Novak Djokovic si è presentato radiante e felice più che mai in conferenza stampa con accanto a se il trofeo degli Us Open dopo aver sconfitto in finale come a Wimbledon, Roger Federer. Si tratta del decimo Slam in carriera per il serbo, il terzo in questa straordinaria stagione. Ma andiamo a capire quali sono state le sensazioni del n.1 del mondo in conferenza stampa.
“Beh, non direi necessariamente che io stia dominando questa generazione di tennisti, ma sono sicuramente molto orgoglioso di tutti i risultati conseguiti. Vincere un Grand Slam è molto speciale per qualsiasi tennista quando sogni di diventare un professionista. Quando stai cercando l’ispirazione, la motivazione, questi sono i tornei che sogni di vincere. Quindi rivivere questi momenti dopo il 2011 è piuttosto incredibile. Vincere contro uno dei miei più grandi rivali di sempre, il più grande vincitore di Slam in assoluto, contro uno che lotta fino all’ultimo punto, facendoti giocare sempre un colpo in più, è senza dubbio speciale per me. Ovviamente devo essere grato al mio team, che ha fatto in modo che io potessi giocare così come ho fatto in tutti questi anni. Questa serata me la ricorderò sicuramente per moltissimo tempo”.
Djokovic ha parlato poi della stagione incredibile vissuta, della nuova risposta di Federer e della sfida con l’elvetico, battuto già in finale a Wimbledon 2 mesi fa : “È stata una stagione incredibile, sono molto fortunato ad aver vissuto un così grande successo quest’anno. La stagione non è finita, ma i Grand Slam sì: ne ho vinti tre su quattro quest’anno, più di quanto avessi potuto chiedere ad inizio anno. Ovviamente ho grandi aspettative ed ambizioni ogni volta che si avvicina un torneo dello Slam o qualsiasi altro torneo, ma sapete, sedermi ora con questo trofeo e riflettere su cosa ho appena conquistato, è abbastanza incredibile. Sono sicuramente soddisfatto e fiero di questo. Federer ha giocato un grandissimo tennis per tutto l’arco della stagione. Più la stagione andava avanti e più il suo livello di gioco cresceva, stava costantemente in crescendo. Poi è venuto fuori con questo nuovo colpo (la SABR) che nessuno mai aveva visto prima, ed ha funzionato bene sia a Cincinnati che qui a New York contro di me. In campo mi ripetevo sempre che per battere Roger devi tirare fuori sempre il meglio di te: è per questo che Roger è quello che è ed ha vinto così tanti titoli del Grand Slam. Sapevo che oggi sarebbe stato aggressivo, sapevo che avrebbe voluto spezzare il ritmo e che avrebbe utilizzato un sacco di variazioni. Slice, chip and charge, discese a rete, serve and volley, e lo ha fatto. Ma ero pronto a tutto questo, ero pronto per la battaglia e così è stato. 3 ore e 20 minuti, entrambi oltre il nostro limite, come facciamo sempre del resto. È un’ulteriore sfida quella di aver vinto contro Roger due finali una dietro l’altra a Wimbledon e agli US Open. È pazzesco. Sono davvero, davvero orgoglioso di questo”.
Immancabile un paragone con la stagione 2011 e una constatazione sul pubblico tutto a favore dello svizzero in quello che sembrava a tutti gli effetti un match di Coppa Davis per il calore riservato a Roger: “È stato sicuramente più difficile ripetersi qui a New York rispetto a quando ho vinto per la prima volta nel 2011. Sono un giocatore differente, una persona differente rispetto ad allora. Come padre e marito, sperimentando differenti varietà di cose nella mia vita, è completamente differente approcciare al tennis oggi. Mi sento più appagato. Mi sento un giocatore più completo rispetto al 2011. Fisicamente più forte, mentalmente con molta più esperienza, e più forte, cercando di utilizzare a mio favore tutta l’esperienza del passato nei match che gioco ora, specie in quelli più difficili come oggi. Penso che aver vissuto già in precedenza la stessa situazione mi abbia aiutato a capire particolari ostacoli che si incontrano sulla strada e cosa debba fare per superarli, come ho fatto stasera. Riguardo al pubblico, voglio dire, c’era un sacco di tifo per Roger. Ce n’era un po’ anche per me. Ho cercato di concentrarmi su quelli che mi sostenevano. Ma non posso sedermi qui e criticare la folla. Al contrario, penso che sia logico aspettarsi che un grande giocatore e campione come Federer abbia la maggioranza del tifo ovunque io ci gioco contro. Anzi, direi che la stragrande maggioranza del pubblico in giro per il mondo gli dà quel supporto. Io lo accetto, chiunque ha la possibilità di tifare il giocatore che vuole, e Roger merita di avere il sostegno che ha per tutti i successi di questi anni e per il modo in cui si comporta dentro e fuori dal campo. Nessun dubbio a proposito. Io sono qui per guadagnarmi il tifo, e spero che di poter essere in quella posizione”.
Immancabile infine la domanda sui 17 Slam di Federer, numero che Djokovic potrebbe raggiungere qualora riesca a stare in salute e così affamato di vittorie come in questo momento: “Beh, ora ne abbiamo a due cifre. Come sapete sono lusingato e onorato di far parte di un’ élite di giocatori, leggende del nostro sport per essere riuscite a vincere così tanti Slam nella loro vita e carriera. Essere al loro fianco è speciale. Ho 28 anni. Mi sono sempre preso cura del mio corpo e della mia mente, con questo approccio olistico alla vita. Ho sempre pensato che questo fosse importante per il mio gioco(…). Speriamo che questo tipo di approccio mi garantisca longevità, e che possa avere ancora diversi anni davanti, molte opportunità per lottare per questi trofei. Questo è il motivo per cui gioco a tennis, prima di tutto mi diverto e lo amo, e poi chiaramente lottare per i più grandi titoli. Fino a quando c’è questo bagliore in me , tornerò e vi annoierò ragazzi con le mie risposte in conferenza stampa”.