Venus Williams ce l’ha fatta. Dopo aver raggiunto le finali agli Australian Open e a Wimbledon, in questo 2017 si spinge fino in semifinale nello Slam di casa dopo una fantastica vittoria in tre set contro Petra Kvitova 6-3, 3-6, 7-6 (2). La 37enne californiana diventa così la tennista più anziana a raggiungere questo risultato in uno Slam dai tempi di Martina Navratilova, nel lontano 1994 a Wimbledon. Venus è anche la giocatrice che ha raggiunto una finale Slam nell’intervallo più ampio dalla prima e dall’ultima volta, cioè dalla finale degli Us Open 1997 a quella conquistata quest’anno sull’erba di Londra. Al prossimo turno l’americana sfiderà la connazionale Sloane Stephens per conquistare la terza finale stagionale, un risultato che ha compiuto solo nel lontano 2002.
Numeri da leggenda quelli di Venus, che in conferenza stampa è molto soddisfatta del suo risultato. “All’inizio degli anni 2000 mi ricordo che vincere era stato fantastico – ha dichiarato la Williams, che a Flushing Meadows ha vinto proprio nel 2000 e nel 2001 -, sono stata fortunata a poter godere di quei momenti. Ora, dopo tanti anni, sto vivendo di nuovo il mio sogno ed è bellissimo. Non voglio pormi limiti ora. Certo, bisogna accettarli nella vita, ma ora voglio vedere il bicchiere mezzo pieno. L’ho sempre cercato di vedere, ho sempre dato il massimo per ogni colpo che ho tirato”.
Venus ha poi parlato della sua rinascita dopo i guai fisici e la sindrome di Sjögren, così come quella di Petra Kvitova, tornata ai quarti di finale degli Us Open qualche mese dopo l’aggressione e la coltellata alla mano sinistra, che avrebbe potuto scrivere la parola fine alla sua carriera: “Lo sport è un piccolo microcosmo della vita e mostra come lo spirito degli essere umani è capace di battersi contro ogni ostacolo. Grandi campioni tornano in campo dopo terribili infortuni o circostanze imprevedibili e sfortunate. Tutto ciò è molto incoraggiante per chi guarda. Non sai mai cosa la vita ti riserverà, costringendoti a dare il meglio per sopravvivere”. Williams ha infine commentato con preoccupazione l’arrivo dell’uragano Irma, che in questi giorni sta colpendo la Florida: “Ho diversi familiari e molta gente a me cara in Florida e tutta la mia vita è lì”.
Dall’altra parte, la sconfitta Petra Kvitova, 27 anni ed ex n. 2 del mondo, che nonostante la delusione è felice di essere tornata competitiva dopo l’aggressione e la ferita alla mano. “Sono felice di poter giocare ancora ad alti livelli contro altre top players – ha dichiarato -, questa consapevolezza spero mi dia fiducia per tornare a lavorare ancora e continuare a giocare bene, a sapere che posso dare qualcosa. La campionessa di Wimbledon 2011 e 2014 è cauta sulle possibilità di vincere altri Slam, anche se la vittoria contro Muguruza fa ben sperare: “Non sono sicura di vincerne altri: certo, è questo il motivo per cui gioco a tennis ed è una forte motivazione. Però c’è tanto lavoro da fare e so bene quanto è dura vincere uno Slam. Stavolta ci sono stata abbastanza vicina ma anche piuttosto lontana. Certo la delusione di oggi è tanta – continua Petra -, spero che tra due giorni mi convincerò di aver fatto un buon lavoro. Per ora non è così”. La ceca poi ha parlato delle possibilità di Venus di vincere il titolo: “Penso che potrà vincere le prossime due partite: in verità ci spero“.
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Monica Magini
Complimenti alla Venere Nera intramontabile
La Venere Nera
Favolosa Venere grande
Ci sara’ alla fine una tennista che alzera’ il trofeo. Ma la vera vincitrice di questi USOPEN si chiama Petra Kvitova. Vincitrice morale. In tutti i sensi
Sfido chiunque delle sue avversarie af arrivare a questi livelli dopo aver visto la morte in faccia.
ad*
Complimenti a Venus,li merita!