Dura così poco la stagione sull’erba che a volte, prima di Wimbledon, c’è tempo solo per riposarsi dalle energie sprecate durante le tre settimane precedenti. Fabio Fognini sarà uno dei quattro giocatori presenti in top 50 che si presenterà a Londra senza aver mai giocato sull’erba in stagione. Una decisione ragionata, come spiega il suo coach José Perlas.
“E’ una sorta di accordo che stipuliamo, dove ci prefissiamo di dare il 100% al Roland Garros per poi lasciare un po’ di spazio per riposarsi dopo molte settimane di fila senza sosta. Ora abbiamo giocato 3-4 giorni al torneo esibizione Boodles per adattarci all’erba. Fabio vuole volontariamente arrivare fresco a Wimbledon ed una buona parte di adattamento è stata fatta, abbiamo solo bisogno di iniziare a giocare seriamente“, dice l’allenatore dell’italiano che, assieme a Djokovic, Tsonga e Sock, sarà l’unico a giocare un solo torneo su erba nel 2015.
“Non bisogna assolutamente sottovalutare Fabio su erba. Io non guardo i numeri, ma la realtà, so come fargli giocare le partite qui. L’anno scorso abbiamo raggiunto il terzo turno, in cui Fabio ha perso con Kevin Anderson, due anni fa nei quarti ad Eastbourne è stato battuto da Roddick in tre set. Lui ha grandi capacità e qualità di livello sufficiente perchè si adatti bene al prato di Wimbledon. Personalmente preferisco arrivare alla stagione su erba libero, perchè se si fa uno sforzo troppo grande per cambiare tutto il proprio sistema di gioco, anche ciò che non è necessario, si rischia di bruciarsi. Lo sforzo va fatto durante le partite. Non vi è alcun tipo di disprezzo per questa superficie, nè dubbi sul potenziale di Fabio, solo un grande bisogno di riposare dallo stress della prima parte dell’anno“, continua Perlas, ammettendo che il suo pupillo è più che pronto ad affrontare il verde dell’All England Club.
Per quanto riguarda la stagione su erba, Fabio Fognini splende per discrezione, ma tutto fa parte di un processo rigenerativo. “Se mi ricordo come stava gli ultimi sei mesi dello scosso anno, da Montecarlo in poi, dove ha vissuto momenti duri e scomodi, Fabio ha perso un sacco di fiducia e non è stato nemmeno lontanamente vicino alla sua forma migliore. A quel tempo era il numero 13 del mondo e otteneva ottimi risultati contro grandi giocatori. Siamo molto soddisfatti per il lavoro che abbiamo fatto per ristabilire la situazione. E’ vero che non ha mantenuto la continuità necessaria ma, considerando tutto in generale, tra doppio e singolare, ho buone sensazioni. Lavoriamo ogni giorno e pensiamo già al primo turno contro Smyczek: Fabio ha tutto l’interesse di far bene e noi siamo al suo fianco per cercare di aiutarlo. Per avere solo dodici giocatori davanti, o adesso 25, devi avere dei requisiti eccellenti, che non tutti i giocatori hanno“.
La verità, però, è che, in attesa di un vero e proprio exploit in singolare, Fognini si è riscoperto un maestro del doppio assieme al suo partner Bolelli. Distrazione o aiuto? “Il doppio aiuta anche a migliorarti individualmente. Fabio ha scoperto che lavorare bene nel doppio ti fa ottenere molti risultati e ti dà molta fiducia per quanto riguarda il fisico. Ovviamente aiuta anche finanziariamente, e a livello di riconoscimento nel tuo paese: hanno vinto gli Australian Open e hanno raggiunto la finale ad Indian Wells e Montecarlo e forse giocheranno la Masters Cup di novembre. Pertanto il doppio non ci sta togliendo nulla, al contrario, ci sta aiutando molto” – dice l’allenatore catalano.
In un paio di giorni vedremo come questi quattro giocatori reagiscono alla loro prima partita su erba, e per pochi il sorteggio è stato benevolo: Novak Djokovic affronterà Philipp Kohlschreiber, Jo-Wilfried Tsonga se la vedrà con il maestro erbaiolo Gilles Muller, Fabio Fognini incontrerà Tim Smyczek e Jack Sock il bombardiere Sam Groth. Tre dei quattro avversari sono considerati esperti nel settore, anche se Smyczek potrebbe regalare una bella prestazione, se si ricordasse di essere americano. Presto avremo risposte sulle avventure di questi quattro coraggiosi su erba.