NEW YORK – La quinta giornata dello Us Open 2014 ha riservato non poche sorprese in campo femminile, con l’eliminazione di Venus Williams, Simona Halep ed Angelique Kerber che vanno ad aggiungersi alle già malcapitate Radwanska ed Ivanovic.
Jelena Jankovic apre il programma sull’Artur Ashe con una netta vittoria ai danni della svedese Johanna Larsson, liquidata con un netto 6/1 6/0 che non lascia spazio a commenti. Troppo centrata la serba che ha commesso 14 errori a fronte dei 30 dell’avversaria che ha collezionato oltretutto solamente 6 vincenti contro i 18 di Jelena.
Non festeggia invece l’Italia che perde un’altra giocatrice nel tabellone femminile. La tarantina Roberta Vinci cede alla maggior precisione e costanza di Shuai Peng, giustiziera di Agnieszka Radwanska, con il punteggio di 6/4 6/3. Poco ha potuto la giocatrice italiana che può recriminare solamente di non aver sfruttato nessuna delle palle break procuratasi nel secondo parziale (0/3). La cinese, invece, cinica e spietata ha saputo colpire al momento del dunque nel primo set, nel decimo gioco che, poi, l’ha portata a cambiare campo sul Louis Armstrong in vantaggio di un set e, successivamente, all’ottavo gioco del secondo, dopo che la Vinci, sul 3-3, aveva dato l’impressione di poter strappare finalmente il servizio alla sua avversaria. E quelle, andando ad analizzare attentamente i numeri (60-49 lo score dei punti, 18-19 gli errori no forzati), hanno finito per fare la differenza in un match durato un’ora e quattordici minuti: 6/4 6/3 il punteggio finale.
La vera impresa di giornata però, porta la firma di Sara Errani. Sarita e la maggiore delle Williams, hanno giocato un set, il terzo, in maniera meravigliosa, dopo il 6/0 0/6 con Errani in partenza, dei primi due, oseremo dire, impalpabili. Ha fatto a “cazzottoni” con una Venere Nera tornata, è il caso di dirlo, a livelli quantomeno accettabili, se si esclude un primo set che riporterebbe alla memoria la prestazione preoccupante di Wimbledon 2012 contro Elena Vesnina, quando uscì dal campo sotto lo stupore del pubblico londinese. Nonostante la marea di errori non forzati, alla fine ha vinto una partita pazzesca. E quando sul 5-3 per la statunitense, alle 20 e 50, sull’Arthur Ashe, l’umidità ha toccato livelli di guardia e la Errani ha di nuovo strappato il servizio alla sua avversaria, arrivando poi a 5-5, complice una discesa a rete, con tocco finale, degno della migliore Career Slam di doppio, la speranza è tornata tra i tifosi della romagnola. Ed infine il tiebreak, con una Errani che si porta sul 5/2, ma viene ripresa sul 6/5 prima di chiudere i conti, zittendo il pubblico statunitense, colpevole di non averla applaudita abbastanza. Un susseguirsi di emozioni, di attimi che Sara non dimenticherà mai. E’ il suo giorno ed è tempo di sognare.
“Ha giocato davvero bene probabilmente uno dei migliori match della sua carriera, commettendo pochi errori. Gli ultimi due punti del tiebreak li ha gestiti in maniera impeccabile. Io sono stata forse troppo frettolosa in alcune occasioni. Onore a lei, queste le parole dell’americana al termine della partita contro Sara.
Se la vittoria di Sara Errani nei confronti di Venus Williams è stata una sorpresa dati i precedenti sfavorevoli alla romagnola, altrettanto lo sono state le vittorie di Lucic-Baroni e Belinda Bencic.
La croata, numero 121 delle classifiche mondiali ed ex semifinalista di Wimbledon, ha avuto la meglio sulla numero due del mondo Simona Halep. Dopo essere stata sotto 5/2 nel primo parziale, ha recuperato issandosi fino al tiebreak, vinto per 7 punti a 5, con un doppio fallo conclusivo della rumena. Più semplice il secondo parziale con una Halep più fallosa del solito. Prossima avversaria, proprio Sara Errani.
Ottavi di finale raggiunti anche dalla sopracitata Bencic, 17 anni e 5 mesi, che ha rispedito a casa la tedesca Angelique Kerber, osso duro che si è però sciolto proprio sul più bello. La Bencic infatti, dopo un primo parziale vinto agevolmente per 6/1, si è ritrovata sotto prima 4/1 e poi 5/3 nel secondo parziale, annullando ben 3 set point. Sul 5/4 però, con un sussulto d’orgoglio, ha ripreso in mano le redini della partita ed ha infilato 3 games consecutivi. Ad attenderla ora Jelena Jankovic.
Avanza agli ottavi anche Lucie Safarova che, dopo essere stata avanti un set ed un break nei confronti della francese Alizè Cornet, so è vista scivolare via il secondo parziale per 7/6, ma si è ricomposta ed ha chiuso la partita con il punteggio di 6/4 6/7 6/4, non senza qualche tremolio tipico della ceca che sciupa due matchpoint a modo suo, con altrettanti doppi falli a metà rete. Se la vedrà ora con Shuai Peng.
La vittoria più convincente di questa quinta giornata spetta alla danese Caroline Wozniacki che conferma l’ottimo periodo di forma ed un ritorno ad alti livelli, grazie alla vittoria per 6/3 6/2 ai danni della ballerina tedesca Andrea Petkovic, che nulla ha potuto quest’oggi contro un’ispirata ex numero uno. Non è un mistero che la Wozniacki si trovi a suo agio sui campi di Flushing Meadows, e lo testimoniano le 3 semifinali raggiunte e la finale persa contro Kim Clijsters. Gioco di gambe incredibile, rapidità assoluta ed eccellente timing sulla palla. Le avversarie devono preoccuparsi, forse è proprio lei quella da battere nella parte bassa del tabellone.
In serata Maria Sharapova si impone facilmente sulla n. 26 del mondo Sabine Lisicki per la sesta volta in carriera, vendicandosi dell’unica sconfitta avvenuta nell’ultimo incontro in uno Slam, a Wimbledon 2013. Facile 6-2 6-4 in un’ora e 43 minuti per la siberiana, che affronterà proprio la danese. Da segnalare, durante il secondo set, la discussione tra il giudice di sedia Ramos e Sabine Lisicki, che secondo questi stava ricevendo dei ‘segnali’ dal suo coach. “So cosa ho visto” le ha detto durante il campo campo sul 3 a 2, suggerendo alla tedesca di far tacere il suo box. Durante la conferenza stampa, quando è stato chiesto all’ex finalista di Wimbledon cosa aveva detto al suo angolo, ha risposto: “Ho detto che il giudice di sedia pensava che c’era un coaching, così da avvertirli…”.