Head to head – L’unico precedente fra le due giocatrici è avvenuto a Miami nel 2015, dove la Stephens si era imposta per due set a zero.
Il primo set – La Stephens si è espressa magistralmente per tutta la durata del parziale. In particolare, è riuscita a gestire con sicurezza gli scambi, grazie all’esecuzione di colpi sempre molto precisi e con traiettorie profonde. Anche all’interno dei propri turni di battuta è stata pressoché perfetta, mettendo a segno un’alta percentuale di prime di servizio e lasciando poche occasioni alla sua avversaria per poter contrattaccare. La Keys, di contro, ha faticato ad entrare nel ritmo partita, rivelandosi piuttosto fallosa nel corso di tutto il set e potendo contare solo su qualche sporadica accelerazione di diritto. Relativamente al punteggio, la Stephens si è conquistata un break al quinto e poi un altro all’ottavo game (sul 5-3 in proprio favore), con il quale ha chiuso direttamente la prima partita. Nel secondo parziale non c’è stata storia. La Keys ha subito un lungo passaggio a vuoto, costellato da frequenti ed improvvidi attacchi a rete, nel quale ha commesso diversi errori gratuiti. Di conseguenza, la Stephens ha preso il completo dominio del gioco. Quest’ultima, in pochi minuti, si è portata sul 4-0, guadagnandosi due break: al secondo e al quarto game. La Keys ha tentato di rientrare in partita nel game successivo, procurandosi tre palle break ai vantaggi, ma la sua avversaria le ha vanificate abilmente, portandosi sul 5-0. Infine, la Keys ha nuovamente concesso la battuta, consegnando la vittoria definitiva del set e della partita alla Stephens.