L’eredità di Wimbledon 2024, dalla A alla Zeta

Wimbledon 2024 è andato in archivio: l'eredità dello slam londinese, dalla A alla Zeta

Con la vittoria di Carlos Alcaraz, Wimbledon è andato in archivio: ecco, in stretto ordine alfabetico, tutto ciò che ci ha lasciato in eredità l’edizione 2024 dello Slam londinese.

A come ATP: alcuni ritengono che dopo Wimbledon, Alcaraz sia il vero Numero Uno del Ranking. I numeri però dicono altro: Jannik è saldamente in vetta alla classifica ATP. I malpancisti se ne facciano una ragione

B come Berrettini: ha dimostrato che, sano, è ancora un Signor Tennista

C come Carlitos Alcaraz: al momento è fuori da ogni dubbio il più forte giocatore Slam su terra battuta e erba

D come Djokovic: forse ha capito che ormai l’uomo da battere non è più lui. Ma non si arrenderà, statene certi

E come erba: la superficie più bella del circuito su cui vedere giocare a tennis

F come Fabio Fognini: il tennista biondo ossigenato. Il suo tennis è sempre aria pura per gli amanti del virtuosismo tecnico

G come “Guuuuuuud Night!”: Novak il segno lo lascia sempre, dentro e fuori dal campo. Istrionico

H come Halle: Jannik ci ha vinto alla grande. Tuttavia erba e terra battuta non sono ancora le superfici Slam predilette dal nostro campione

I come infortunati: la lista è lunga. Hubi, Zverev, de Minaur. E pure io non mi sento tanto bene

LONDON, ENGLAND – JUNE 27: A view of Centre Court ahead of The Championships Wimbledon 2023 at All England Lawn Tennis and Croquet Club on June 27, 2023 in London, England. (Photo by Julian Finney/Getty Images)

J come Jasmine Paolini: ha perso la finale di Wimbledon, ma non il sorriso sul viso. Da amare per sempre

K come Kalinskaja: ormai è diventata pure lei una di famiglia, come il nostro caro Jannik.

L come Lorenzo: Musetti, naturalmente. Il Genio forse ha preso il sopravvento sulla Sregolatezza

M come Medvedev: prima i Fab4, poi i Big3, ora Jan e Carlitos. Per Daniil i guai non finiscono mai

N come Novotna: le lacrime di Krejcikova ci hanno riportato alla mente quella splendida e sfortunata giocatrice

O come Olimpiadi: e dopo Wimbledon, il torneo olimpico, una sorta di quinto Slam bisestile

P come “Peccato!”: tabellone squilibrato, sorteggi malefici ed infortuni a molti dei protagonisti, hanno reso l’edizione 2024 un filo d’erba meno appassionante di quanto avrebbe potuto essere in realtà

Q come quinto set: attualmente, il tallone d’Achille di Jannik Sinner

R come Rune: Wimbledon dimostra ancora una volta che Holger non è neppure lontanamente al livello di Jan e Carlitos

S come Sinner: molti lo criticano aspramente per la sconfitta con Medvedev. Follia pura, naturalmente. Il dolomitico è un vero fenomeno, senza se e senza ma

T come tweener: quello di Jan ai danni di Ben Shelton, magia che ha mandato in visibilio il pubblico londinese

U come US Open: Jan, se ci sei, batti un colpo e soprattutto Carlitos!

V come Vagnozzi… e Cahill: ragazzi, al quinto set zoppicante di Jan pensateci voi, mi raccomando!

W come Wimbledon: il torneo più bello dell’Universo, per distacco galattico

Y come “Yes, we can!”: nell’ordine, Berrettini, Sinner e Musetti, hanno dimostrato che il verde torneo di Wimbledon un giorno potrebbe tingersi finalmente d’azzurro

Z come Zverev: e pure questo Slam, lo ha vinto qualcun altro. Sascha lo meriterebbe davvero, prima o poi, di mettere in bacheca almeno un Major

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Potrebbero interessarti...