Dopo 2 ore e 10 minuti di gioco, Roger Federer conquista la sua 80esima vittoria a Wimbledon, la 303esima a livello Slam. Il Maestro di Basilea supera Guido Pella in tre set grazie ad un ottimo rendimento al servizio – che gli ha permesso di non dover fronteggiare nemmeno una palla break – ed è riuscito a trovare le giocate giuste nei primi due tie break per portarsi avanti e giocare con tranquillità il terzo set.
Quando il Re appare sul Centre Court di Church Road tutto cambia. L’aura di sacralità che lo avvolge sembra poter fermare il tempo e l’ovazione del pubblico – che sa già che gli verrà regalato qualcosa di straordinario – ne è la testimonianza. Roger invece sembra essere nel suo habitat naturale, come se non si fosse mai separato da quel prato.
Nel primo set, il match segue i servizi fino al 4-3 quando Roger ottiene le prime due palle break che però un ottimo Pella riesce ad annullare con un dritto in cross e poi con una prima vincente. I due giocatori procedono di pari passo fino all’inevitabile tie break. Federer cambia marcia e realizza subito un paio di mini break, fuggendo 6-2. Pella risponde vincendo 3 punti consecutivi e recuperando fino ad arrivare 6-5. Ma Roger sale in cattedra e chiude il primo set con un dritto vincente.
Ottimi i numeri al servizio in questo primo parziale per Re Roger sia con la prima (16 punti su 19) che con la seconda di servizio (12 punti su 18). Da segnalare anche 16 vincenti, a fronte di soli 6 gratuiti.
Il secondo set si apre subito con un Pella sotto pressione al servizio. Il game è forse il più bello dell’incontro e lo svizzero si guadagna 4 palle break che l’argentino riesce a sventare e quindi a tenere la battuta. Roger, senza grossi problemi, continua la sua serie positiva al servizio fino al nono game. Sul 4-4 infatti, con Pella al servizio, il Re ottiene altre 2 occasioni per breakkare, ma l’argentino grazie al servizio e al dritto mancino riesce in qualche modo a salvarsi fino ad un nuovo al tie break. Anche questa volta Pella sembra soffrire un po’ la tensione e l’esperienza del Re la fa da padrona. Roger vola 4-0 grazie ad un grandissimo passante di rovescio prima di chiudere per 7 punti a 3.
Con due set di vantaggio Federer sembra più tranquillo. Anche nel terzo, il servizio continua a girare a meraviglia e gli permette di arrivare con facilità sul 4-3. Con Pella alla battura Roger produce il miglior game in risposta del match e, alla nona occasione totale, riesce finalmente ad ottenere il break. Si va 5-3. L’ultimo gioco è quasi una formalità per lo svizzero che scappa 40-0 e chiude in bellezza con un ace centrale.
Statistiche | R. Federer | G. Pella |
Aces | 12 | 5 |
Double Faults | 0 | 1 |
First Serve % In | 60/94 | 75/119 |
Win % On 1st Serve | 53/60 | 50/75 |
Win % On 2nd Serve | 23/34 | 27/44 |
Net Points Won | 34/42 | 13/22 |
Break Points Won | 1/9 | 0/0 |
Receiving Points Won | 42/119 | 18/94 |
Winners | 51 | 23 |
Unforced Errors | 18 | 10 |
Total Points Won | 118 | 95 |
“Mi sono sentito bene e felice – ha detto Federer – uscendo dal campo mi sono detto quanto è bello esserci di nuovo. Ho lavorato duramente per questo sin da febbraio. Ho sempre avuto la speranza di non perdere Wimbledon e arrivarci al 100%. Vedremo se lo sarò. Non lo sa nessuno, nemmeno io sono in grado di dirlo”
Complessivamente è stata una discreta prestazione per Roger. Si sa quanto possano essere insidiosi i primi turni, specie se non si è al top della forma come lo svizzero in questo momento. Non ci aspettavamo un match così combattuto nei primi due set, ma la mancanza di sicurezza di Federer si è fatta sentire ed il gioco solido di Pella da fondo lo ha messo alcune volte in difficoltà. Il dritto mancino dell’argentino, che spesso ha cercato di ricalcare gli schemi del più famoso collega maiorchino, si è dimostrato un ottimo colpo.
Federer ha tenuto un ottimo rendimento al servizio, senza concedere nemmeno una palla break e – al contrario – non è riuscito però a convertire le prime otto avute in suo favore. Ma questo si sa, è ormai un filo conduttore della sua lunga carriera. Forse Roger è stato un po’ troppo conservativo durante i suoi turni di risposta, considerato anche il servizio non imprendibile di Pella, rimanendo un po’ troppo indietro a scambiare da fondo. Di sicuro il gioco offensivo necessità di sicurezza che lo svizzero al momento non ha ancora nel suo tennis . C’era bisogno di mettere minuti nelle gambe e le due ore di questo match erano probabilmente quello che ci voleva. La forma di sicuro non è ancora quella dell’anno passato, ma è sembrata comunque migliore rispetto alle scorse settimane. Anche la velocità di gambe è stata incoraggiante. Come dicevamo, servono match e questi primi incontri sono perfetti per recuperare reattività e consapevolezza dei propri mezzi.
IL PROSSIMO TURNO
In quest’ottica il tabellone è stato abbastanza benevolo con Federer. Il prossimo avversario di King Roger sarà il beniamino di casa Marcus Willis, numero 772 delle classifiche mondiali, che per accedere al tabellone principale ha dovuto disputare non solo le qualificazioni ma anche le pre-qualificazioni. Il londinese, che ha eliminato il lituano Ricardas Berankis (54 del ranking) con un netto 6-3 6-3 6-4, ha scherzato sulla possibilità di affrontare Federer dichiarando: “Non sono sicuro che sappia giocare sull’erba”.
Ovviamente Roger non dovrebbe avere grossi problemi ad approdare al terzo turno dove potrebbe incontrare sul suo cammino il folle Dolgopolov.
Ma procediamo un match alla volta.