SEVERA LEZIONE DI DEL POTRO A BAUTISTA-AGUT – La chiave tattica della partita di Roberto Bautista-Agut opposto a Juan Martin Del Potro è chiara fin dall’inizio: lo spagnolo insiste con scambi prolungati sulle diagonali (in particolare la sinistra per cercare il rovescio di Del Potro), stringe sempre più gli angoli e colpisce con un improvviso cambio di direzione. Tutto secondo copione fino al 2-2. Al quinto gioco è Bautista al termine di un game combattuto a concedere una palla break e l’argentino non si fa sfuggire l’occasione. Si gioca meno nei turni di servizio di Del Potro che in diversi frangenti sfodera un dritto devastante che ha una velocità superiore ai colpi di Bautista. Nuovo break al settimo gioco e Del Potro si porta sul 5-2, ipotecando il set. Ininfluente il break subito dall’argentino nell’ottavo game, concluso peraltro con un dritto completamente steccato. Va a servire lo spagnolo, ma si fa brekkare per la terza volta e in 43 minuti è 6-3. L’impressione è che Bautista-Agut non abbia le armi per contrastare Del Potro che in avvio di secondo set spreca tre palle break con altrettanti gratuiti. L’appuntamento è rimandato al successivo turno di servizio dello spagnolo che cede alla terza palla break. A seguire, un servizio tenuto a zero dall’argentino ed è 4-1. Sbaglia tanto uno sfiduciato e confuso Bautista che cerca di forzare i colpi o spezzare gli scambi con le palle corte. Del Potro ringrazia e mette in cassaforte un altro 6-3, ma il punteggio sarebbe essere potuto essere anche più severo. Il terzo set inizia all’insegna della supremazia di Del Potro che al terzo gioco intasca un break. Bautista arranca e si salva momentaneamente dal baratro annullando un break point che avrebbe portato avanti l’argentino 4-1 e servizio. Un break di vantaggio è più che sufficiente per un Del Potro implacabile al servizio per amministrare anche il terzo set. Due ore e 10 minuti e l’accesso agli ottavi di finale, per la gioia dei tifosi e del pubblico del Grandstand che lo ha sospinto dall’inizio alla fine.
L’IMPRESA DEL GIOVANISSIMO RUBLEV – Approda agli ottavi a soli 19 anni anche Andrey Rublev (53 Atp), che vince in quattro set su Damir Dzumhur (56 atp). I primi due set sono stati scanditi da break e controbreak. A fare la differenza, il rapporto punti conquistati con la prima di servizio e in risposta che pendono dalla parte del russo. Stesso discorso per i vincenti, 18 a 16 per Rublev, che commette anche meno non forzati rispetto a Dzumhur: 25 a fronte dei 31 del bosniaco. Dati che fanno la differenza in una partita giocata punto a punto. Il terzo set segue la falsariga del resto del match. Rublev si trova immediatamente sotto 0-2 e recupera. Il russo si trova però ancora una volta a rincorrere sul 2-4 e nuovamente riesce a metterci una pezza e rimontare sul 4-4. Ma il bosniaco ha innalzato il livello del gioco anche grazie alla prima di servizio che diventa più incisiva. Ci mette del proprio anche Rublev, che sbaglia più del solito e gestisce male i punti importanti. E’ 7-5 per Dzumhur che allunga così la partita. Break e controbreak, nemmeno a dirlo, anche nel quarto set. Il primo a cedere il servizio è Dzumhur nel terzo gioco, ma Rublev restituisce il favore nel sesto ed è 3-3. Il russo torna in vantaggio di un break nel nono game e va a servire per il match, sul 4-4. Rublev riesce anche in questa occasione a complicarsi la vita e dopo aver annullato due palle break, si aggiudica l’incontro al primo match point, in poco meno di tre ore.
Risultati
[24] J.M Del Potro b [11] R. Bautista-Agut 6-3 6-3 6-4
A. Rublev b D. Dzumhur 6-4 6-4 5-7 6-4