suo avversario non è stato in grado di sfruttare le tante occasioni a suo favore. Un po’ per meriti propri e un po’ per qualche passaggio a vuoto di Tsonga, molto centrato ma sicuramente non nella sua miglior versione, Sock è riuscito in più occasioni a mettere pressione in risposta e portandosi ad un passo dal break; il transalpino, però ne è sempre uscito da campione, il più delle volte grazie al servizio che quest’oggi lo ha assistito. La lotta si è riaccesa, per la gioia del pubblico di New York, nella terza frazione, quando è arrivato l’inevitabile calo del numero 5 del seeding, che lo statunitense ha saputo cogliere al volo. Alla fine, però Tsonga ha cambiato marcia e messo un’ipoteca sul successo, grazie ad uno sprint nel finale.
Il primo set comincia all’insegna dei servizi, con entrambi gli avversari che difendono al meglio la propria battuta. I primi sei game scivolano via senza scossoni, e senza che ci si avvicini nemmeno a palla break. La svolta, però, giunge proprio nel momento topico, nel fatidico ottavo game: sotto per 4-3, l’americano sente la pressione, Tsonga se ne accorge e spinge sull’acceleratore, issandosi sul 30-40 con la possibilità di strappare il servizio. Il francese non deve strafare: lo aiuta infatti il rivale, che commette un sanguinoso gratuito con il rovescio e, in pochi minuti, alza bandiera bianca, concedendo il primo parziale con il punteggio di 6-3. Non c’è una particolare differenza di livello di gioco. Sock, forse, potrebbe fare qualcosa in più con il dritto, senza dubbio il suo colpo migliore che tante soddisfazioni gli ha sempre regalato, ma che quest’oggi è più falloso del solito; a fare la differenza è la maggiore freddezza e concretezza del transalpino nei momenti importanti, quando conta tirare fuori il meglio a livello mentale e dal proprio tennis.
Nella seconda frazione il copione non cambia. E’ ancora lo statunitense il primo ad andare in affanno al servizio, quando, nel terzo gioco, offre ben due palle break, ma questa volta riesce a tirarsi fuori dai guai. Per il francese, però, l’allungo è solo rimandato: sul 2 pari, infatti, Sock disputa un game davvero disastroso, sprecando due palle game e cedendo il servizio con un doppio fallo e un gratuito al volo. Tsonga ha leggermente perso la disarmante efficacia al servizio, e nel momento di confermare il vantaggio subisce un piccolo passaggio a vuoto, facendosi recuperare dal 40-15. Il giovane americano si procura finalmente anche una possibilità di riaprire il set, ma ancora una volta non piazza la zampata e vede il rivale scappare sul 4-2. E Jack paga a caro prezzo l’ennesima palla break sprecata, smarrendo nuovamente il servizio sul 3-5 e, di conseguenza, anche il secondo parziale.
La faccenda sembra ormai conclusa, ma è proprio questo il momento in cui il vento cambia. Il transalpino, finora concentratissimo e attento a non palesare alcun punto debole, segno che temeva davvero l’avversario e la sfida, inevitabilmente si rilassa, non giocando più ogni punto al massimo dell’attenzione. Sock, frustrato per un punteggio così netto nonostante le tante occasioni, nota questi segnali e capisce che è il momento di cambiare marcia. Nel terzo gioco, alla fine, l’americano riesce finalmente a trasformare le belle giocate in risultati, piazzando un rovescio vincente che gli regala il primo break dell’incontro e lo lancia sul 3-1. E lo statunitense conferma lo strappo con un autorevole turno di servizio, issandosi rapidamente sul 3-1.Il tutto però sembra troppo bello per durare, e infatti Tsonga dimentica il calo e ritrova il filo del proprio gioco, rifacendosi sotto nel punteggio sul 3-2 e ricucendo poi lo svantaggio con un chirurgico contro-break. La situazione diventa davvero grigia per Sock, sotto per 4-3 subisce una pesante rimonta da 40-0 e si ritrova ad un passo dal baratro quando concede una palla break che assomiglia davvero ad un match point. Con l’appoggio di un pubblico calorosissimo come quello di New York, però, il giovane rampante raschia le ultime energie rimanenti e scaglia due dritti vincenti che valgono oro, giocando forse per la prima volta a braccio sciolto. La logica conclusione non può che essere un tie-break, che, proprio come l’intero set, è ricco di capovolgimenti di fronte. Tsonga ottiene un punto in risposta e conquista un fondamentale mini-break, ma Sock rimedia immediatamente impattando sul 2 pari; questa volta, lo statunitense non ci sta ad arrendersi mancando nei momenti clou, e, in vantaggio per 4-3, strappa ancora un punto alla battuta e allunga fino al 6-4, con due preziosissimi set point che possono rimandare ogni discorso al quarto parziale. Forse per la prima volta davvero in grande difficoltà, però, il francese estrae dal cilindro un dritto vincente perentorio, per poi completare la rimonta fino al 6 pari e guadagnarsi il primo match point. Con ormai niente da perdere, l’americano, che ha davvero tanti rimpianti fino a questo momento, prende coraggio e sventa il pericolo, portandosi ancora a set point. E questa volta, finalmente, è lui a spiazzare il rivale scagliando un’incredibile risposta vincente. Contro le aspettative, si va al quarto set.
