Marcus Willis: lo showman nel giorno della festa del tennis

Fra trent’anni quando si rivedrà questo risultato sembrerà una normale partita di secondo turno persa da un qualificato contro Roger Federer, ma per chi ha assistito allo spettacolo, se la ricorderà come il giorno in cui lo sport ha vinto sui numeri.

QUESTIONI DI TIFO – Prima di entrare in campo Roger Federer era stato avvisato del rischio di trovare un tifo da Coppa Davis in campo, Il trentaquatrenne svizzero da quando è diventato il campione che conosciamo è sempre sceso in campo con almeno il 50% del tifo dalla sua parte. Ha giocato con Agassi agli Us Open e con Murray nella finale di Wimbledon per dirne solo alcune, ma nel secondo turno della cento trentesima edizione dei Championships, Roger si è sentito forse per la prima volta non a casa nel posto che l’ha reso immortale.
LA FESTA DEL TENNIS – Federer contro Willis è terminata come tutti si aspettavano, tranne forse qualche membro della Willbomb Barmy Army(il fan club di Willis). Willis ha dato spettacolo, non riuscendo a trattenere il sorriso ogni volta che la telecamera lo inquadrava, esultando come se avesse trionfato in uno slam al primo punto portato a casa, con il boato della folla che faceva da colonna sonora a quella che verrà ricordata come la partita più strana della storia di Wimbledon, il match dove gli abiti eleganti e le scarpe gessate hanno lasciato spazio ai cori, i boati da Coppa Davis e le risate, in un clima non proprio da All England Club.
E ADESSO? – Della sua storia ne hanno parlato i giornali di tutto il mondo, ma adesso quello che tutti vogliono sapere è se continuerà o meno a giocare a tennis. Seguirà il consiglio di Ivanisevic:“Ubricati, gioca contro Federer e ritirati” o magari farà contenta la fidanzata Jennifer continuando a giocare a tennis(farà un balzo di circa trecentocinquanta posizioni). Se seguirà il consiglio della fidanzata ci sarà probabilmente qualche Wild-Card per lui in giro per il mondo, se invece si ritirerà ci sarà magari ancora quel posto d’allenatore part time a Philadelphia, trenta dollari all’ora per intenderci.

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