La trasformazione di Nole: da invincibile a umano

La sconfitta di Djokovic, ha dimostrato ancora una volta tutta la difficoltà nel centrare nello stesso anno solo vittorie nei tornei del grand slam. E ha dato un'iniezione di fiducia ai suoi rivali

“Non ci sarà nessun giocatore che piangerà stanotte” così ha sarcasticamente commentato l’ex campione australiano Pat Cash immediatamente dopo la sconfitta di Novak Djokovic ad opere dell’americano Querrey.

Perché improvvisamente il titolo maschile di Wimbledon è apparso più facile da vincere. E, a conferma di ciò è arrivato anche il sorriso beffardo colto dalle telecamere inglese di Judy Murray che sulle tribune del centrale non è riuscita a trattenere la sua gioia.

“La vittoria di Querrey dà a tutti noi un’iniezione di fiducia”  ha sottolineato Steve Johnson, “perché tutti adesso pensano di potercela fare, o quantomeno sentono più concreta la possibilità di avere almeno una chance. Per questo sarà interessante”.

“Se mentre giocavo con Millmann ho saputo della sconfitta di Nole?” dice Andy Murray.  Certamente ho guardato il tabellone dei risultati e mentre giocavo ci ho pensato. E’ naturale pensarci”.

E ha aggiunto: “La consistenza di Djokovic ha fatto pensare che fosse normale che potesse vincere ogni singolo match, ma la storia ci insegna che non è assolutamente normale. C’è sempre un match in cui non giochi al tuo livello e al contrario il tuo avversario gioca la partita della vita. Ma più che di una delusione io direi che invece dovrebbe essere una sorta di celebrazione di quanto ha fatto negli ultimi tempi se pensiamo ai 30 match del grande slam vinti consecutivamente. E’ straordinario. Certamente adesso sarà deluso ma se si guarda alle spalle, quelli passati sono stati certamente i migliori 12 mesi  tennisticamente parlando per anni”.

 

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