Infinito Federer, a Wimbledon la leggenda continua

Molti sono ormai gli epiteti attraverso i quali le sterminate schiere dei suoi seguaci identificano quello che probabilmente è uno dei più grandi atleti e rappresentanti dell’intero mondo dello sport contemporaneo. La venerazione di cui gode Roger Federer è stata spesso accusata di trascendere lo sport stesso e di essere orba di fronte all’evoluzione del mondo reale, ma è proprio in giornate come quella di ieri che tutti i possibili dubbi vengono spazzati via nel giro di poche ore. E si resta fermi ad ammirare.

Il GOAT. Il Tennis. Il Re. Il Divino. Il Maestro.

Molti sono ormai gli epiteti attraverso i quali le sterminate schiere dei suoi seguaci identificano quello che probabilmente è uno dei più grandi atleti e rappresentanti dell’intero mondo dello sport contemporaneo. La venerazione di cui gode Roger Federer è stata spesso accusata di trascendere lo sport stesso e di essere orba di fronte all’evoluzione del mondo reale, ma è proprio in giornate come quella di ieri che tutti i possibili dubbi vengono spazzati via nel giro di poche ore. E si resta fermi ad ammirare.

Il Maestro svizzero ha conosciuto durante la sua lunga carriera molte indimenticabili vittorie, ma con quest’ultima è riuscito a venire a capo di una delle più incredibili imprese che il Centre Court di Wimbledon abbia mai avuto l’onore di testimoniare.

Il 17 volte campione Slam ha ribaltato l’incontro quando tutto sembrava finito. Quando anche gli adepti più devoti avevano probabilmente smesso di crederci. Trovatosi sotto per due set a zero e 0-40 nel 7° game del terzo set, il Re ad un passo dal baratro ha rialzato la testa, dando prova di quel carattere e di quella forza mentale che in pochi finora gli riconoscevano. Dopo essere addirittura stato costretto a fronteggiare tre match point nel quarto set, è riuscito a completare l’impresa – in mezzo ad una folla incredula e delirante in standing ovation – chiudendo l’incontro 6-7(4), 4-6, 6-3, 7-6(9), 6-3 in 3 ore e 17 minuti di gioco.

Grazie a 27 ace (4 in più del croato) e 67 vincenti, a fronte di soli 24 errori non forzati e 0 doppi falli, Federer ha così confezionato la decima rimonta della sua carriera partendo con due set di svantaggio. L’ultima volta che ne fu capace si trovava ai quarti degli US Open nel 2014 contro Gael Monfils (prima di incontrare lo stesso Cilic nella famosa semifinale) e la penultima invece proprio a Church Road nel 2012 contro Benneteau, partita che lo lanciò poi alla conquista di quella che tutt’ora è la sua ultima vittoria Slam.

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Milioni di parole sono già state racchiuse in libri ed articoli che cercano di elogiarne ogni volta i nuovi picchi di eccellenza toccati o gli ultimi record infranti, ma che non appena pubblicate diventano già obsolete, soppiantate da un nuovo incredibile traguardo raggiunto.

Parlando di record appunto, il già traboccante palmares di Re Roger è stato ulteriormente ritoccato grazie a questa incredibile vittoria numero 1080. Raggiungendo la sua 40esima semifinale di un Grande Slam, il Maestro stacca Martina Navratilova in testa alla classifica all time portandosi a quota 307 trionfi Major e aggancia Connors con 84 vittorie e 11 semifinali solo ai Championships di Church Road.

Prossimo ai 35 anni, Federer diventa inoltre il giocatore più vecchio a raggiungere le semifinali di Wimbledon dal lontano 1974, quando l’australiano Ken Rosewall perse in tre set la finale proprio contro Jimmy Connors all’età di 39 anni.

Il Re non sembra essere ancora pronto ad abdicare e anzi continua ad aggiungere altre pietre miliari alla sua infinita carriera.

Ovviamente per quest’anno nulla ancora è stato fatto: Roger potrebbe anche perdere uno dei prossimi incontri e non riuscire mai a conquistare il tanto amato ottavo Wimbledon o il 18esimo Slam. Ma tutti noi dovremmo comunque ringraziare questo ragazzo per aver contribuito a diffondere il verbo tennistico oltre ogni immaginabile confine, per continuare a credere nelle proprie passioni, per le infinite emozioni e per i sogni che non si è ancora stancato di regalarci.

“Ho combattuto. Ci ho provato. Ci ho creduto e alla fine ce l’ho fatta. Il sogno continua.”

 

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