Quel giorno è oggi. Finalmente. Undici anni dopo, Federer e Nadal si sfidano sul Campo più importante del mondo del tennis. L’ultima volta, il 6 luglio 2008, vinse lo spagnolo in una finale rimasta nella storia dell’amato gioco e negli occhi degli amanti. Da quel giorno, Roger e Rafael si sono affrontati ventidue volte, ma mai più sopra la sacra erba di Wimbledon. Oggi, quando entreranno in campo (verosimilmente intorno alle 17), il boato sarà assordante; sarà il momento meno inglese di tutte e due le settimane. Il Centre Court parrà uno stadio del calcio. Ma sarà solo per un attimo. Un attimo di amore puro e incondizionato verso Federer e Nadal. Verso la loro rivalità. Verso il tennis.
Quella odierna sarà la quarantesima sfida tra i due; gli head-to-head dicono ventiquattro a quindici in favore di Nadal. Un altro dato curioso riguarda il recente bilancio di Federer contro i top five: lo svizzero non vince contro uno dei migliori cinque dal 12 febbraio 2018, giorno in cui battè Dimitrov in due set a Rotterdam. Da quel momento, contro gli dei dell’Olimpo, ha incassato solo sconfitte (quattro, per l’esattezza, se non si conta il passaggio del turno contro Nadal a Indian Wells, ritiratosi prima di scendere in campo). Eppure, secondo me, vincerà.
Penso che Roger Federer batterà Rafael Nadal perchè per farlo deve giocare come ha già fatto in queste due settimane. La vittoria è nelle sue corde. Per capirci, dovrà giocare come Nishikori ha fatto contro di lui nei primi sei game del primo set, nel loro incontro di quarti di finale. L’elvetico, oltre al sempre attuale e importantissimo obbligo di tenere alta la percentuale di prime nel rettangolo giusto, dovrà evitare che il maiorchino giochi a tennis. Può riuscirci solo togliendogli il tempo, attaccando spesso (se non sempre), evitando che gli scambi si prolunghino troppo. Dovrà dominare, e far sì che Rafael giochi in un modo che odia, senza cioè quel decimo di secondo che il numero due del mondo usa per riflettere e decidere in quale angolo cacciare la palla. In sintesi, il Maestro dovrà giocare una vera e propria partita da erba, superficie su cui ha vinto diciannove tornei. Il Diavolo sui prati è fermo a quattro. Un motivo ci sarà.
Federer in questo Wimbledon si è già trovato costretto alla rimonta (proprio contro Nishikori); Nadal invece ha perso un solo set contro Kyrgios, quando comunque si trovava già in vantaggio nel computo. Se Roger dovesse perdere il primo parziale, che sarà a mio avviso quello decisivo, potrebbe comunque recuperare: sa come si fa, lo ha già fatto. Discorso diverso se invece ad andare sotto fosse Rafa: quest’anno quando ha perso la prima frazione ha poi sempre perso anche la partita. Per trovare una rimonta dello spagnolo dobbiamo tornare a New York 2018, in semifinale, quando vinse contro Thiem al quinto set perdendo il primo sei giochi a zero.
Quello che mi sento di escludere piuttosto categoricamente è che Federer perda tre set a zero, come accaduto nell’ultima sfida tra i due Signori del tennis a Parigi. Sono abbastanza sicuro che Roger farà di tutto per non permettere che ciò accada anche a Wimbledon. Ciò che so con assoluta certezza, è che Nadal contro Federer è la rivalità che più eccita, esalta ed affascina il mondo del tennis. Oggi per chi è innamorato del tennis è come il giorno di Natale. Ed io mi sento come un bambino che corre sotto l’albero la mattina presto a scartare i regali. Non vedo l’ora di sapere cosa c’è dentro. Non vedo l’ora di sapere come finirà.