Il campione di tennis in carrozzina, deluso per la cancellazione del suo circuito, si è affidato ai social network per esprimere tutto il suo disappunto. Un lungo messaggio “senza filtri”, un attacco diretto da parte di Dylan Alcott diretto alla USTA per provare a smuovere le coscienze.
“Nessuno ci ha consultato, ci hanno solo annunciato che gli US Open 202o si giocheranno senza il tennis in carrozzina. Siamo disabili non malati, quindi non siamo più a rischio per questo motivo” scrive l’australiano che ha alzato al cielo di New York il trofeo nel 2015 e nel 2018.
Ma il suo messaggio non si ferma qui: “La mia forma fisica è eccellente, pensavo di aver fatto tutto quello che si doveva per poter tornare a giocare. È una discriminazione disgustosa che qualcun altro abbia deciso per noi. E, questo, non va assolutamente bene!“.
E, a supportare Dylan Alcott è stato anche Andy Murray che, nell’epoca dei social, ha utilizzato il repost per condividere il messaggio dell’australiano.
Andy Murray helping to amplify the words of Dylan Alcott re not having a US Open wheelchair tournament to play this year. pic.twitter.com/aW1DPq4sSA
— The Tennis Podcast (@TennisPodcast) June 18, 2020
E, alla fine sembra che anche l’USTA si sia ricreduta. Sempre via social, la federazione americana, ha condiviso un comunicato emesso dopo una riunione con i rappresentati del tennis in carrozzina. Obiettivo? trovare una soluzione per lo svolgimento del torneo in questa travagliata edizione 2020.
Positive start. Still a ways to go but we will keep pushing – pardon the pun 😉 couldn’t of even started this conversation without everyone around the worlds incredible support. Thank you! https://t.co/YscZ7bizU0
— Dylan Alcott (@DylanAlcott) June 19, 2020