Proprio mentre il pubblico coltiva la speranza che possa iniziare un nuovo match, più incerto e lottato, Tsonga decide che è ora di porre fine alla contesa. Nella quarta frazione infatti il transalpino torna a spingere e a dominare gli scambi, imponendo un monologo indiscutibile che taglia le gambe allo statunitense. Jack difende il primo turno di servizio, ma da questo momento subisce una serie decisiva di cinque game consecutivi che di fatto mette la parola fine alla sfida. C’è giusto il tempo per tenere un altro turno di servizio, ma sul 5-2 il francese non fallisce e conquista il successo. Ottima prestazione, quindi, per il numero 5 del tabellone, che si regala così un altro quarto di finale Slam, dove probabilmente affronterà Nole Djokovic.
MONFILS DEMOLISCE BAGHDATIS- E’ quasi irriconoscibile la versione 2016 di Gael Monfils. Quel tennista “giullare”, sempre attento a divertire il pubblico più che a vincere gli incontri, è scomparso per fare posto ad un nuovo giocatore, più concentrato, attento e attaccato al punteggio. E i risultati, infatti, non tardano ad arrivare. “La Monf” in questa stagione ha dimostrato una costanza di rendimento invidiabile, raggiungendo, tra i tanti traguardi, i quarti di finale in Australia, la vittoria di Washington e la finale di Monte Carlo. Anche qui a New York, il transalpino bissa l’ottimo piazzamento di inizio anno trionfando agevolmente nel suo impegno di quarto turno. Il suo avversario era il grande Marcos Baghdatis, che a 31 anni continua a divertirsi e a lottare sul campo, ma che non può più, proprio per motivi di età, esprimere il suo miglior livello. Il cipriota, dunque, è stato costretto a farsi da parte di fonrte a Monfils, che ha condotto tutto il match con una prestazione ordinata e sicura, più che sufficiente di fronte alla percentuali pessime al servizio di Baghdatis. Il numero 44 del ranking ATP, infatti, ha concesso davvero tante chance al francese nei suoi turni di battuta, e, negli interminabili scambi cui il rivale lo ha quasi sempre costretto, è crollato il più delle volte in errori, estenuato dalla difesa impenetrabile di Monfils.
Il risultato è un parziale di 3 set a 0 che non è mai messo in discussione. L’unico sussulto avviene nel terzo parziale, quando il transalpino, abituato a tuffarsi anche sul cemento per recuperi disperati, cade e concede una palla break, che Baghdatsi coglie immediatamente volando sul 2-0. Gael però mette il turbo e piazza una serie di cinque giochi a uno che decide la sfida, con il punteggio finale di 6-3 6-2 6-3. ù
I risultati:
[10] G. Monfils b. M. Baghdatis 6-3 6-2 6-3
[9] J.W. Tsonga b. [26] J. Sock 6-3 6-3 6-7(7) 6-2