Quanto pesa l’assenza di Rafael Nadal a Wimbledon 2016?
Forse poco, sia in termini di diritti tv (chi non li comprerebbe con o senza lo spagnolo?) che di attenzione degli aficionados. Le file ci sono e ci saranno, così come gli accampamenti, le corse all’apertura dei cancelli per raggiugere civilmente i campi “open”. Suvvia, la dichiarazione di Philip Brook, stimato presidente del club tennistico più famoso al mondo, sono un dovuto atto di cortesia per un grande campione assente, un plurivincitore del torneo che quest’anno dà forfait (chissà quanto a malincuore…) per problemi fisici.
Come è noto Nadal si è ritirato al terzo turno del Roland Garros per curare un problema al polso, pare molto serio, che tenuto a bada dai farmaci mentre randellava gli avversari di primo e secondo turno, stava però diventando pericoloso nei postumi post match, tanto da consigliare per l’appunto il ritiro e un periodo lungo di stop. Un’assenza che vede Nadal saltare la stagione su erba e annunciare il suo ritorno in tempo per giocare il torneo olimpico in tutte e tre le specialità: della serie, voglio una medaglia (almeno).
Ma il buon Brook lamenta la sua assenza, nonostante il campione spagnolo abbia frequentato davvero poco il suo circolo negli ultimi 5 anni. Perché dopo la finale persa nel 2011, Nadal ha collezionato sconfitte piuttosto nette in terra, pardon, erba, britannica: Lukas Rosol nel 2012 al secondo turno, Steve Darcis nel 2013 al primo turno, Nick Kyrgios al quarto turno nel 2014 ed infine Dustin Brown al secondo turno nel 2015. Insomma: si è visto poco.
Morettianamente però l’assenza di quest’anno si noterà maggiormente, perché il forfait per l’ennesimo infortunio ad un fisico già abbastanza martoriato dai malanni, preoccupa non solo Brook ma tutti i tifosi e gli appassionati di tennis. Sarà un torneo però nel quale le nuove stelle, Alexander Zverev su tutti, si faranno ammirare e saranno chiamati ad dare prova che fanno sul serio, un po’ come è successo oggi ad Halle.